Hai sentito parlare del regime forfettario e vuoi capire se è adatto alla tua attività? Il regime forfettario è il regime naturale per tutte le Partita Iva che rispettano determinati requisiti per l’applicazione. Oggi ci occupiamo del limite volume affari in regime forfettario visto che spesso abbiamo notato un pò di confusione tra coloro che ci contattano.
Vediamo la situazione in questo nuovo anno per tutti i contribuenti che adottano il regime forfettario. In allegato alla legge di stabilità 2016, vi era una tabella che è stata valida fino al 31/12/2018 che identificava il limite del volume di affari in corrispondenza ai codici di attività ATECO 2007.
Dal primo gennaio di quest’anno questi limiti sono stati elevati ed unificati in uno solo pari a 85.000€.
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Tabella codici attività
Questa era la tabella dei codici ATECO in vigore fino al 31/12/ 2018.
Adesso la tabella resta valida solamente per quello che riguarda la classificazione in base al codice Ateco ed il coefficiente di redditività. Come già detto, il limite volume affari in regime forfettario è stato portato al valore di 85.000€.
La nuova tabella in vigore dal primo gennaio è la seguente:
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 40%
Commercio all’ingrosso e al dettaglio
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 40%
Commercio ambulante e di prodotti alimentari e bevande
Limite fatturato 85.000 €– Coefficiente di Redditività 40%
Commercio ambulante di altri prodotti
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 54%
Costruzioni e attività immobiliari
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 86%
Intermediari del commercio
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 62%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 40%
Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 78%
Altre attività economiche
Limite fatturato 85.000 € – Coefficiente di Redditività 67%
Vediamo due esempi
Franco è un intermediario al commercio con codice Ateco 46.19.01.
Il suo volume d’affari l’anno scorso è stato pari a 10.000 €
Il volume d’affari quest’anno è identico, 10.000 €
Vediamo come calcolare il suo reddito imponibile:
10.000 € x 62% = 6.200 €.
Imposta sostitutiva per il periodo 2023 = 6.200 x 15% = 930 €.
Può rimanere nel regime forfettario perché non ha superato la soglia prevista dalla legge.
Luigi è un architetto con codice Ateco 71.11.00.
Il suo volume d’affari l’anno scorso è stato pari a 10.000 €
Il volume d’affari quest’anno è identico, 10.000 €
Vediamo come calcolare il suo reddito imponibile:
10.000 x 87% = 8.700 €
Imposta sostitutiva per il periodo 2023 = 8.700 x 15% = 1.305,00 €.
Può rimanere nel regime forfettario perché non ha superato la soglia prevista dalla legge.
Nota bene che in entrambi gli esempi è stata applicata l’aliquota del 15% e non del 5% perché entrambi applicano il forfettario da oltre 6 anni.
Il superamento dei limiti d’affari in forfettario
La normativa fiscale nel regime forfettario, in caso di superamento del limite volume affari in regime forfettario è più mite rispetto alla norma che disciplina il vecchio regime dei minimi.
Il contribuente che supera il limite annuo di fatturato massimo non decade immediatamente dal regime agevolato.
Questo anche se il contribuente ha incassato ingenti importi già ad inizio anno, resta per tutto il periodo d’imposta nel regime di provenienza.
Ovviamente se in sede di inizio attività o nel periodo d’imposta precedente, disponeva di tutti i requisiti per accedere al regime agevolato.
Per comprendere meglio il significato riferiamoci al primo esempio.
Nel caso in cui, l’intermediario di commercio nel periodo d’imposta 2023 abbia un volume d’affari pari a 105.000 € supera la soglia massima.
Questo, non comporta nessuna esclusione immediata dal regime forfettario, ossia nel corso dello stesso anno, ma determina però l’uscita dal regime forfettario a partire dal periodo d’imposta 2024.
Ti invitiamo a contattarci se hai esigenze particolari.
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Lucia Celotto says
Salve,
Sono una docente di ruolo di scuola secondaria di 2 grado e attualmente gestisco, in forma non imprenditoriale, un’attività di casa vacanze in provincia di Napoli ed un’attività di Locazione Turistica per un appartamento a Roma.
Se decidessi di svolgere queste attività in forma imprenditoriale i quesiti che vorrei porvi sono:
1 Nel tetto massimo di 50000 euro di ricavi sarebbe compresa anche la mia retribuzione di dipendente MIUR?
2 Potrei utilizzare la stessa partita iva per le 2 proprietà che ho a reddito, purché non superi il tetto sopra menzionato?
3 Aprire una partita iva richiede necessariamente un tempo di 30 giorni?
Grazie
Staff says
Buonasera Lucia, rispondiamo di seguito alle tue domande.
1) se hai un contratto da dipendente e apri la p.iva in regime forfettario, i due redditi non si cumulano tra loro.
2) a nostro avviso, potrai utilizzare la p.iva per entrambi i locali
3) assolutamente no, l’apertura della partita Iva può essere fatta in un giorno lavorativo. L’iscrizione in camera di commercio può richiedere dai 7 a 10 giorni a seconda dei tempi della CCIAA.
Se decidi di aprire l’attività valuta il nostro Servizio Go commerciante, che ti consente di aprirla gratis ed in tempi rapidi.
Cordiali saluti
Barbara says
Salve, anche per il regime dei minimi vale questo aumento?
Grazie,
Barbara
Staff says
Buonasera Barbara, no l’aumento vale solo per il regime forfettario.
Cordiali saluti