Hai una attività in regime forfettario e non sai se devi applicare l’IVA in fattura? Stai pensando di avviare una nuova attività e cerchi info utili?
La legge di stabilità 2020, a partire dal primo gennaio 2020 ha introdotto una serie di modifiche al regime forfettario.
Oggi ci occupiamo di analizzare il regime forfettario ed IVA per capire come comportarsi quando si acquista o si erogano beni o servizi.
Prima di addentrarci nella lettura, ti ricordiamo che il regime forfettario prevede un limite di ricavi o compensi di 65.000 €.
E’ caratterizzato da una serie di agevolazioni e semplificazioni e prevede un aliquota d’imposta sostitutiva bassa.
Si può applicare quando sei un professionista o una ditta individuale artigiana o commerciale.
Non si può applicare ad una società di persone o di capitali, come le Sas o le Srl e nemmeno alle startup innovative.
Per maggiori informazioni sul regime forfettario, ti invitiamo a leggere la nostra guida 2020.
Ti auguriamo buona lettura e se vuoi cambiare commercialista contattaci per un preventivo personalizzato.
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Modifiche al regime forfettario nella Legge di Stabilità 2020
La legge di stabilità 2020 ha apportato alcune modifiche al regime forfettario rispetto allo scorso anno.
Ti ricordiamo che il forfettario è stato introdotto dalla Legge finanziaria del 2015, all’ art. 1, commi 54-89, L. 23.12.2014, n. 190.
Nell’intento del legislatore, c’era la volontà di aumentare il bacino dei soggetti che potevano usufruire di un regime agevolato.
In particolare, il regime forfettario andava anche a sostituire vecchi regimi quali:
- il regime delle nuove iniziative, ex art. 13, Legge 388/2000;
- i regime dei minimi, ex art. 27, commi 1 e 2, DL 98/2011;
- il regime cosiddetto super-semplificato,
- ex art. 27, co. 1 e 2, DL 98/2011.
Dal 2015 quindi, il regime forfettario è un regime naturale per chi fattura meno di 65000 euro e rispetta altri semplici requisiti.
Proprio i requisiti di accesso e di esclusione sono stati oggetti di revisione da parte del legislatore con la legge di Bilancio 2020.
Oltre ai requisiti già in vigore, con la legge di Bilancio 2020 sono state introdotte quattro novità normative:
- ai fini dell’accesso al regime, la reintroduzione del limite di spesa di 20 mila euro, con riferimento al personale dipendente;
- il ripristino dell’esclusione dal regime per coloro che percepiscono un reddito di lavoro dipendente o assimilato di ammontare superiore a 30 mila euro;
- un regime premiale per chi emette la fattura elettronica;
- la concorrenza del reddito forfettario ai fini del calcolo delle detrazioni e deduzioni.
In ogni caso è fondamentale rispettare i requisiti di ricavi o compensi e le ulteriori condizioni richieste, altrimenti si dovrà applicare il regime ordinario.
Vediamo in particolare quali sono le semplificazioni ai fini Iva per coloro che adottano il regime forfettario.
Le semplificazioni Iva nel regime forfettario
Se adotti il regime forfettario, ricordati che è Iva esente.
Come puoi immaginare, molti diventano i benefici e notevoli le semplificazioni rispetto ai regimi ordinari soprattutto relativi all’IVA.
Vediamo in dettaglio quali sono le agevolazioni per tutti i contribuenti forfettari:
- sono esonerati dall’applicazione e dal versamento dell’Iva.
salvo che per gli acquisti di beni intra-U.E. di importo annuo superiore ad 10.000 €, ed ai servizi ricevuti da non residenti con applicazione del reverse charge.
Ricordati che non si può ovviamente detrarre l’Iva sugli acquisti. - sono esonerati dall’obbligo di altri adempimenti.
Vediamo in dettaglio quali sono:
- registrazione delle fatture emesse e corrispettivi;
- registrazione degli acquisti;
- tenuta e conservazione dei registri e dei documenti, ad eccezione per le fatture di acquisto e le bollette doganali;
- dichiarazione e comunicazione annuale Iva;
- comunicazione del c.d. spesometro;
- comunicazione black list;
- dichiarazioni d’intento ricevute.
A fronte degli esoneri sopra detti, si hanno invece i seguenti obblighi:
- numerare e conservare le fatture d’acquisto e le bollette doganali;
- certificare e conservare corrispettivi;
- presentare gli elenchi riepilogativi delle operazioni intracomunitarie;
- versare l’Iva in relazione agli acquisti di beni intra-U.E. di importo annuo superiore a 10.000 € e ai servizi ricevuti da non residenti con applicazione del reverse charge.
In sintesi, per i forfettari, l’Iva:
- a monte, diventa un costo puro e semplice per gli acquisti;
- a valle, ossia sulle vendite non si applica.
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