Uno degli aspetti più dibattuti sui requisiti che permettono di accedere al forfettario è cosa possa succedere se il contribuente ha dei collaboratori o dipendenti.
I contribuenti forfettari possono valersi di dipendenti o collaboratori? Speriamo di fare cosa gradita a Marco N. che giorni fa ci aveva chiesto delucidazioni in merito a questo argomento che in alcuni casi può rivelarsi importante e strategico per la propria attività.
Vediamo quindi di analizzare la relazione tra regime forfettario e tirocinante e ricorda che se hai dubbi puoi scrivere nei commenti per ulteriori delucidazioni.
Problemi con il tuo commercialista?
Abbonati al nostro servizio, un consulente specializzato si prenderà cura della tua partita Iva.
La normativa
La normativa che disciplina il regime forfettario dispone che i contribuenti del regime possono assumere collaboratori, dipendenti o tirocinanti.
L’unica condizione è che le spese complessive per prestazioni di lavoro non eccedano i 5.000,00 € lordi annui.
Le spese suddette sono relative a lavoratori dipendenti, lavoro accessorio, collaboratori coordinati e continuativi, collaboratori a progetto, ecc.
Ovviamente il limite di 5.000,00 € deve essere considerato comprensivo dei seguenti costi relativi a:
- retribuzione;
- oneri sociali;
- per i contributi assistenziali (INPS e INAIL).
I contribuenti forfettari possono avere tirocinanti?
Prima di analizzare gli effetti che un tirocinante procura ad un’azienda o ad un professionista, ricordiamo che il tirocinio non prevede un contratto di lavoro.
Infatti è soltanto finalizzato ad acquisire esperienza lavorativa.
Che cos’è quindi il tirocinio?
Il tirocinio è dunque un’esperienza formativa e di orientamento, un’opportunità di inserimento temporaneo nel mondo del lavoro (presso aziende pubbliche e private).
Inoltre è sicuramente un modo per mettersi alla prova nell’orientare o verificare le proprie scelte professionali.
Proprio per queste caratteristiche il tirocinio non prevede il sorgere di obblighi retributivi e previdenziali.
Non obbliga nemmeno l’azienda ad assumere il tirocinante al termine dell’esperienza.
Una delle domande più ricorrenti è dunque se la presenza di un tirocinante sia incompatibile con il mantenimento del regime forfettario.
La questione era già stata sollevata in presenza di un dottore commercialista minimo con un tirocinante.
In quel caso, si ero dedotto che dal rapporto di tirocinio non può derivare alcun rapporto di lavoro di impiego o di collaborazione, ciò per l’evidente natura formativa.
Questo vale anche per il contribuente forfettario.
Infine, il rapporto di praticantato è considerato come periodo di apprendimento professionale.
Pertanto, anche se si dovesse riconoscere al soggetto interessato un rimborso spese, il rapporto non sembra possa essere qualificato come rapporto di collaborazione.
In conclusione, il professionista che si avvale del predetto regime ed ha iniziato un rapporto di tirocinio professionale, può continuare ad avvalersi del regime agevolato.
Con il nostro abbonamento gestiamo la tua Partita IVA!
Forfettario: 369€ / anno Iva Inclusa
Semplificato: 989 € / anno Iva inclusa
Per informazioni leggi come funziona il servizio e contattaci con il form qui sotto.
Silvia says
Salve, io sono in possesso di partita iva regime dei minimi… posso fare un tirocinio per una società?
Staff says
Buonasera Silvia,certamente, il tirocinio non preclude l’applicazione del regime dei minimi.
Cordiali saluti