Hai un lavoro dipendente e vuoi adottare il regime forfettario? Ecco le novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2016.
Cominciamo col dire che ai dipendenti possessori di una partita Iva non è preclusa l’adozione del regime forfettario.
La possibilità di adottare il regime forfettario è sicuramente molto ambita da tutte le partite Iva.
Questo perché, tra le altre agevolazioni, è possibile applicare un’imposta sostitutiva del 15% o del 5% per i primi 5 anni di attività.
Vediamo come il rapporto tra i redditi di lavoro dipendente ed un contribuente forfettario è stato modificato negli anni.
In particolare analizziamo le discipline trattate nella Legge di Stabilità 2015 e 2016.
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Legge di Stabilità 2015
Sottostando ad alcune condizioni, era possibile avere sia un lavoro dipendente o assimilato che una partita Iva in regime agevolato.
La norma rendeva però problematica l’adozione del regime forfettario.
La sua applicazione richiedeva che il reddito da lavoro autonomo o di impresa fosse prevalente rispetto a quello da lavoro dipendente o assimilato.
Legge di Stabilità 2016
Con l’attuale Legge di Stabilità 2016 tutto questo non è più necessario.
Attualmente l’unico dovere del lavoratore dipendente è che il suo reddito non superi i 30.000 €.
Non è più rilevante perciò, la somma con un eventuale reddito autonomo.
Dipendente pubblico
Se sei un dipendente pubblico con partita Iva nel forfettario, devi possedere l’autorizzazione dall’Amministrazione per la quale lavori a condizione che:
- non interferisca con l’impiego pubblico;
- non esista conflitto di interessi con la Pubblica Amministrazione;
- il lavoro autonomo sia svolto fuori dall’orario di lavoro.
Dipendente privato
Se sei un dipendente privato, non hai nessun obbligo verso il tuo datore di lavoro.
Si ricorda comunque che un dipendente privato può aprire una partita Iva, come ditta individuale o società o come libero professionista.
L’unica condizione è che non vi sia concorrenza tra il lavoro svolto come dipendente e quello a partita Iva.
In altri termini la partita Iva del dipendente non deve interferire con gli obblighi di fedeltà che lo stesso ha nei confronti del suo datore di lavoro.
Inoltre, si invita il dipendente a leggere attentamente il contratto di lavoro che potrebbe prevedere espresse preclusioni.
La mancata osservanza dell’obbligo di fedeltà o della incompatibilità disciplinata dal contratto di lavoro potrebbe portare al licenziamento e risarcimento danni.
Commercianti e liberi professionisti nel regime forfettario
Ti ricordiamo che i dipendenti che svolgono un’attività con la partita Iva, non soggiacciono alle regole contributive a cui sono soggetti invece coloro che svolgono attività imprenditoriale con carattere prevalente.
I dipendenti sono coperti da una propria posizione contributiva e tale presupposto li rende esenti dal versamento di una doppia contribuzione.
Facciamo un esempio: se un dipendente apre una partita Iva individuale come commercio on-line non è tenuto a nessuna doppia iscrizione alla gestione Inps.
Anche per i liberi professionisti vigono delle norme specifiche.
Mentre non vi sono deroghe migliorative per i professionisti con cassa di previdenza.
I dipendenti che sono liberi professionisti iscritti alla gestione separata hanno un modesta riduzione del carico contributivo.
I dipendenti liberi professionisti iscritti alle gestione separata, potranno godere di una riduzione dell’aliquota dal 25,72% al 24%.
Se sei interessato ad approfondire l’argomento lavoro dipendente e regime forfettario puoi leggere alcuni libri che riteniamo utili sia a scopo didattico sia a scopo professionale.
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George says
Salve, vorrei aprire la partita iva con il regime forfetario come fotografo (74.20.19) essendo già dipendente in una azienda metalmeccanica. Non ho ancora capito se devo versare i contributi 2 volte.
Cordialmente, G.
Staff says
Buongiorno George.
Gli aspetti che deve esaminare sono sostanzialmente due: quello fiscale e quello contributivo.
Sotto l’aspetto fiscale i suoi redditi quale fotografo nel regime forfettario saranno assoggettati all’imposta sostitutiva nei termini esposti dall’articolo; sotto l’aspetto contributivo dovrà iscriversi alla Gestione separata Inps.
Chieda ai nostri operatori una simulazione del carico fiscale e contributivo della sua futura attività.
Cordiali saluti
Antonio says
Salve. Sono dipendente di un azienda privata con un reddito annuo lordo inferiore a 30000. Vorrei aprire una partita IVA per commercio on line di materiale informatico. Quali spese fiscali dovrei sostenere? Grazie.
Staff says
Buongiorno Antonio aprendo una partita iva di commercio elettronico di beni per l’informatica le imposte e i contributi da versare annualmente saranno:
– Imposta sostitutiva del 15% o del 5%, calcolata sul 40% dei ricavi (limite ricavi 50.000€)
La riduzione al 5% si potrà ottenere solamente se si rispettano determinati requisiti, che potrai verificare nell’articolo Regime forfettario le novità per il 2016:
– Contributi fissi trimestrali di circa 920€, che vengono ridotti a circa 598€ se viene fatta la richiesta della riduzione contributiva del 35%
– Diritto camerale, che varia a seconda della Camera di Commercio di competenza
Per una consulenza dettagliata puoi contattarci ed inviarci una email
Cordiali Saluti
Antonio says
Buongiorno, grazie per la celere risposta.
La mia domanda era mirata a capire se, pur essendo gia lavoratore dipendente e quindi versando i contributi inps in busta paga, aprendo partita IVA in regime forfettario nel settore commercio, devo versare comunque altri contributi fissi trimestrali ( con eventuale richiesta di riduzione del 35% ) oppure bastano i contributi che il mio datore di lavoro ( settore farmaceutico ) mi versa mensilmente? Grazie.
Staff says
Se il lavoro da dipendente rimane prevalente rispetto all’attività d’impresa, anche in termini reddituali, al momento dell’iscrizione in camera di commercio può essere richiesta l’esenzione dal versamento dei contributi INPS.
Cordiali saluti
Sara says
Buongiorno, ho un problema. Nel 2015, una volta conclusa la pratica professionale, sono stata assunta come dipendente a tempo indeterminato nell’attesa dell’esame di stato. Al primo appello utile ho dato l’esame e ho ottenuto l’abilitazione. Posso ora accedere al regime forfettario pagando l’imposta del 5% nonostante io abbia avuto un rapporto di lavoro dipendente?
Grazie mille
Staff says
Buongiorno Sara. Per capire se puoi applicare il 5% di tassazione devi verificare se la tua nuova attività è in contrasto con il principio di “mera prosecuzione”.
L’Agenzia delle Entrate riconosce come mera prosecuzione di un’attività precedentemente svolta come lavoratore dipendente, l’attività realizzata nello stesso luogo dell’ex datore di lavoro, con gli stessi beni strumentali e verso la medesima clientela. Se non vengono rispettate queste tre condizioni è possibile usufruire del 5% di tassazione per i primi cinque anni. Concludiamo con il precisare che se il rapporto di lavoro con il precedente datore si è interrotto per cause indipendenti dalla propria volontà, la “mera prosecuzione” non viene mai ravvisata.
Un saluto
Miriam says
Buongiorno,
sono una lavoratrice dipendente part time, 35 ore settimanali, con un reddito annuo, da dipendente, inferiore ai 30.000€; vorrei aprire una partita iva con regime forfettario, per un’attività di servizi di pulizie, qual è il mio limite massimo di fatturazione? 30.000€ o la differenza tra i 30.000€ e il mio reddito da lavoro dipendente?
leggendo ciò che è stato spiegato sopra, dovrei essere esonerata dal pagamento dei contributi inps, in quanto l’attività da lavoro dipendente è prevalente in termini di reddito.
