Molti contribuenti che hanno una partita Iva nel regime dei minimi si domandano quanto debba essere il compenso da riconoscere per le prestazioni professionali del commercialista. Sicuramente è lecito porsi questa domanda anche se la risposta è sempre discrezionale ovviamente.
Il nostro obiettivo è quello di aiutarti a capire il costo di un commercialista nel regime dei minimi e vedrai che non è una cosa complessa ne lunga stabilire e valutare la differenza che puoi riscontrare tra un commercialista ed un serio servizio online.
I motivi sono da ricercare soprattutto nella ottimizzazione delle procedure e del flusso di lavoro che in un metodo tradizionale non possono essere evitati.
Dopo questa inevitabile e doverosa premessa torniamo ad occuparci del nostro argomento principe del post e iniziamo con il definire cosa comporta aver adottato il regime dei minimi da questo punto di vista.
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Il regime dei minimi
E’ opportuno ricordare che l’adozione al regime dei minimi esonera la tenuta dei registri contabili ai fini sia Iva che delle imposte sui redditi.
Ad esempio, un contribuente minimo non deve tenere:
- il libro Iva acquisti;
- il libro vendite o dei corrispettivi;
- il registro dei beni ammortizzabili.
Il contribuente minimo ha un unica incombenza contabile.
Deve rispettare l’archiviazione di tutti i documenti fiscali affinchè il proprio consulente, una volta l’anno, inserisca i dati nella dichiarazione fiscale.
Esiste una tariffa?
Si deve innanzitutto ricordare che per legge non esiste alcuna tariffa obbligatoria da parte del vostro commercialista. Quindi tutte le prestazioni professionali trovano il prezzo dall’accordo tra le parti.
Infatti il d.l. n. 1/2012 all’art. 9 dispone che sono abrogate le tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico.
Il medesimo articolo continua precisando un altro aspetto.
Laddove vi sia la liquidazione del compenso da parte di un organo giurisdizionale quest’ultimo è determinato con riferimento a parametri stabiliti con decreto.
Come stabilire il compenso del commercialista
Il compenso per le prestazioni professionali deve essere pattuito al momento del conferimento dell’incarico professionale.
Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell’incarico e fornire tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento fino alla conclusione dell’incarico.
Inoltre deve indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell’esercizio dell’attività professionale.
In ogni caso, la misura del compenso è previamente resa nota al cliente con un preventivo di massima.
Deve essere adeguata all’importanza dell’opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi.
Retribuzione per i servizi forniti ai contribuenti minimi
In merito ai compensi dei dottori commercialisti per i servizi di consulenza fiscale e compilazione della dichiarazione dei redditi è intervenuta l’Associazione Nazionale Commercialisti.
In un documento denominato “Onorari consigliati per l’anno 2015” si può leggere che il servizio di “Redazione della situazione contabile e relativa dichiarazione dei redditi” può variare da 330,00 € a 1.000,00 €.
Altro servizio relativo ai minimi disciplinato dal medesimo documento è la predisposizione di situazioni patrimoniali periodiche con un onorario minimo pari a 89,00 €.
Negli ultimi anni sono nati diversi siti che propongono un servizio di assistenza on-line.
L’assistenza da remoto generalmente prevede compensi più bassi che variano da 200,00 € a 500,00 €.
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