Il regime forfettario ha riscosso un grande successo nel mondo delle partite Iva.
E’ stato introdotto dalla Legge di Stabilità 2015 e successivamente modificato dalla Legge di Stabilità 2016.
Proprio quest’ultima versione, attualmente in vigore, è molto interessante per chi si appresta ad aprire la partita Iva.
Per questo motivo oggi parliamo in dettaglio di contabilità regime forfettario vedendo insieme gli aspetti più importanti. Se desideri approfondire o rivolgerci qualche domanda utilizza i commenti alla fine dell’articolo.
Prima di trattare le agevolazioni attualmente in vigore, vediamo come si sono modificati negli anni i regimi agevolati.
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La corsa all’apertura della partita Iva del 2014
Negli ultimi mesi del 2014 fu registrato un vero e proprio boom nell’aperture di partite Iva.
Questa corsa fu dovuta all’imminente abrogazione del regime dei minimi (Legge 204/2007), il quale sarebbe stato sostituito appunto dal forfettario a partire dal 1° Gennaio 2015.
Molti giovani si affrettarono all’apertura di una posizione Iva con l’intento di non perdersi la possibilità di avere i propri redditi assoggettati ad un’aliquota del 5% fino ai 35 anni di età.
Ma anche le caratteristiche del nuovo regime forfettario non convincevano i contribuenti con partita Iva.
Inizialmente questo produsse molte polemiche, tanto è vero che molti di loro preferirono applicare il regime ordinario.
Non a caso con il Decreto Milleproroghe, dal 1° Marzo 2015 fu ripristinato il regime dei minimi fino al 31 Dicembre 2015.
Questo permetteva a coloro che volevano aprire la partita Iva, di scegliere tra i due regimi agevolati.
Il periodo d’imposta 2015 fu così caratterizzato da questa duplice possibilità.
Le modifiche al forfettario dal 1° Gennaio 2016
Con la Legge di Stabilità 2016 (Legge 288/2015) sono state apportate ulteriori modifiche al regime forfettario che ne hanno migliorato notevolmente l’appeal.
Proprio l’aspettativa di una nuova regolamentazione ha frenato i contribuenti marginali ad aprire posizioni con il regime forfettario durante il 2015.
Quali sono le semplificazioni del regime forfettario?
Entriamo nel vivo del nostro argomento e mostriamo quali sono i veri vantaggi che la contabilità forfettaria offre ai contribuenti.
Primo tra tutti è proprio che la contabilità forfettaria non esiste.
Esatto, nel regime forfettario i contribuenti sono esonerati dall’obbligo della tenuta della contabilità.
Inoltre grazie alla deduzione forfettaria dei costi, ovvero con l’applicazione del coefficiente di redditività, i professionisti e gli imprenditori non si dovranno più preoccupare di richiedere le fatture di costo per ridurre il reddito imponibile.
Esenzione Iva
I contribuenti nel regime forfettario, non devono addebitare l’Iva in fattura.
Di conseguenza non potranno procedere alla detrazione dell’imposta sugli acquisti.
Pertanto sono esonerati dalle liquidazioni Iva trimestrali e dalla dichiarazione Iva annuale, dallo Spesometro e dalle comunicazioni per i rapporti con i paesi Black List.
La contabilità forfettaria ed il sostituto d’imposta
Altra importante agevolazione per chi applica il regime forfettario è che non è possibile assumere la posizione di sostituto d’imposta.
Cosa vuol dire?
I forfettari non possono versare per conto di professionisti o collaboratori le ritenute d’acconto previste dalle fatture/ricevute.
Pertanto dovranno versare al professionista/collaboratore la somma lorda.
Di conseguenza sono esonerati dalla presentazione della relativa Certificazione Unica e del Mod. 770.
Come visto, sono importanti le semplificazioni previste per il regime forfettario, ma ancora più importanti sono le agevolazioni fiscali che vengono offerte ai contribuenti.
Le principali agevolazioni fiscali
Analizziamo adesso quelle che sono le caratteristiche del regime forfettario.
L’imposta sostitutiva, di Irpef e addizionali, è al 15%.
Le attività di nuova costituzione (se non hanno avuto un’altra partita Iva negli ultimi tre anni) potranno godere di una riduzione dal 15% al 5% per i primi 5 anni di attività.
Un’altra forte riduzione è prevista per i commercianti e gli artigiani.
Queste categorie possono richiedere una riduzione del 35% dei contributi INPS, avvalendosi del c.d regime contributivo agevolato.
Con la riduzione, i contributi fissi trimestrali del 2017 scenderanno da circa 900,00 € a circa 590,00 €.
Il regime contributivo agevolato rimarrà valido fino a quando verranno rispettati i requisiti oppure fino a quando non sarà presentata relativa domanda di recesso.
La determinazione del reddito imponibile
Il reddito imponibile nella contabilità forfettaria non viene determinato come nel regime dei minimi, ovvero con la differenza tra ricavi e costi di gestione.
Viene applicato al totale dei ricavi un coefficiente di redditività, cioè una percentuale che varia a seconda dell’attività svolta.
I costi deducibili non vengono più considerati, quindi i forfettari potranno fare a meno di richiedere fattura per i servizi ricevuti.
Ricordiamo però che permane l’obbligo di conservazione delle fatture ricevute.
Come abbiamo visto in questo articolo, la contabilità forfettaria è notevolmente semplificata e gode di diverse agevolazioni.
Molte partite Iva hanno deciso di adottare questo sistema fiscale.
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