Capitano spesso richieste di lettori del nostro blog che, pur avendo un lavoro dipendente, sono interessati ad iniziare un’attività imprenditoriale adottando il regime forfettario o dei minimi.
Una delle questioni più spinose che ci vengono sollevate, è quella relativa agli obblighi contributivi previdenziali.
E’ necessario fare chiarezza, a questo proposito oggi consideriamo alcuni aspetti sul regime dei minimi per dipendenti analizzando due possibili scenari.
Come prima cosa ricordiamo che, dal 2016, si può aprire una nuova partita Iva avvalendosi soltanto del regime forfettario.
Il regime dei minimi non è comunque morto, perché ancora oggi adottabile da alcuni soggetti e per trascinamento se sussistono i requisiti richiesti.
Sul blog, sono presenti altri articoli che legano i regimi agevolati al lavoro dipendente, li evidenziamo più avanti.
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Contributi INPS: da dipendente a imprenditore
Il primo scenario riguarda un dipendente a tempo indeterminato.
Sussiste l’obbligo di adempiere anche gli obblighi Inps per la gestione artigiani o commercianti?
L’art. 1, comma 208 della legge 23 dicembre 1996, n. 662 ha istituito il criterio della prevalenza.
Ovvero “Qualora i soggetti … esercitino contemporaneamente, anche in un’unica impresa, varie attività autonome assoggettabili a diverse forme di assicurazione obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, sono iscritti nell’assicurazione prevista per l’attività alla quale gli stessi dedicano personalmente la loro opera professionale in misura prevalente”.
La circolare 78/2013 ha anche precisato che il principio di prevalenza vale solo per quei soggetti che abbiano natura imprenditoriale. (definibili ai sensi dell’art. 2195 c.c.).
Un esempio sono le attività economiche organizzate ed esercitate professionalmente dall’imprenditore, al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi e soggette a registrazione.
Il lavoratore dipendente avrà oggettivamente la sua attività prevalente quale dipendente.
Questo anche in costanza di attività imprenditoriale con partita Iva, in quanto la contribuzione di una persona fisica è unica.
Il dipendente a tempo indeterminato che vuole aprire una partita Iva con la quale esercitare attività artigianale o commerciale non ha rilievi Inps.
E nel caso di lavoratore è part time? In presenza di un lavoro a tempo indeterminato part-time a 26 ore settimanali, non si deve effettuare una doppia iscrizione INPS.
Contributi INPS: da dipendente a libero professionista
In questo caso, sia che l’attività libero professionale sia assistita o meno da cassa di previdenza ad hoc, non si applica il principio visto nell’altro caso.
Per quanto riguarda i senza cassa, l’Inps ha perentoriamente ricordato un aspetto riguardante il criterio della prevalenza con la circolare 78/2013.
Ovvero che l’applicazione di quest’ultimo è stata sempre esclusa in ordine a quelle attività autonome svolte in forma non imprenditoriale e che rientrano nell’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata. (di cui alla legge n. 335/95, art. 2, comma 26.)
Pertanto, cosa avviene in caso di contemporaneo esercizio di due attività, l’una di natura imprenditoriale e l’altra compresa tra quelle iscrivibili alla gestione separata?
Questo Istituto ha proceduto ad imposizione contributiva nell’ambito di entrambe le gestioni previdenziali interessate.
Ribadiamo che l’iscrivibilità alla gestione separata Inps per l’attività libero professionale svolta da dipendente è stata ribadita dal decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, art. 12, comma 11.
In seguito lo stesso è stato convertito in legge 30 luglio 2010, n. 122, che ha disposto che il principio di prevalenza opera soltanto per le attività esercitate in forma d’impresa dai commercianti e dagli artigiani e dai coltivatori diretti.
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Michele says
Sono un lavoratore dipendente (privato) e ho anche una partita iva in regime dei minimi da dicembre 2015 come libero professionista con autonoma cassa previdenziale.
Ho visto che nel regime forfettario i limiti dei redditi sono 30000€ per il lavoro dipendente e ulteriori 30000€ per l’attività autonoma (sembrerebbe un ipotetico reddito di massimo 60000€ ??? ).
Tutto questo vale anche per me, oppure devo sommare il reddito di lavoro dipendente con quello di lavoro autonomo fino al raggiungimento di 30000€ complessivi?
Potrei, eventualmente, passare al forfettario prima che termini il lustro dei minimi?
Vi ringrazio.
Staff says
Buonasera Michele, si conferma che per poter applicare il regime forfettario è necessario che il reddito da dipendente sia inferiore ai 30.000€. Confermiamo inoltre che il reddito da dipendente e da lavoratore autonomo rimarrebbero anche nel forfettario separati tra di loro.
Cordiali saluti