In questo articolo, vediamo di rispondere ad alcune domande che ci sono giunte durante il periodo delle feste da alcuni nostri affezionati lettori.
Ti ricordiamo, che in questo nuovo anno, sono previste importanti novità in ambito fiscale.
Ad esempio il sistema SDI il nuovo sistema di interscambio dove indirizzare le fatture.
Vediamo i principali aspetti che riguardano l’ uscita dal regime dei minimi 2017 e come si ripercuotono sul contribuente che è in questo regime.
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Uscita dal regime dei minimi 2017
La prima cosa da conoscere è che la cessazione del regime dei minimi non è immediata.
Avviene a partire dall’anno successivo a quello in cui viene meno anche un solo requisito di accesso, o si verifica una causa di esclusione.
Per accedere al regime dei minimi, era necessario essere in possesso dei requisiti previsti all‘art. 27, D.L. 98/2011 e all’art. 1, co. 96 e 99, L. 244/2007.
Vediamoli insieme:
- percepire ricavi o compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 30.000 €;
- non sostenere spese per lavoratori dipendenti o collaboratori (anche a progetto);
- non effettuare cessioni all’esportazione;
- non erogare somme sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto di solo lavoro;
- non effettuare acquisti di beni strumentali, anche mediante contratti di appalto e di locazione, anche finanziaria, per un ammontare complessivo superiore a 15.000,00 €. (nel periodo di permanenza nel regime fiscale agevolato).
Le esclusioni
Sono esclusi i soggetti che ricadono in una qualsiasi delle seguenti categorie:
- si avvalgono di regimi speciali Iva, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, quelli per l’editoria, le agenzie di viaggi o turismo, l’agricoltura e le attività connesse, la pesca o gli agriturismo;
- non sono residenti in Italia;
- effettuano attività di cessioni di immobili (fabbricati e terreni edificabili) o di mezzi di trasporto nuovi, in via esclusiva o prevalente;
- partecipano a società di persone, associazioni professionali o a Srl a ristretta base proprietaria che hanno optato per la trasparenza fiscale.
La durata del regime dei minimi
Per quanto riguarda la durata, il regime dei minimi, può essere mantenuto per 5 anni a partire dal periodo d’imposta di inizio dell’attività che non può essere posteriore al 31 dicembre 2015.
Ai contribuenti sotto i 35 anni di età è consentito usufruire di tale regime fino al compimento del 35° anno, indipendentemente dalla data di inizio.
Per quanto abbiamo esposto sopra, anche nel 2017, vi saranno dei contribuenti che non potranno rimanere più nel regime dei minimi o per mancanza di requisiti o per decorso dell’arco temporale.
Accorgimenti per uscita dal regime dei minimi 2017
Iniziamo subito con una notizia positiva per chi si trova in uscita dal regime dei minimi 2017.
Il principio di cassa che ti ha guidato in tutto il periodo in cui hai adottato il regime dei minimi può essere ancora il principio che sarà adottato anche in regime di contabilità semplificata.
Questa è la novità per tutti i contribuenti semplificati a partire dal 2017.
Inoltre questa novità è usufruibile anche per i minimi che passano ad un regime Iva semplificato.
Ed è proprio l’Iva il vero cambiamento per chi lascia il regime dei minimi con il regime ordinario.
Questo perché l’Iva versata al fornitore passa, nel cambio di regime, da indetraibile a detraibile.
Dovrà essere quindi essere effettuata una procedura cosiddetta di rettifiche alla detrazione Iva.
Quando deve essere fatta la rettifica?
La rettifica deve essere operata:
- per i beni e servizi non ancora utilizzati esistenti al 31/12 dell’anno precedente al passaggio al regime ordinario;
- per i beni ammortizzabili solamente se non sono trascorsi 4 anni dall’entrata in funzione del bene, oppure 10 anni per gli immobili.
L’Iva sarà detratta con riferimento agli anni che mancano al compimento del quinquennio, periodo di durata naturale del regime.
Un altro accorgimento riguarda le rimanenze di merci.
Anche per queste se acquistate e pagate nel corso del 2016 vi sarà una rettifica dell’Iva da considerare nel passaggio al regime ordinario nel 2017.
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