La Legge di Bilancio 2025 introduce una modifica significativa al regime forfettario, aumentando la soglia di reddito da lavoro dipendente e assimilati da 30.000 a 35.000 euro. Questa novità amplia la platea di lavoratori che possono accedere a uno dei regimi fiscali più apprezzati per la sua semplicità e convenienza. Leggi il nostro articolo su limite 35.000 euro per redditi da lavoro dipendente nel regime forfettario.
In cosa consiste la modifica?
A partire dal 1° gennaio 2025, per accedere o mantenere il regime forfettario, i redditi percepiti nell’anno precedente da lavoro dipendente o assimilati (articoli 49 e 50 del TUIR) non devono superare il nuovo limite di 35.000 euro.
Come indicato dall’Agenzia delle Entrate, il superamento di questa soglia comporta l’esclusione dal regime agevolato. Tuttavia, se il rapporto di lavoro dipendente è cessato entro il 31 dicembre dell’anno precedente e non sono stati percepiti ulteriori redditi di pensione o lavoro dipendente, sarà possibile accedere o restare nel regime.
Effetti sui contribuenti
L’aumento della soglia avrà un impatto immediato sulle posizioni fiscali del 2025, considerando i redditi percepiti nel 2024. Questa modifica consente a chi percepisce redditi da lavoro dipendente o pensione tra 30.001 e 35.000 euro di non perdere l’accesso al regime forfettario. Ad esempio:
- un contribuente che nel 2024 percepisce 31.000 euro di redditi da lavoro dipendente potrà rimanere nel regime forfettario grazie alla nuova soglia
- al contrario, chi supera i 35.000 euro perderà i benefici del regime per il 2025
Chi beneficia della nuova soglia
La modifica si rivolge a tutti i lavoratori autonomi che affiancano un’attività autonoma a un lavoro dipendente o che percepiscono redditi di pensione. Questi contribuenti potranno continuare a beneficiare delle agevolazioni del regime forfettario, tra cui:
- tassazione sostitutiva al 15% o, per le nuove attività, al 5% nei primi cinque anni
- esenzione dall’IVA e semplificazioni amministrative
- ridotti obblighi contabili
Altri limiti da monitorare
Oltre al nuovo tetto di 35.000 euro per i redditi da lavoro dipendente e assimilati, resta confermato il limite di 85.000 euro per i ricavi o compensi complessivi. Superare questa soglia comporta l’uscita dal regime forfettario, con l’obbligo di applicare l’IVA a partire dall’operazione che ha determinato lo sforamento.
Conclusioni
L’aumento del tetto a 35.000 euro per i redditi da lavoro dipendente e assimilati nel regime forfettario è una modifica importante che amplia le possibilità di accesso a questo regime fiscale. Questa novità rappresenta un’opportunità per molti contribuenti, che potranno continuare a beneficiare della semplicità e convenienza fiscale del regime forfettario, anche in presenza di redditi da lavoro subordinato o pensione.
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