La Naspi è un’indennità fondamentale per i lavoratori che perdono il lavoro, anche in contesti di crisi aziendale o fallimento. Tuttavia, per accedere a questo sostegno economico, è essenziale rispettare i termini di presentazione della domanda, che sono stati recentemente aggiornati grazie alle modifiche introdotte dal correttivo-ter (DLgs. 136/2024). Approfondiamo insieme come funzionano le tempistiche e quali sono le novità normative.
Quando decorrono i termini per la domanda di Naspi nei casi di fallimento?
In caso di cessazione del rapporto di lavoro, la domanda di Naspi deve essere presentata entro 68 giorni. Nei casi di crisi di impresa, però, il termine non parte dalla semplice cessazione del rapporto ma da specifici eventi, chiariti dal correttivo-ter e dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII). In particolare, i 68 giorni decorrono:
- in caso di dimissioni del lavoratore, dalla data in cui le dimissioni sono rassegnate
- in caso di recesso del curatore fallimentare, dalla data in cui il lavoratore riceve la comunicazione di recesso
- in caso di mancato subentro, dalla data in cui il rapporto si considera cessato per decorso dei termini (quattro mesi dall’apertura della liquidazione giudiziale, salvo proroghe)
Questa precisazione normativa è stata introdotta per evitare che il lavoratore possa decadere dal diritto alla Naspi a causa di comunicazioni tardive o incertezza sulle tempistiche.
Le novità introdotte dal correttivo-ter
L’art. 190 del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII), modificato dal correttivo-ter, ha chiarito che i termini per la domanda di Naspi non decorrono automaticamente dalla cessazione del rapporto di lavoro, ma da quando il lavoratore viene formalmente informato della cessazione, tramite comunicazione del curatore fallimentare o presentazione delle dimissioni.
Questo cambiamento normativo rappresenta una tutela significativa per i lavoratori coinvolti in procedure concorsuali, consentendo loro di avere il tempo necessario per formalizzare la richiesta di Naspi senza rischiare di perdere il diritto all’indennità.
Come presentare la domanda di Naspi
La domanda per la Naspi deve essere presentata in modalità telematica sul sito dell’INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS. In alternativa, è possibile rivolgersi a un patronato per ricevere supporto nella compilazione e invio della domanda. È importante conservare tutta la documentazione ricevuta, come la lettera di licenziamento o la comunicazione del curatore, per dimostrare la tempestività della richiesta.
Conclusioni
In caso di crisi aziendale o fallimento, rispettare i termini per la presentazione della domanda di Naspi è essenziale per non perdere il diritto all’indennità. Le recenti modifiche normative hanno reso più chiaro il calcolo dei termini, legandoli al momento in cui il lavoratore viene formalmente informato della cessazione.
Per evitare errori o ritardi, ti consigliamo di monitorare attentamente le comunicazioni ricevute e, in caso di dubbi, di rivolgerti a un professionista o a un patronato. Un supporto esperto può fare la differenza per garantirti il rispetto delle scadenze e un accesso tempestivo al sostegno economico.