Nell’articolo di oggi trattiamo un argomento molto attuale e sicuramente utile in particolar modo ai lavoratori autonomi.
Viste le novità normative di questi ultimi giorni, abbiamo deciso di approfondire il tema Jobs act e lavoratori autonomi, sperando di essere d’aiuto a tutti coloro che sono in cerca di informazioni più chiare e specifiche.
Nel caso in cui ti sorgessero ulteriori dubbi, ti invitiamo a scrivere un commento alla fine dell’articolo e ti risponderemo appena possibile.
Il primo aspetto positivo è sicuramente l’attuale vicinanza, per i lavoratori autonomi, ad un vero e proprio riconoscimento della giurisdizione italiana.
Infatti dopo anni di proteste e richiami su un ordinamento normativo poco tutelante nei loro confronti, i lavoratori autonomi sono riusciti ad ottenere maggiori tutele.
Grazie a 256 voti favorevoli è stato approvato alla camera il DDL che attende adesso l’approvazione definitiva del Senato.
Le principali novità riguarderanno i termini di pagamento delle prestazioni, la deducibilità delle spese di formazione, Smart working e tutele su malattie e maternità.
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Maggiori tutele sui pagamenti
Saranno considerate abusive le clausole di pagamento superiori ai 60 giorni dal ricevimento della fattura o dal completamento della prestazione, nel caso in cui la fattura venga trasmessa anticipatamente.
Qualora venisse violato questo limite, il lavoratore autonomo avrà diritto anche al risarcimento del danno.
Il termine di pagamento delle fatture, se concordato, dovrà avvenire entro e non oltre 60 giorni.
In caso di termine di pagamento non concordato, il saldo delle prestazioni dovrà avvenire entro 30 giorni dalla data di emissione fattura.
Qualora il pagamento non pervenisse nei termini prestabiliti saranno dovuti anche gli interessi moratori.
Questi ultimi se non sono concordati diversamente tra le parti, vengono misurati secondo il tasso di interesse degli interessi legali di mora.
Altre novità riguarderanno la disciplina dei contratti di prestazioni, che oltre a dover essere sempre scritti, non potranno essere modificati unilateralmente dal committente.
Quest’ultimo non potrà più recedere dal contratto senza preavviso.
I lavoratori autonomi potranno anche partecipare a bandi e appalti e saranno equiparati alle PMI per l’accesso ai fondi europei.
Spese di formazione professionale completamente deducibili
La deducibilità limitata al 50% del costo per spese di formazione e aggiornamento, prevista dall’art. 54 comma 5 del TUIR, sarà cancellata.
La modifica normativa prevede l’inserimento di un tetto annuo di 10.000,00 €.
Entro questo limite sono comprese le spese per l’iscrizione a master e a corsi di formazione o aggiornamento professionale, nonchè le spese di iscrizione a convegni e congressi che saranno integralmente deducibili.
Questa misura è volta a favorire l’obbligo deontologico di formazione obbligatoria e continua.
Saranno integralmente deducibili con un limite di 5.000,00 € anche le spese sostenute per:
- i servizi personalizzati di certificazione delle competenze;
- orientamento;
- ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità.
Le stesse sono mirate a sbocchi occupazionali effettivamente esistenti e appropriati in relazione alle condizioni del mercato del lavoro. Inoltre sono erogate dagli organismi accreditati ai sensi della disciplina vigente.
Gravidanze, malattie e infortuni
Ci sono importanti novità anche sul fronte della tutela della salute dei lavoratori autonomi, nello specifico riguardanti gravidanze, malattie ed infortuni.
Le donne in gravidanza iscritte alla Gestione separata potranno godere dell’indennità di maternità a prescindere dalla sospensione dell’attività lavorativa.
Il periodo di congedo parentale sarà aumentato da 3 a 6 mesi.
In questo periodo, previo consenso del committente, le lavoratrici autonome potranno essere sostituite da colleghi di fiducia. Il sostituto però dovrà essere in possesso dei medesimi requisiti professionali.
Per coloro che svolgono attività continuativa in caso di malattia o infortunio, il rapporto di lavoro con i committenti può essere sospeso fino a 150 giorni.
Ed in caso di malattia grave? Potrà essere sospeso il versamento dei contributi per due anni.
Trascorso questo tempo, si potrà procedere al versamento dei contributi, precedentemente sospeso, secondo un piano di rateizzazione.
Smart Working
Con il nuovo Jobs act per i lavoratori autonomi viene introdotta la definizione di lavoro agile.
Viene definito come una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, avviata da un accordo tra le parti, priva di precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro caratterizzata dall’utilizzo di strumenti tecnologici.
Questa novità è volta ad allineare i rapporti di lavoro con il progresso tecnologico.
Infatti con l’avanzamento delle tecnologie è sempre meno necessaria la presenza fisica del lavoratore dipendente sul luogo di lavoro.
Questa modalità è molto frequente negli altri paesi dell’Europa e degli Stati Uniti.
Le prestazioni lavorative dovranno essere eseguite in parte presso la struttura aziendale e in parte all’esterno.
Come in tutti i contesti lavorativi, dovranno essere rispettati durata ed orari di lavoro.
L’art. 16 definisce i contenuti dell’accordo tra datore di lavoro e dipendente per attivare il lavoro agile.
Inoltre grazie all’art. 17 questo tipo di rapporto di lavoro non prevede un taglio allo stipendio, stabilendo il principio di parità del trattamento economico e normativo.
Lo stipendio deve essere coerente a quello applicato ai lavoratori tradizionali con le medesime mansioni e si avrà diritto anche alla tutela sugli infortuni e sulle malattie.
Le novità riguardanti il Jobs act e lavoratori autonomi non sono finite, per questo ti invitiamo a leggere i nostri prossimi articoli nei quali analizzeremo più approfonditamente l’argomento, al momento dell’effettiva pubblicazione dei provvedimenti attuativi dell’Agenzia delle Entrate.
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