Fino al periodo d’imposta 2015, soltanto una categoria di persone fisiche potevano adottare il regime fiscale dei minimi.
Ovvero i residenti nel territorio dello Stato, esercenti attività d’impresa o arti e professioni, che nell’anno solare precedente hanno conseguito ricavi o compensi in misura non superiore a 30.000,00 € .
Si ricorda che il regime dei minimi è ancora oggi adottato.
Inoltre potrà essere utilizzato anche nel periodo d’imposta 2017, laddove lo stesso continui ad essere adottato per trascinamento dai periodi d’imposta passati.
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Quali condizioni si devono rispettare?
I ricavi e i compensi rilevanti al fine del raggiungimento del limite di 30.000,00 € sono quelli richiamati agli articoli:
- 57 e 85 (per le imprese) del DPR n. 917/1986 (TUIR);
- 54 (per i professionisti) del DPR n. 917/1986 (TUIR).
Il limite del volume d’affari non è però l’unico requisito da rispettare.
I contribuenti che hanno già un’attività in essere, possono continuare ad avvalersi del regime in esame.
Devono rispettare però la condizione che non abbiano acquistato nei tre anni precedenti a quello di entrata nel regime dei minimi, beni strumentali di valore complessivo superiore a 15.000,00 €.
Questa condizione comprende anche acquisto mediante contratti di appalto e di locazione o finanziaria.
Come si intuisce già dalla premessa, occorre computare adeguatamente i canoni di locazione dell’ufficio o studio del contribuente minimo i quali andranno a concorrere al valore complessivo dei beni strumentali.
I contribuenti che sostengono delle spese a titolo di canoni di affitto per immobili adibiti promiscuamente all’attività strumentale, dovranno far rientrare nel calcolo dei 15.000,00 € anche il 50% di queste voci di costo.
Questo aspetto è stato chiarito nella circolare 7 del 2008 dell’Agenzia delle Entrate.
Va dato atto che, per i beni strumentali, le risposte dell’Agenzia furono in linea con il dato letterale della norma.
Per gli immobili detenuti in locazione, purtroppo, la legge fa riferimento alla locazione pure finanziaria.
Molti commentatori hanno sottolineato che la concorrenza dei canoni di locazione al raggiungimento del limite di 15.000,00 € è il tallone d’Achille del regime dei minimi e ne auspicavano una rivisitazione al rialzo.
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