Me lo confermate?
grazie
Staff says
Salve Miriam,
Il lavoro da dipendente non incide sul limite di fatturato dell’eventuale attività nel regime forfettario.
Considerando l’attività descritta il limite di fatturato annuo è di 30.000,00 €.
Ti confermiamo inoltre che avendo un lavoro da dipendente di 35 ore settimanali sarai esonerata dall’ulteriore versamento dei contributi inps.
Se desideri maggiori informazioni sul codice ateco e le modalità di apertura della partita iva, puoi contattare il nostro Staff. Cordiali Saluti
Michele says
Salve, sono dipendente di un azienda privata con reddito annuo lordo inferiore ai 30.000€ e contratto di 35 ore settimanali. Sono intenzionato ad aprire una partita IVA per e-commerce, e vorrei sapere se devo pagare due volte i contributi INPS nel caso in cui i ricavi dell’attività siano leggermente superiori a quelli da dipendente. Grazie mille.
Staff says
Buonasera,
Considerato che le disposizione dell’INPS in materia di doppia contribuzione sono molto vaghe, vedi Circolare 78/2013.
A nostro avviso un lavoro da dipendente con contratto di 35 ore settimanali, specialmente se a tempo indeterminato, può essere considerato prevalente in termini di impiego rispetto ad un’attività di e-commerce parallela.
La prevalenza può essere verificata nonostante i compensi derivanti dall’attività di e-commerce, in più periodi di imposta, superino leggermente quelli derivanti dal lavoro dipendente.
Concludiamo dicendo che, ai fini di correttezza, si consiglia sempre di dare comunicazione al datore di lavoro della volontà di aprire un’attività di impresa propria.
Cordiali Saluti
alessandro says
Buongiorno,
sono un dipendente part time al 63% (lavoro 3 giorni a settimana per 8 ore rispetto a un monte ore settimanale pari a 38).
Ho intenzione di aprire partita IVA per l’esercizio di attività di guida alpina con regime forfettario.
Relativamente al versamento dei contributi INPS ho già interpellato diversi professionisti i quali mi hanno fornito risposte contrastanti in merito alla necessità di sottostare o meno agli adempimenti previdenziali.
Secondo voi sono assoggettato o meno ai contributi INPS?!?
Grazie mille
Staff says
Buonasera Alessandro, l’attività di guida alpina, a livello previdenziale, prevede l’iscrizione alla gestione separata INPS.
L’iscrizione alla gestione separata è comunque dovuta anche se si è iscritti ad altre forme previdenziali, di conseguenza non sarà prevista l’esenzione contributiva ma solo un abbattimento dell’aliquota dal 25.72% al 24%.
Cordiali Saluti
alessandro says
Quindi la teoria che assimila le guide alpine ai commercianti, con conseguente versamento dei contributi in misura fissa e non assoggettati al reddito prodotto è infondata?!?!
Staff says
Buonasera Alessandro, abbiamo approfondito la situazione delle guide turistiche.
Storicamente l’inquadramento previdenziale era quello della cassa commercianti. In seguito a diversi ricorsi è stata fatta una precisazione con la circolare dell’INPS n° 12 del 2008. Riportiamo di seguito un estratto:
a) se l’attività di Guida turistica è svolta in forma imprenditoriale, il titolare dovrà necessariamente essere iscritto, come per il passato, alla Gestione assicurativa degli esercenti attività commerciali;
b) diversamente, il soggetto deve essere iscritto alla Gestione separata allorché l’attività di Guida turistica è svolta con le caratteristiche dell’attività professionale.
Ricordiamo che per l’iscrizione in camera di commercio è necessario presentare i seguenti documenti:
Licenza rilasciata dal Comune competente per territorio, previo possesso dell’attestato di abilitazione professionale conseguito a seguito di superamento di una prova d’esame.
Cordiali saluti
Igor says
Buongiorno.. Ho p.iva con regime forfettario e un mese fa mi sono licenziato. A breve ricevo il tfr. Con il tfr supero i 30000, senza no. Il tfr fa parte del reddito o viene gia tassato in busta paga e semplicemente dato in un seconso momento?
Grazie
Staff says
Buongiorno Igor, il TFR non concorre alla determinazione del limite di reddito da lavoro dipendente, in quanto segue una tassazione separata.
Il limite di reddito che deve essere considerato è quello che puoi trovare al punto 1 o 2 della Certificazione Unica.
Cordiali saluti
Lorenzo says
Buona sera
l’anno scorso (2016) ho avuto un reddito da lavoro dipendente (contratto a tempo indeterminato + contratto di collaborazione) pari a 30.009 euro. Sono stato però licenziato a metà di aprile di quest’anno (2017). Visto che la soglia di reddito non è da tenere in considerazione caso di licenziamento, nel mio caso specifico, posso accedere a questo regime fiscale vantaggioso?
So che non è molto chiara la questione, tra la norma e la circolare dell’agenzia delle entrate, rispetto al periodo in cui è avvenuto il licenziamento. C’è chi dice che per accedere al regime dovrei essere stato licenziato l’anno scorso (non molto razionale per chi apre una partita iva per “emergenza” a metà dell’anno in corso), e chi invece sostiene che è indifferente il “quando”.
Grazie infinite
Staff says
Buonasera Lorenzo, del tuo quesito parla chiaramente la circolare dell’Agenzia delle Entrate n° 10e del 2016 al punto 2.3 lettera d-bis).
Nella Circolare citata viene riportato che “[…] che ai fini della non applicabilità della causa di esclusione in commento rilevano solo le cessazioni del rapporto di lavoro intervenute nell’anno precedente a quello di applicazione del regime forfettario. […]”
Cordiali Saluti
Manuel says
Salve, mio fratello aveva il regime dei minimi( con aliquota 5% sul reddito), di professione faceva l’ambulante, è deceduto l’anno scorso, io sono il suo erede testamentario quindi ho ereditato i suoi posteggi di mercato e il suo furgone e la merce. Ho aperto la mia p.iva l’anno scorso e prima di allora non ho mai lavorato, volevo chiederle se io avró la tassazione al 5% o al 15%.
Staff says
Buonasera Manuel, come spiegato dal punto 5. della Circolare 10/e del 2016, per poter godere dell’agevolazione al 5%, oltre a non aver esercitato attività di impresa negli ultimi 3 anni e che l’attività non rappresenti mera prosecuzione di attività già svolta come dipendente, è necessario che:
– qualora venga proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio non sia superiore ai limiti di cui al comma 54.
In sostanza devi controllare che il reddito percepito non sia superiore a 50.000 € come indicato nella tabella ministeriale.
Pasquale says
Salve sono un medico vorrei chiedere quanto segue.
Da luglio 2017 ho firmato un contratto di lavoro come dipentente a tempo indeterminato per una struttura ospedaliera privata. In più ho aperto da aprile di questo anno la partita iva poichè lavorerò anche come libero prefessionista per un altra stuttura.
Adesso mi chiedo il limite dei 30.000 euro da rispettare come lavoratore dipendente per poter usufruire del regime forfettario è da considerare sempre come annuale, o nel mio caso avendo stipulato ad anno in corso il contratto devo considerare il reddito rapportato ai mesi di attività? quindi in questo caso 15.000 lordi? Inoltre lo stesso vale nel regime forfettario? Cioè anche in questo caso avendo aperto la partita iva ad aprile il reddito di 30.000 euro deve essere rapportato ai mesi quindi non devo superare 22.500 euro? Grazi per le risposte
Staff says
Buongiorno Pasquale, per aprire partita Iva nel regime forfettario, il limite di reddito da dipendente di 30.000€, deve essere rispettato con riferimento alla data del 31/12/2016.
