La ricongiunzione dei contributi previdenziali consente ai professionisti che hanno versato contributi in diverse casse di unificare i periodi assicurativi in un unico ente previdenziale, garantendo una pensione più stabile e calcolata in base a un unico criterio.
Nel 2025, l’INPS ha aggiornato le disposizioni sulla ricongiunzione con la circolare n. 24 del 28 gennaio 2025, introducendo nuovi coefficienti di rateizzazione basati sul tasso di variazione medio annuo dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT, fissato allo 0,8%.
Vediamo nel dettaglio come funziona la ricongiunzione tra casse professionali e INPS, quali sono i costi, i vantaggi e le modalità di richiesta.
Cos’è la ricongiunzione dei contributi e perché è utile?
La ricongiunzione è il meccanismo che permette di trasferire i contributi previdenziali da una cassa professionale all’INPS (o viceversa) per ottenere una pensione unificata.
Si tratta di un’opzione vantaggiosa per chi ha versato contributi in gestioni diverse e desidera evitare la frammentazione dell’assegno pensionistico. Tuttavia, la ricongiunzione è generalmente onerosa, poiché il ricalcolo viene effettuato sulla base delle regole previdenziali dell’ente di destinazione.
Alternativa alla ricongiunzione
Esistono altre opzioni per chi ha periodi contributivi in diverse casse:
- cumulo contributivo che permette di sommare gratuitamente i contributi senza trasferirli
- totalizzazione che consente di ottenere una pensione unitaria, ma il calcolo è meno favorevole rispetto alla ricongiunzione
Scegliere la soluzione più conveniente dipende dall’età del contribuente, dal numero di anni contributivi e dal trattamento pensionistico previsto dall’ente accorpante.
Quali casse professionali sono coinvolte?
Possono richiedere la ricongiunzione i professionisti iscritti a una delle seguenti casse previdenziali:
- CNPADC (Dottori Commercialisti)
- Cassa Forense (Avvocati)
- INARCASSA (Ingegneri e Architetti)
- ENPAM (Medici e Odontoiatri)
- ENPAV (Veterinari)
- Cassa Geometri
- CIPAG (Geometri)
- EPAP (Attuari, Chimici, Dottori Agronomi e Forestali, Geologi)
- ENPAPI (Infermieri)
- altre casse previdenziali autonome
I contributi versati in queste casse possono essere trasferiti all’INPS o viceversa, in base alla scelta del professionista.
Come funziona la ricongiunzione INPS-casse professionali?
La ricongiunzione dei contributi può avvenire in due direzioni, a seconda delle esigenze del professionista. Chi desidera trasferire i contributi dalle casse professionali all’INPS potrà accorparli nella Gestione Separata o nel Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti, garantendo così un’unica posizione previdenziale presso l’ente pubblico.
Al contrario, chi ha versato contributi all’INPS e preferisce mantenerli all’interno della propria cassa professionale di appartenenza potrà optare per la ricongiunzione inversa, consolidando il proprio percorso previdenziale all’interno della gestione specifica della categoria.
In entrambi i casi, l’ente presso cui vengono accorpati i contributi applicherà il proprio sistema di calcolo, che potrebbe comportare ricalcoli contributivi e costi aggiuntivi. Per questo motivo, è fondamentale valutare attentamente la convenienza dell’operazione prima di procedere, considerando anche eventuali alternative come il cumulo contributivo o la totalizzazione.
Costi e rateizzazione della ricongiunzione nel 2025
La ricongiunzione è onerosa e il costo varia in base a:
- età del richiedente
- importo dei contributi da trasferire
- differenze tra i metodi di calcolo pensionistico dell’ente di origine e di destinazione
Per agevolare il pagamento, l’INPS consente di rateizzare l’onere fino a 120 rate mensili, con una maggiorazione dello 0,8% annuo, come stabilito dalla circolare INPS n. 24 del 28 gennaio 2025.
Ecco alcuni coefficienti di rateizzazione aggiornati per il 2025:
Durata della rateizzazione | Coefficiente di maggiorazione |
---|---|
12 mesi | 0,083 |
24 mesi | 0,042 |
36 mesi | 0,028 |
Come presentare la domanda di ricongiunzione nel 2025?
La richiesta di ricongiunzione deve essere presentata all’ente previdenziale di destinazione:
- INPS per chi intende trasferire i contributi nella Gestione Separata o nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti
- cassa professionale di appartenenza per chi desidera accorpare i contributi presso la propria cassa previdenziale (ad esempio, Cassa Forense, ENPAM, INARCASSA)
Modalità di presentazione
Il professionista deve allegare alla domanda la seguente documentazione:
- estratto conto contributivo di tutte le gestioni coinvolte
- documento di identità
- modulistica specifica dell’ente di destinazione
L’INPS o la cassa professionale valuterà la richiesta ed effettuerà il calcolo dell’onere di ricongiunzione, comunicando l’importo e le modalità di pagamento.
Conclusioni
La ricongiunzione contributiva tra casse professionali e INPS è un’opzione utile per unificare i periodi assicurativi e ottimizzare il proprio trattamento pensionistico. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente i costi e gli effetti sulla pensione prima di procedere.
Nel 2025, con l’aggiornamento dei coefficienti di rateizzazione, è possibile dilazionare il pagamento dell’onere, rendendo più accessibile questa operazione. Tuttavia, esistono alternative come il cumulo contributivo e la totalizzazione, che in alcuni casi possono risultare più vantaggiose.
Per scegliere la soluzione più adatta alla propria situazione previdenziale, è consigliabile affidarsi a un commercialista specializzato o a un consulente previdenziale, in grado di analizzare il caso specifico e individuare l’opzione più conveniente.