L’emendamento al Decreto Legge Fiscale 2025, in fase di conversione, introduce la proroga del secondo acconto per le imposte dirette, consentendo alle partite IVA ammesse di posticipare il versamento al 2025 con rateizzazione. Tuttavia, i contributi INPS e INAIL restano esclusi dalla proroga, mantenendo la scadenza ordinaria del 2 dicembre 2024. Questa distinzione solleva implicazioni operative rilevanti per professionisti e imprese.
Cosa prevede la proroga del secondo acconto
La misura proroga il pagamento del secondo acconto relativo a IRPEF, IRES, IRAP e addizionali, concedendo la possibilità di rateizzare il versamento in cinque rate mensili da gennaio a maggio 2025. Le nuove scadenze sono le seguenti:
- 16 gennaio 2025 prima o unica rata
- 16 febbraio 2025 seconda rata
- 16 marzo 2025 terza rata
- 16 aprile 2025 quarta rata
- 16 maggio 2025 quinta rata
Questa proroga non è generalizzata ma riservata ai titolari di partita IVA con ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro.
L’esclusione di INPS e INAIL dalla proroga
Nonostante la proroga per le imposte, i contributi INPS e INAIL rimangono soggetti alla scadenza originale del 2 dicembre 2024, senza possibilità di rinvio o rateizzazione. Questa esclusione deriva dalla natura normativa distinta dei contributi previdenziali, che non rientrano tra le imposte sul reddito oggetto di proroga.
I lavoratori autonomi e le imprese devono quindi pianificare il versamento dei contributi previdenziali separatamente, rispettando le scadenze ordinarie.
Chi può beneficiare della proroga?
L’emendamento limita l’accesso alla proroga alle persone fisiche titolari di partita IVA con ricavi o compensi fino a 170.000 euro. Restano escluse le società e le partite IVA con fatturati superiori, oltre ai contribuenti senza obblighi di versamento delle imposte oggetto di proroga.
Questa misura, ripresa dalle regole applicate nel 2024, mira a favorire le piccole attività economiche, consentendo loro di versare gli acconti in un periodo più sostenibile rispetto alla chiusura dell’anno fiscale.
Impatti e considerazioni operative
L’esclusione dei contributi previdenziali dalla proroga complica la gestione delle scadenze per le partite IVA, che dovranno affrontare due versamenti distinti:
- pagamento dei contributi INPS e INAIL entro il 2 dicembre 2024
- versamento rateizzato del secondo acconto delle imposte da gennaio 2025
Per i contribuenti, ciò significa un doppio sforzo di pianificazione finanziaria, con la necessità di garantire la disponibilità delle risorse per rispettare entrambe le scadenze.
Conclusioni
La proroga del secondo acconto rappresenta un’agevolazione importante per le partite IVA con ricavi limitati, ma l’esclusione dei contributi INPS e INAIL richiede una gestione attenta e pianificata delle scadenze. Per garantire la conformità agli obblighi fiscali e previdenziali, è fondamentale affidarsi a consulenti fiscali esperti in grado di supportare i contribuenti nella gestione di queste complessità. Una pianificazione accurata può aiutare a evitare sanzioni e ottimizzare la gestione finanziaria in un contesto normativo in continua evoluzione.