Ovvero se alla data del 31/12/2016 non è stato percepito un reddito da dipendente superiore ai 30.000€ nel 2017 può essere applicato il regime forfettario.
Per quanto riguarda invece il limite di 30.000€ del regime forfettario, questo deve essere rapportato ai mesi di attività, quindi per mantenere questo regime per il 2017 non dovrai superare i 22.500€ (se l’attività è stata aperta il 1 Aprile 2017).
Per una maggiora tranquillità nel calcolo del limite di fatturato si consiglia di calcolare il limite ragguagliando al giorno di apertura.
Cordiali saluti
Pasquale says
Grazie mille!
Staff says
Prego Pasquale buona Giornata
gio says
Buonasera, ho partita iva con regime forfettario e anche contratto a tempo indeterminato full time.
Ho chiesto al commercialista se posso trasformare il lavoro da dipendente in part time pur restando nel regime forfettario ma mi ha detto che decade. Leggendo qui nei commenti mi sembra di capire che si può fare. Corretto? Se sì, c’è qualche link del sito INPS dove si deduce chiaramente? C’è una soglia minima di part time da soddisfare?
Grazie mille
Staff says
Buonasera Gio, il lavoro da dipendente ostacola l’applicazione del regime forfettario solamente se si percepisce un reddito da dipendente superiore ai 30.000€
Probabilmente il tuo commercialista si riferisce al fatto che decade l’esenzione del versamento dei contributi INPS per la partita Iva, se l’orario da dipendente viene ridotto a part time.
A tal proposito a nostro parere, l’esenzione dall’INPS potrebbe essere comunque riconosciuta se il lavoro da dipendente rimane, in termini di orario e reddito, prevalente rispetto al lavoro autonomo con partita Iva.
Cordiali saluti
Danilo says
Buongiorno, ho un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con 23 ore settimanali e reddito annuo inferiore ai 30.000 euro.
Vorrei aprire partita iva per un lavoro parallelo, il commercialista mi ha consigliato il nuovo regime forfettario, spiegandomi che non dovrei pagare costi fissi di INPS per la partita iva, ma solo una percentuale su quanto fatturato (avendo già una posizione INPS aperta col mio contratto).
Leggendo il vostro prezioso articolo, vedo che in alcuni casi si può addirittura richiedere l’esenzione del pagamento di ulteriori contributi INPS per la partita IVA, laddove il primo lavoro venga considerato “primario”. Può essere il mio caso avendo un contratto da 23 ore settimanali?
Se invece non posso fare questa richiesta, mi confermate la possibilità di pagare ulteriori contributi INPS in base esclusivamente al fatturato della partita iva, senza i fissi trimestrali?
Grazie infinite.
Staff says
Buongiorno Danilo, l’esenzione dai contributi INPS è possibile richiederla solamente per le attività di Artigiani e Commercianti, svolte nella modalità di impresa individuale iscritta in Camera di commercio.
I liberi professionisti non possono godere dell’esenzione contributiva, ma potranno usufruire di una riduzione dell’aliquota della gestione separata INPS.
La riduzione porterà l’aliquota dal 25,72% al 24% e ti sarà comunque permesso di pagare i contributi in percentuale rispetto ai tuoi incassi, senza fissi trimestrali.
Cordiali saluti
giuseppe says
buon giorno sono un infermiere con contratto a tempo indeterminato full time nel privato, ho comprato circa 15 ha di terreno agricolo,è possibile aprire la P.iva agricola e iscriversi alla camera di commercio per acquistare un trattore e gestire i terreni,il reddito per i primi 5-6 anni non raggiungerà i 5-7 mila euro annui
Staff says
Buonasera Giuseppe, sotto l’aspetto fiscale per l’apertura della partita Iva non ci sono particolari problematiche.
Più complesso è l’aspetto della qualifica di coltivatore diretto, che per la quale è necessario rispettare determinati requisiti come la prevalenza rispetto alle altre attività eserciate.
Potrai analizzare a questo link i requisiti del coltivatore diretto
Cordiali saluti
AlessandroVerona says
Buongiorno,
ero un vecchio regime dei minimi (aperto nel febbraio 2008) poi trasformato con nuovo regime al pagamento del 15% del fatturato su % del codice ateco, al 31/12/2017 il mio contratto di lavoro a tempo indeterminato full time, sarà di 30.100€ perché ho avuto lo scatto di anzianità e aumento di contratto.
Cosa accadrà al mio regime? potrò continuare oppure devo passare obbligatoriamente al regime ordinario?
Fatturo come regime circa 10/15 mila euro, se dovessi passare al regime ordinario non varrebbe la pena. Quindi quali possibilità avrei? Grazie
Staff says
Buongiorno Alessandro, qualora, al 31/12/2017, il reddito da dipendente superasse il limite di 30.000€, a partire dal 1° gennaio 2018 non potrà più essere applicato il regime forfettario, sarà necessario applicare il regime ordinario.
Cordiali saluti
Pasquale Stefanizzi says
Salve,
per 5 anni ho usufruito dell’agevolazione dei superminimi e dal prossimo anno dovrei passare al regime forfettario. Il mio codice ateco è il 70 – altre attività di consulenza amministrativa.
In questi cinque anni ho seguito 2 aziende che dal prossimo anno potrebbero essere interessate ad assumermi part-time, in questo modo
1) il monte ricavi di 30.000 si abbatterebbe del reddito da lavoro dipendente?
2) il reddito da lavoro dipendente andrebbe a cumularsi con il reddito d’impresa e la loro somma dovrebbe essere < 30.000 affinché possa continuare a usufruire del regime agevolativo?
3) il reddito da lavoro dipendente dovrebbe essere < reddito d'impresa per poter usufruire delle agevolazioni?
4) potrei acquistare un'auto il prossimo anno (uso promiscuo) così da scaricarla come ditta?
GRAZIE
Staff says
Buongiorno Pasquale, il reddito da dipendente non fa cumulo con il reddito da partita Iva.
Per applicare il regime forfettario il reddito da dipendente deve essere inferiore ai 30.000€.
Anche con un lavoro da dipendente il limite di ricavi annuali con la partita Iva sarebbe comunque di 30.000€.
Potrai acquistare un auto ad uso promiscuo ma non potrai scaricarla dai costi della ditta, in quanto nel regime forfettario non è possibile recuperare i costi sostenuti.
Attenzione a rispettare il limite di 20.000€ di valore dei beni strumentali in possesso per rimanere nel regime forfettario.
Al fine di rispettare il suddetto limite, il costo di acquisto dell’auto concorre al 50% e al netto dell’Iva.
Cordiali saluti
Alessandro says
Buongiorno,
vorrei aprire una partita IVA nel regime forfettario per un’attività di vendità ecommerce.
Essendo un lavoratore dipendente a 40 ore e ipotizzando un reddito lordo di 22000 €,
dalla mia attività ecommerce non devo ricavare più di 22000 €?
Inoltre sono esentatato dal pagamento dei contributi INPS per questa attività?
Grazie
Cordiali saluti
Staff says
Buongiorno, i redditi della partita Iva e del lavoro dipendente rimangono completamente separati.
Per aderire al regime forfettario è necessario che il reddito da dipendente non sia superiore ai 30.000€, mentre per quanto riguarda la partita iva il limite di fatturato dell’e-commerce è 50.000€.
Inoltre confermiamo che se sei assunto a tempo pieno presso un’ente privato, sarai esentato dal versamento dei contributi per l’attività di e-commerce in quanto già coperto da posizione previdenziale.
Cordiali saluti.
maurizio says
salve… sono un dipendente di azienda metalmeccanica (privata) e ho intenzione di aprire partita iva come azienda individuale…. poiche mi occupo di riparazioni domestiche sia idrauliche, pitturazioni etc… il mio imponibile lordo annuo lo scorso anno da lavoro dipendente era appena inferiore 30.000 … mi consigliate il regime forfettario? grazie per eventuale risposta.
Staff says
Buongiorno Maurizio, nel vostro caso si consiglia un’attenta analisi dell’attività, in quanto il regime forfettario da una parte porterebbe l’agevolazione dell’imposta sostitutiva al 5% per i primi 5 anni, ma non ti permette di dedurre i costi dell’attività.
Pertanto se nell’esercizio dell’attività vengono acquistati molti pezzi di ricambio che riducono il margine e il reddito imponibile potrebbe non convenire il regime forfettario. In aggiunta l’iva sugli acquisti sarà un costo e non potrà essere detratta.
Per quanto riguarda il lavoro da dipendente questo non interferisce con il regime forfettario se il reddito che ne deriva è inferiore ai 30.000€. Inoltre se il lavoro da dipendente è a tempo pieno, qualsiasi sia il regime fiscale adottato, potrà essere richiesta l’esenzione contributiva per l’attività con partita iva in quanto gia coperto da posizione previdenziale. Stesso discorso per quanto riguarda la qualifica di artigiano, questa non potrà essere ottenuta in quanto il lavoro da dipendente rimarrà prevalente sull’attività da partita iva.
Cordiali saluti
simona says
Salve, ho un’ attività e sono nel regime dei minimi, mi è capitata un occasione di un lavoro da dipendente, incide nel regime dei minini? di quanto non devo superare? grazie
Simona
Staff says
Buonasera Simona, se l’attività con partita Iva è svolta applicando il regime dei minimi (legge 244/2007) non ci sono problemi ad avere anche un reddito come lavoratore dipendente, non avrai alcun limite e i due redditi rimarranno comunque separati.
Cordiali saluti.
Claudio says
Gentilissimi, ho un reddito da lavoro assimilato a quello di dipendente in un Ente Pubblico dove svolgo attività di amministratore, e sto per aprire la Partita IVA come professionista senza cassa e col regime forfettario. Il mio Ente versa già alla gestione separata INPS la quota dovuta per le mie attività istituzionali. La mia domanda è: devo versare allo stesso modo la quota derivante dal reddito delle mie attività professionali private? Non esistono agevolazioni o riduzioni di contribuzione?
Grazie
Staff says
Buongiorno Claudio, chi apre la partita Iva come libero professionista senza cassa, anche se già coperto da una posizione contributiva obbligatoria, dovrà comunque versare i contributi anche alla gestione separata INPS, con aliquota ridotta ad oggi dal 25,72% al 24%.
Cordiali saluti.
Claudio says
Carissimi, grazie per la risposta. Ne approfitto per una seconda domanda, collegata alla prima. Posso scaricare dall’imponibile fatturato con la Partita Iva i contributi già versati sul reddito assimilato al dipendente? E nel caso potessi, questa deduzione è valida solo ai fini IRPEF o anche INPS?
Soon
Staff says
Gentile Claudio, dal reddito da Partita Iva non è possibile dedurre i contributi versati come dipendente.
Sono deducibili solamente i contributi versati alla gestione separata nel periodo di imposta di riferimento per la partita Iva.
Cordiali saluti.
Claudio says
Anche se i contributi versati come dipendente sono pagati alla gestione separata?
Staff says
Buonasera Claudio, a nostro avviso non sono deducibili anche se fossero versati alla gestione separata.
Cordiali saluti.
luigi says
Salve! Lavoro come dipendente in una società privata come story editor, e poi ho una partita IVA come sceneggiatore – regista. Se sommassi i miei redditi, delle due attività, supero i 30.000 euro. Invece solo con la partita IVA arrivo alla metà. Esco dal regime dei minimi? Devo sommare o no i due redditi per riferirmi al limite?
Grazie
Staff says
Buongiorno Luigi, il reddito da lavoro dipendente non fa cumulo con il reddito da partita Iva.
Per questo motivo, nel regime dei minimi (legge 244/2007), non deve essere considerato per verificare il rispetto del limite di 30.000€ di ricavi.
Cordiali saluti.
Alessandro says
Buongiorno,
a maggio 2017 ho aperto p.IVA con regime forfettario startup come web designer (iscritto alla gestione separata) e volevo sapere se fosse possibile affiancare un lavoro dipendete part time 18h a tempo determinato come commesso in un negozio.
Staff says
Buonasera Alessandro, il lavoro da dipendente non ostacola l’adozione del regime forfettario se il reddito derivante è inferiore ai 30.000€.
Inoltre gli iscritti ad altra forma pensionistica, come la posizione previdenziale derivante dal lavoro da dipendente, hanno diritto alla riduzione dell’aliquota della gestione separata dal 25,72% al 24%.
Cordiali saluti
Alessandro says
Grazie mille!
Mario says
Salve,
sono un lavoratore dipendente con partita IVA in regime dei minimi dal 2015.
Fino al 2016 ho percepito un reddito da lavoratore dipendente inferiore ai 30’000€.
A fine 2016 ho cambiato datore di lavoro, e nel 2017 percepirò un reddito superiore a 30’000€, come dovrò comportarmi in futuro?
1) Dovrò chiudere la P.IVA o passare al regime semplificato.
2) Potrò tenerla fino alla fine del 5to anno (2019) e poi chiuderla o passare al regime semplificato.
3) Potrò tenerla anche oltre il 2019?
Grazie
Staff says
Buonasera Mario, la partita Iva non è necessario chiuderla.
Potrai proseguire l’attività con l’attuale partita iva, ma a partire del 1° gennaio 2018 dovrai applicare il regime semplificato.
Questo perchè viene meno uno dei requisiti per continuare nel regime forfettario, ovvero il reddito da dipendente è superiore al limite di 30.000€.
Cordiali saluti.
Marco says
Buongiorno,
Superati esami da agente immobiliare, a febbraio 2015 entro part-time 50% con Comune della mia città (tempo indeterminato) e mi iscrivo a CCIAA (con autorizzazione Comune) come agente immobiliare.
Apro P.IVA con Agenzia entrate, regime forfetario e posizione con INPS. Nel 2015 i minimi INPS non si pagavano.
Finanziaria successiva reinserisce minimi INPS a partire dal 2016, (con una riduzione per i contribuenti forfetari).
A metà 2016 ricevo da INPS comunicazione per pagare le rate intere (non ridotte) perchè avevo “dimenticato” di ri-comunicare all’ente la mia posizione di regime forfettario, ma il punto arriva ora:
nel 2015 tanto lavoro ma incassi zero come agente immobiliare, il mio reddito deriva totalmente dal part-time al Comune.
Nel 2016 idem.
Ora nel 2017 ho iniziato ad incassare per le vendite (14000 euro quest’anno, previsti altri incassi da vendite pregresse a partire da gennaio 2018) e quindi a guadagnare.
Quest’anno, 2017, ho versato 3600 euro + sanzioni per i contributi INPS in ritardo dovuti quindi nel 2016.
A nulla è servito incontrarmi con i funzionari INPS degli uffici di zona e chiedere una riduzione o azzeramento dei minimi INPS, considerato il mio reddito nullo da agente immobiliare e i contributi già pagati tramite Comune…
Qui leggo che avrei potuto chiedere esenzione, ma, nonostante le mie richieste (e proteste) ho poi dovuto pagare interamente la somma di 3600 euro (si, avrei potuto pagarla ridotta se avessi ri-dichiarato la mia posizione di forfetario a gennaio 2016, ma davo per scontato che quanto scritto al momento di iscrizione, cioè che si decadeva da quello status solo uscendo dal regime fosse definitivo, ma.. diciamo che l’ignoranza degli “usi e costumi” mi è costata piuttosto cara
in ogni caso secondo INPS non c’erano scappatoie e pur a reddito d’impresa zero e contributi da dipendente versati dovevo pagare…
Secondo lei, posso in qualche modo recuperare quei 3600 euro, relativi al 2016?
Perchè l’INPS si è opposto così fermamente alle mie constatazioni, riguardo al mio reddito zero da impresa, a fronte dei contributi già pagati per l’attività da dipendente pubblico?
Ringrazio in anticipo, perdoni la prolissità
Staff says
buongiorno Marco, a nostro avviso ormai non è possibile recuperare i contributi del 2016.
La NON iscrizione deve essere richiesta tramite ComUnica indicando la partiva iva e la matricola INPS del datore di lavoro.
Inoltre per aver diritto all’esenzione è necessario che il lavoro da dipendente sia di almeno 20 ore settimanali.
Ci raccomandiamo di presentare quanto meno comunicazione di appartenenza al regime forfettario entro il 28 Febbraio del 2018.
Cordiali saluti.
Marco says
grazie mille per la risposta.
no, da dipendente part-time arrivo a 18 ore.
D’accordo, vi ringrazio, cordiali saluti
Vincenzo says
Salve, sono all’ultimo anno di partita IVA nel vecchio regime dei minimi con un reddito medio di circa 22.000 euro netti l’anno.
Poichè sto per comprare casa, non volevo perdere le varie agevolazioni e detrazioni d’imposta e tra l’altro mi è possibile avere un contratto di lavoro subordinato (anche part-time) con alcune imprese clienti.
E’ fattibile un qualcosa del genere o c’è incompatibilità con la Partita IVA e soprattutto con il regime di riferimento?
Staff says
Gentile Vincenzo, fino a quando avrai solamente reddito derivante dalla partita iva con regime dei minimi, non potrai godere delle detrazioni IRPEF previste per le ristrutturazioni.
Questo perchè non hai capienza IRPEF, in quanto i redditi derivanti dal regime dei minimi sono tassati da un’imposta sostitutiva e non da IRPEF ordinaria.
Le alternative sono: cambiare regime fiscale, oppure affiancare un reddito tassato da IRPEF alla tua partita iva, come ad esempio un reddito da lavoro dipendente.
Cordiali saluti.
Giordano says
Buongiorno, volevo sapere se l’indennità di malattia che ho percepito dall’ente ENPAPI rientra nella verifica del limite dei 30.000, ho visionato la circolare dell’ADE 17 del 2012 ma non è chiarissima. Grazie mille
Staff says
Buongiorno Giordano, Essendo l’indennità di malattia un provente erogato in sostituzione del reddito professionale questo costituirà reddito sia per le imposte che per i contributi.
Pertanto a nostro avviso concorre alla formazione del reddito professionale e per la verifica del limite di 30.000€
Cordiali saluti.
Giordano says
Le risposte che ricevo sono molto contrastanti, la circolare dell’agenzia delle entrate che ho citato riporta proprio l’esempio dell’indennità di maternità (tra parentesi le altre indennità sostitutive) affermando che non deve rientrare nel calcolo del volume d’affari riferendosi al regime dei minimi. Resta quindi solo il dubbio che ciò valga anche per il regime forfettario.
Grazie comunque.
Staff says
Buongiorno Giordano, rettifichiamo parzialmente la nostra precedente risposta.
Le indennità di malattia percepite costituiscono reddito al fine della determinazione dell’imposta sostitutiva e quindi dovranno essere indicate nel quadro LM tra i componenti positivi, ma non concorrono per la verifica del limite di ricavi di 30.000€.
Ad esempio nel caso di incassi per 29.000€ e indennità di malattia per 3.000€, si riporterà nel rigo LM2 la voce di 32.000€, ma si potrà continuare ad applicare il regime dei minimi anche per gli anni successivi.
Per quanto riguarda invece il regime forfettario, non trovando riferimenti normativi ad hoc, si presume che la medesima disposizione della circolare 17/e del 2012 debba essere applicata anche a questo regime.
Cordiali saluti.
Margherita says
Redditi dipendenti / assimilati nel 2016 e nel 2017 pari a zero.
Regime minimi sarà aperto a gennaio 2018 (consulente del lavoro iscritto a relativo ordine e cassa ENPACL).
Dubbio… nel 2018 conseguirò anche reddito lavoro dipendente, < 30.000€, ma è presso la stessa S.R.L. a cui poi fatturerò nel 2018 (praticamente in monocommittenza).
È possibile o esistono norme che lo vietano?
Staff says
Buongiorno Margherita, si tratta di un caso un pò insolito.
Nell’esempio presentato si verifica una mera prosecuzione di attività svolta come lavoratore dipendente.
Questo comporta l’applicazione del regime forfettario ma con subito l’applicazione dell’aliquota del 15% anzichè del 5% per i primi 5 anni.
Solitamente in questi casi si potrebbe verificare anche la “presunzione di subordinazione”, ovvero di “falsa partita iva”.
Ma non è il tuo caso, in quanto l’attività svolta con partita iva prevede l’iscrizione ad un ordine ed albo professionale.
Cordiali saluti.
Irene says
Salve,
ho aperto la partita iva il primo luglio e rientro nel regime forfettario.
A novembre dovrei essere assunta con contratto a tempo indeterminato per un lavoro che non rientra nel codice ateco di attività per il quale ho aperto la partita iva.
Vorrei sapere
1) E’ possibile avere contemporaneamente un contratto a tempo indeterminato e una partita iva con regime forfettario?
2) Se sì, c’è un limite di reddito e/o di orario per il lavoro con contratto a tempo indeterminato? (con partita iva il mio limite di reddito è 30.000 euro lordi l’anno)
3) Se sì, il pagamento delle tasse come avverrebbe? E i contributi INPS? La percentuale per il versamento delle tasse e dei contributi INPS sarebbe sempre la stessa e tali percentuali sarrebbero da considerarsi sull’ammontare del fatturato risultante dalla partita iva o da entrambi i lavori?
Grazie
Irene
Staff says
Buongiorno Irene, rispondiamo di seguito alle tue domande:
1) è possibile avere contemporaneamente un contratto a tempo indeterminato e una partita iva con regime forfettario.
2) l’unico limite che dovrà essere rispettato per continuare ad usufruire del regime forfettario è che non si dovrà precepire un reddito da lavoro dipendente superiore ai 30.000€ all’anno.
3) i due redditi rimarrebbero comunque sempre separati. Le tasse sul reddito da lavoro dipendente verranno trattenute dal datore di lavoro, mentre le tasse sulla partita iva saranno versate in sede di dichiarazione dei redditi.
I contributi INPS se versati alla gestione separata prevedono la riduzione dell’aliquota dal 25,72% al 24%. Mentre se si è iscritti in camera di commercio e quindi i contributi sono versati alla gestione commercianti/artigiani potrebbe essere richiesta l’esenzione contributiva per i redditi derivanti dalla partita iva, in quanto già versati con il lavoro da dipendente. Attenzione però, per ottenere l’esenzione contributiva, il lavoro da dipendente deve essere prevalente, sia in termini di orari che in termini di reddito, rispetto al lavoro autonomo.
Cordiali saluti.
Andrea says
Buonasera,
ho aperto nel 2015 partita IVA aderendo al vecchio regime dei minimi. A partire da quest’anno sono stato assunto come lavoratore dipendente e avrò un reddito da lavoro dipendente superiore ai 30.000 euro annui. Posso continuare ad avere partita IVA restando nel regime dei minimi sino al compimento del 35° anno di età?…. Secondo me sì, perchè il limite dei 30.000 è solo previsto per coloro che rientrano nel forfettario e non per coloro che avevano optato per il vecchio regime dei minimi. Attento gentile conferma. Grazie
Staff says
Buongiorno Andrea, confermiamo quanto da te presupposto. Il limite di 30.000€ per i redditi da lavoro dipendente è previsto solamente per coloro che applicano il regime forfettario di cui alla legge 190/2014.
Cordiali saluti.
Roberto says
Buonasera!
Ho la P. IVA con i minimi e sono nell’ultimo anno dei 5%, lavoro indirettamente X la stessa azienda da oltre 12 anni , prima tramite cooperative, ma da quasi 5 anni ho aperto la P. IVA e ho iniziato a fatturare x una azienda che aveva in appalto il lavoro e da 8 mesi loro hanno eliminato questa azienda e ci hanno preso a lavorare direttamente x loro in un’altro locale affittato da questa società, fino al mese scorso facevo 40 ore settimanale ma da questo mese ci hanno ridotto a 30 ore, visto che costo meno alla società loro non vogliono assumermi come avevano promesso e vogliono che io continui con la Partita Iva , la mia domanda è: lavorando esclusivamente x loro ma facendo fatture a tre società dello stesso gruppo potrei obbligare tramite sindacati ovviamente loro ad assumermi visto che ho una postazione e orari fissi nella azienda? Se si, dopo quanto tempo ?
Grazie
Staff says
buongiorno Roberto, a nostro avviso potrebbero ricorrere le condizioni per far scattare la presunzione di lavoro subordinato.
Questa condizione potrebbe scattare al verificarsi di almeno due delle seguente condizioni:
1) se la collaborazione presso lo stesso committente supera gli 8 mesi per 2 anni consecutivi
2) se per 2 anni consecutivi l’80% dei compensi del collaboratore sono derivati dallo stesso committente;
3) se il collaboratore usufruisce di postazione fissa presso il committente.
Purtroppo riguardo alle tempistiche non possiamo darti informazioni precise.
Cordiali saluti.
Walter says
Salve,
sono un dipendente privato con RAL 26.000euro; vorrei aprire una partita IVA in regime fortettario per fotografo free lance (quindi senza iscrizione alla Camera di Commercio) che in una prima fase dovrebbe essere un lavoro secondario per poi diventare il mio lavoro per i prossimi anni. Volevo sapere se posso, nella fase del doppio lavoro, evitare di versare i contributi e, nel caso questo fosse possibile, se in futuro potrò invece “attivare” in qualche maniera il versamenti dei contributi in gestione separata (quindi in percentuale al reddito netto determinato tramite la quota di spese forfettarie del 22%).
Grazie
Staff says
Buonasera Walter, per evitare il versamento dei contributi INPS è necessario iscriversi in Camera di commercio come impresa individuale e fare relativa richiesta di non iscrizione all’INPS.
Qualora la partita iva fosse aperta come libero professionista iscritto alla gestione separata, dovranno essere comunque versati i contributi con l’aliquota ridotta del 24%.
Cordiali saluti.
Filippo says
Sono un lavoratore dipendente con un reddito lordo molto superiore ai 30000 euro annui.
Nell’ipotesi che mi licenziassi entro dicembre, sarebbe possibile aprire una partita IVA in regime forfetario nel nuovo esercizio?
Sicuramente con la nuova attività avrei per diversi anni un reddito annuo inferiore ai 30000 euro.
Altra domanda: dal punto di vista dell’anzianità di contribuzione INPS, i due periodi contributivi, prima da dipendente e poi da consulente/commerciante, si sommano o si sovrappongono separatamente annullando di fatto la possibilità di raggiungere la pensione di anzianità?
Grazie
Staff says
Buonasera Filippo, come specificato dalla Circolare 10/e del 2016, in caso di cessazione del rapporto di lavoro entro il 31/12/2017, a partire dal 1° gennaio 2018 sarà possibile applicare il regime forfettario.
Di seguito le parole esatte della Circolare:
“Tale limite, introdotto, con decorrenza 1° gennaio 2016, dalla legge di stabilità del 2016, non opera se il rapporto di lavoro dipendente è cessato nel corso dell’anno precedente.”
I contributi da dipendente e da lavoro autonomo potranno essere sommati al raggiungimento dell’età pensionabile, a seconda della casistica, tramite lo strumento della ricongiunzione o totalizzazione dei contributi.
Cordiali saluti.
Alessandro says
Buongiorno,
sono un lavoratore dipendente a tempo indeterminato che ha appena concluso il contratto di apprendistato, quindi ancora soggetto (per il mio datore di lavoro) ad agevolazioni fiscali. Vorrei iniziare un’attività lavorativa come personal trainer presso una palestra (mantenendo comunque come attività principale quella da lavoratore dipendente). Vorrei sapere se posso rientrare nel regime forfettario e, se sì, quali sono gli adempimenti fiscali e contributivi che dovrei sostenere.
Cordiali saluti
Staff says
Buongiorno Alessandro, potrai applicare il regime forfettario se il tuo reddito da dipendente è inferiore ai 30.000€.
Se per te è la prima partita iva e non hai percepito negli ultimi tre anni reddito da società, potrai godere della riduzione dell’aliquota impositiva dal 15% al 5% per i primi 5 anni.
Inoltre dovrai versare i contributi alla gestione separata INPS, con l’aliquota ridotta al 24%.
Ricorda che sia il 5% di tasse che il 24% di contributi, saranno calcolati sul 67% del tuo reddito.
Cordiali saluti.
Alessandro says
Buongiorno
sono un lavoratore dipendente con reddito superiore a 30 mila euro
Volevo sapere se con la legge di stabilità 2018 è stato tolto o innalzato il limite di 30 mila euro per accedere al regime forfettario
Grazie
Cordiali Saluti
Staff says
Buonasera Alessandro, non abbiamo ancora notizie in merito, ma non ci risulta in discussione la variazione di questo limite.
Per avere informazioni certe sarà necessario attendere la pubblicazione della nuova Legge di Stabilità.
Cordiali saluti.
Alessandro says
Buongiorno,
sono un lavoratore dipendente a tempo indeterminato con reddito inferiore a 30000.
Vorrei aprire una partita IVA regime forfettario per installazione impianti elettrici.
Se il reddito prodotto sarà inferiore a quello da dipendente, dovrò versare contributi INPS?
Grazie
Cordiali saluti
Staff says
Buonasera Alessandro,
se il lavoro da dipendente rimane prevalente rispetto a tempo dedicato e ricavi ottenuti di quello da autonomo, non sarai tenuto al versamento dei contributi INPS relativi alla p.iva. La richiesta di esonero dovrà essere fatta al momento della pratica in camera di commercio, tramite ComUnica.
Cordiali saluti.
alessandro says
Buongiorno, mi ricollego alla domanda.
Ma quindi ha livello di tasse da pagare oltre al 5% sull’imponibile,
quali altre tasse dovrei pagare.
Grazie
Staff says
Buongiorno Alessandro, alle tasse si aggiungeranno sicuramente il diritto camerale, da corrispondere una volta l’anno e il premio INAIL.
Non vediamo altre imposte da versare con il regime forfettario.
Cordiali saluti
gessica farinella says
Buongiorno,
sono la titolare di un micronido avente carico due persone con contratto indeterminato.
Posso queste due persone dopo le dimissioni dalla mia ditta aprire una partita IVA come educatrici rientrando nel regime forfettario?
Staff says
Buongiorno Gessica, confermiamo che, se il reddito da dipendente al 31/12 dell’anno precedente risultava inferiore ai 30.000€, potranno applicare il regime forfettario.
Potranno applicare il regime forfettario ma con una precisazione:
trattandosi di mera prosecuzione di attività svolta come dipendente, non potranno godere della riduzione dell’aliquota di imposta sostitutiva dal 15% al 5% per i primi cinque anni.
Saranno tassati subito con il 15%.
Cordiali saluti.
ENZO says
E se sono con contratto a tempo determinato? Possono usufruire dell’imposta del 5%
Staff says
Buongiorno, purtroppo no, anche in caso di lavoro part time sarebbero soggetti all’imposta del 15%.
Attenzione però, nella prossima Legge di Bilancio ci sarà un importante novità. Almeno che non venga modificata, chi applica il regime forfettario non potrà fatturare al suo precedente (degli ultimi due anni) o attuale datore di lavoro.
Cordiali saluti
Massimo says
buongiorno,
avrò al 31/12/17 un reddito da lavoro dipendente di 29800 € (casella 1 della CU). il commercialista mi dice che non posso accedere al regime forfettario (fatturo meno di 30000 € come professionista) perchè bisogna guardare il reddito complessivo al lordo dei contributi inps (nel mio caso 33000 € circa). nei commenti sopra ho visto però che voi fate riferimento alla casella 1 della CU.
esiste un chiarimento ufficiale in questo senso?
Staff says
Buonasera Massimo, a nostro parere deve essere considerato il punto 1 della CU dove è riportato il reddito imponibile fiscale al netto dei contributi.
Non esiste uno specifico riferimento normativo, in quanto la norma si riferisce esclusivamente “ai redditi da lavoro dipendente”.
Considerato che nel quadro C del 730 e nel RC del modello Unico devono essere indicati i REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE, e che in questi quadri viene riportato il punto 1 della CU, per analogia riteniamo che anche per il rispetto del limite di 30.000€ dove viene fatto riferimento al “reddito da lavoro dipendente” debba essere considerato lo stesso reddito di riferimento.
Cordiali saluti.
Maurizio says
Salve, sono un dipendente privato con ral di € 35.000,00 e mi è stato proposto un lavoro extra.
Trattandosi di un importo oltre i limiti della ritenuta d’acconto, mi è stata consigliata la partita iva forfettaria.
Le uniche informazioni che ho a riguardo, è che tale piva risulta fruibile se si fattura fino a € 30.000,00, con sgravio fiscale del 33% e quindi una tassazione del 5% sul restante 67% (circa € 1.005,00).
La cosa strana è che un commercialista (colui che mi ha parlato di questa piva), mi ha detto che il restante non fa reddito cumulativo con il mio attuale stipendio da dipendente. Quindi, fatturando € 30.000,00, sgravio fiscale del 33%, pago solo € 1.005,00 ed intasco circa € 29.000,00 puliti, senza intaccare l’attuale tassazione del lavoro dipendente?
Inoltre volevo conferma del fatto che essendo dipendente, posso non pagare nuovamente l’inps (per i € 3.600,00/anno), dato che li pago già come dipendente.
Staff says
Buongiorno Maurizio,
il regime forfettario può essere adottato dai dipendenti con un reddito imponibile non eccedente i 30.000,00 per cui nel tuo caso sembra una soluzione preclusa.
Per tutte le considerazioni ulteriori confermiamo le tue ipotesi: effettivamente laddove la nuova partita in regime forfettario non sia una mera prosecuzione di attività ha un regime fiscale come da te delineato.
Confermiamo anche il non assoggettamento ad altri prelievi contributivi laddove il soggetto con partita Iva sia anche lavoratore a tempo pieno.
Cordiali saluti
Luca says
Buonasera, l’articolo e le risposte precedenti sono molto esaustive ma scrivo per avere una precisazione.
Se ho ben capito i due redditi (lavoro dipendente e da partita iva in regime forfettario) ai fini fiscali sono del tutto separati: quindi l’aliquota irpef e relative ritenute applicate sul reddito da dipendente dipendono esclusivamente dall’ammontare di quest’ultimo e non si devono rideterminare tenendo conto della somma globale dei due redditi. E’ un’interpretazione corretta o mi sono perso qualcosa?
Staff says
Buonasera Luca, confermiamo che l’aliquota IRPEF e le ritenute applicata sul reddito da dipendente, dipendono esclusivamente da quest’ultimo, senza considerare la somma con il reddito in regime forfettario.
Cordiali saluti
Sinibaldi Lina says
Sono un dipendente pubblico con reddito lordo inferiore ai 30.000 e titolare di P.Iva come professionista iscritto a cassa con un reddito annuo di 1000 euro in regime ordinario. Posso passare al regime forfettario? Quali adempimenti devo fare e quali comunicazioni?
Cordiali saluti
Staff says
Buonasera Lina, non conosciamo bene la tua situazione quindi facciamo una ipotesi. Se la scelta del regime ordinario è stata fatta nonostante esistessero i requisiti per l’accesso al forfettario, purtroppo questa scelta vincola a permanere nel regime ordinario per tre anni.
Nel caso in cui se non hai questo vincolo (noi non possiamo saperlo non abbiamo dati sufficienti) puoi decidere di applicare il regime forfettario senza effettuare alcuna comunicazione.
Sarà sufficiente iniziare ad emettere le fatture senza Iva e seguire le regole del regime forfettario.
Cordiali saluti
Michela Mazzoni says
Buonasera ! Sono una lavoratrice dipendente part time (mattina) reddito inferiore ai 30.ooo in azienda privata. Vorrei aprire un negozio . Mi date qualche ragguaglio!? INPS, inail, p.iva a che regime? Grazie infinite
Staff says
Buonasera Michela, se il reddito da dipendente è inferiore ai 30.000€ puoi applicare il regime forfettario.
Se rispetti questi tre requisiti puoi anche godere della riduzione al 5% per i primi 5 anni dell’imposta sostiutiva:
– non aver esercitato, nei tre anni precedenti, attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare;
– l’attività non deve costituire una prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo;
– laddove si abbia proseguimento di un’attività esercitata l’ammontare dei ricavi/compensi del periodo d’imposta precedente non deve essere superiore ai limiti previsti dalla tabella codici ATECO.
Per quanto riguarda l’INPS dovrai pagare i contributi fissi di 3.600€ o di 2.400€, a seconda se applichi il forfettario e richiedi la riduzione del 35% dei contributi.
Se vuoi avviare l’attività con i nostri servizi contattaci, siamo a tua disposizione.
Cordiali saluti
stefano says
buon giorno,
in merito ai limiti da dipendente volevo sapere se anche tfr ferie etc venivano considerate come reddito. nel mio caso considerando il tfr e le ferie non godute quando ho cessato l’ attività da dipendente supererei di pochissimo i 30k. non posso quindi accedere al regime forfettario?
Staff says
Buongiorno Stefano, se l’attività da dipendente è cessata nel corso del 2017 per cause indipendenti dalla propria volontà il regime forfettario può essere applicato.
Qualora l’attività da dipendente venisse cessata nel 2018, vale quanto riportato sopra ma a partire dal 1° gennaio 2019.
A nostro avviso come reddito di riferimento potrai prendere quanto riportato nel CUD.
Cordiali saluti.
Anja says
Buonasera, sono dipendente part-time settore commercio/terziario con un contratto a tempo indeterminato 75% (30 ore su 40) con un reddito inferiore ai 30.000€/annui. Vorrei aprire p.iva come grafica freelance al momento come seconda attività. Nel caso di regime forfettario cosa dovrei pagare fiscalmente e dal punto di vista contributivo?
Grazie, resto in attesa di un vostro gentile riscontro.
Cordiali Saluti
Anja
Staff says
Buonasera Anja, con un inquadramento da libero professionista pagherai il 5% del 78% dei tuoi ricavi, per quanto riguarda l’IRPEF. Mentre per la parte contributiva, pagherai la gestione separata INPS. I contributi li verserai con un’aliquota del 24%, calcolata sempre sul 78% dei tuoi ricavi.
Cordiali saluti
Anja says
Vi ringrazio per la risposta.
Avrei un’altra domanda.
Cambia qualcosa se invece che libero professionista, l’attività venisse inquadrata come attività artigiana? (Ovviamente sempre dal punto di vista fiscale e contributivo).
Grazie
Staff says
Buongiorno Anja, aprendo la partita Iva come ditta individuale, iscritta in camera di commercio, con il contemporaneo lavoro da dipendente è possibile richiedere l’esenzione dal versamento dei contributi INPS. Precisiamo però che avendo come lavoro principale quello da dipendente, non sarà possibile ottenere la qualifica di Artigiano.
Cordiali saluti
Marco says
Buongiorno membri dello staff,
Ho il “vecchio” regime dei minimi e come libero professionista lavorerò fino a maggio come consulente per una azienda, senza superare la soglia dei 30000 euro lordi . Nei mesi successivi lavorerò come dipendente, guadagnando meno di quanto guadagnato come libero professionista.
Per capire se supererò il limite stabilito per rimanere nel regime dei minimi, come devo sommare i redditi ? Per il lavoro da dipendente va considerato il lordo? E per quanto riguarda la gestione separata INPS, come dovrei regolarmi?
Vi ringrazio,
Staff says
Buongiorno Marco, fai attenzione che nel vecchio regime dei minimi i redditi da dipendente e da lavoratore autonomo non fanno cumulo tra di loro, sia ai fini di gestione separata che per il rispetto del limite di reddito.
Anche nel regime forfettario non fanno cumulo tra di loro, ma a differenza del vecchio regime dei minimi, per poter usufruirne è necessario che il reddito da dipendente non sia superiore ai 30.000€.
Il reddito di riferimento per il suddetto limite è quello riportato nel CUD rilasciato dall’azienda.
Cordiali saluti.
Marco says
Grazie per la disponibilità e la competenza!
Armando says
salve, il mio caso è un pò diverso dai commenti cui sopra; ho aperto la p.IVA a novembre del 2016(regime forfettario) e avevo 0 euro fatturati nel 2016. nell 2017 pero ho lavorato da dipendente come pizzaiolo per 1 settimana e il cud era 300 euro lordi, altrettanto nel 2017 ho lavorato come guardia medica con P.IVA fatturando 29.990 euro lordi. se accumuliamo entrambi i redditi da dipendente e da P.IVA siamo a 30.290 euro . quando faro il modello unico tra 1 mese come va a finire il mio regime forfettario ? sto ancora dentro anche per il 2018 dentro con l’aliquota 5% o esco dal regime forfettario 2016 e passo in automatico a quello ordinario ?
Staff says
Buonasera Armando, i redditi da dipendente e da partita Iva nel regime forfettario devono considerarsi separatamente.
Cordiali saluti
Alessandro says
Buongiorno, vorrei aprire un’attività come libero professionista ingegnere.
Essendo dipendente non posso iscrivermi a Inarcassa(ordine degli ingegneri) essendo già iscritto ad altra forma previdenziale.
Posso aderire al regime forfettario?
Inoltre se il fatturato risulta inferiore all’imponibile da dipendente posso richiedere l’esenzione dei contributi o devo iscrivermi alla gestione separata INPS.
Grazie
Cordiali saluti
Staff says
Buonasera Alessandro, a nostro avviso con i recenti aggiornamenti della corte di cassazione, nonostante si sia lavoratori dipendenti è necessaria l’iscrizione alla gestione separata INPS.
Resta comunque valida la possibilità di aderire al regime forfettario se il reddito da dipendente è inferiore ai 30.000€.
Cordiali saluti
Alessandro says
La ringrazio per la risposta.
Per iscriversi intende che poi se il reddito derivante dalla partita IVA è inferiore a quello da dipendente bisogna versare i contributi o che è comunque necessario scriversi alla gestione separata ma che si puo’ richiedere l’esenzione?
Grazie
Cordiali saluti
Staff says
Buonasera Alessandro, in ogni caso non sarà possibile richiedere l’esenzione dei contributi, darà comunque dovuto il versamento dell’aliquota ridotta del 24%.
Cordiali saluti
andrea says
Saleve, questo e’ il mio quesito, nel 2017 ho percepito un reddito da lavoro dipendente di euro 22.580 ( inferiore ai 30.000 ), nel 2018 vengo licenziato ad aprile con un reddito di lavoro dipendente di euro 8.800 e faccio richiesta di disoccupazione che mi viene erogata da maggio ad agosto per totali euro 4.800, a settembre apro partita iva nel forfettario ( perche’ nell’anno precedente non ho superato i 30.000 ) e faccio richiesta dell’intera disoccupazione ( data l’apertura della partita iva me la erogano tutta insieme ), la quale ammonterà ad euro circa 28.000.
La mia domanda è: devo nel 2019 uscire dal forfettario perche’ supero con la disoccupazione i 30.000 oppure no?
la disoccupazione viene considerata per la soglia dei 30.000?
non viene considerato che sono stato licenziato nel 2018 e quindi nel 2019 rientro indipendentemente dal reddito dipendente del 2018 anche se ho aperto nel 2018?
ringrazio anticipatamente per la risposta
Staff says
Buonasera Andrea,
a nostro avviso la percezione della NASPI non è da considerarsi come causa ostativa all’apertura della p.iva nel regime forfettario.
La circolare dell’Agenzia delle Entrate 10e del 2016, non parla di NASPI, ma solo di reddito di pensione oppure di altro rapporto lavorativo in essere al 31/12.
Quindi se si chiude il rapporto da lavoro dipendente e nello stesso anno si percepisce una indennità di disoccupazione non si perde la possibilità di applicare il regime forfettario.
Cordiali saluti
GIULIANO FERRARI says
Buonasera,
vorrei sapere se eventuali compensi relativi ad anni precedenti e soggetti a tassazione separata concorrano alla determinazione del limite di 30.000 euro per redditi da lavoro dipendente e assimilati o se invece debbano essere considerati solo i redditi di cui ai punti 1-2-3-4 della Certificazione Unica.
Grazie.
GIULIANO FERRARI
Staff says
Buonasera Giuliano, a nostro avviso devono essere considerati solamente i redditi ai punti 1-2-3-4.
Cordiali saluti
Anna says
Salve,
Lavoro da circa un anno e mezzo all estero (Paese UE), come dipendente con contratto a tempo indeterminato nel settore digital marketing. Per motivi di famiglia dovro fare ritorno in Italia a fine anno. La compagnia ha comunque deciso di tenermi come freelancer e firmerò un contratto di 1 anno su progetto (non ore), con un fisso al mese. Nella mia situazione, è possibile aprire una partita IVA con regime forfettario al 5%?
Da quanto mi sembra capire dalla risposta ai commenti precedenti, il fatto che 1- il luogo non sarà lo stesso (non lavorerò nello stesso Paese); 2- la clientela potrà essere diversa (mi affideranno un nuovo progetto) qualifica il mio caso non come mera prosecuzione del lavoro precedente. Può confermare? Grazie, Anna
Staff says
Buonasera Anna,
se la fatturazione attiva continua ad essere rivolta verso il precedente datore di lavoro, sarà difficile dimostrare che non si tratti di una prosecuzione di un’attività già svolta come dipendente.
Al contrario se la fatturazione attiva venisse rivolta direttamente verso i clienti finali.
Cordiali saluti