Il congedo parentale, noto anche come congedo di maternità o paternità, è un periodo di assenza dal lavoro concesso ai genitori per la nascita, l’adozione o l’affidamento di un bambino. Durante questo periodo, i genitori possono astenersi dal lavoro per occuparsi del bambino, mantenendo il posto di lavoro e, in molti casi, ricevendo un’indennità o una percentuale del loro stipendio. Nel 2025, il congedo parentale in Italia è oggetto di importanti modifiche volte a migliorare il supporto economico e la flessibilità per i genitori lavoratori. Ecco tutte le novità congedo parentale 2025.
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Estensione della durata del congedo
Dal 2025, la durata complessiva del congedo parentale viene estesa a 11 mesi, rispetto ai precedenti 10 mesi. I genitori potranno usufruire di questo periodo fino ai 12 anni di vita del figlio (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento), garantendo maggiore flessibilità nella gestione del tempo dedicato alla famiglia e al lavoro.
Aumento dell’indennità economica
Una delle principali novità è l’incremento dell’indennità economica per i primi tre mesi di congedo, che passa dal 30% all’80% della retribuzione. Questa misura si applica indipendentemente dal reddito familiare, fornendo un supporto finanziario più consistente nei primi mesi di cura del bambino. Nei mesi successivi, l’indennità tornerà al 30%, come previsto dalla normativa vigente.
Congedo obbligatorio per i padri
Dal 2025, viene introdotto un mese di congedo obbligatorio e non trasferibile per i padri lavoratori. Questa misura mira a promuovere una maggiore equità nella divisione delle responsabilità familiari, incentivando la partecipazione attiva dei padri nella cura dei figli e favorendo un migliore equilibrio tra vita privata e professionale.
Flessibilità nell’utilizzo
Il congedo parentale potrà essere utilizzato in modalità giornaliera o oraria, offrendo ai genitori una gestione più flessibile e personalizzata in base alle esigenze familiari. L’estensione del limite massimo di utilizzo fino ai 12 anni del bambino rappresenta una significativa innovazione, allineandosi alla Direttiva UE 2019/1158 sulla conciliazione tra vita familiare e lavorativa.
Novità per i lavoratori autonomi
Per la prima volta, il congedo parentale viene reso accessibile ai lavoratori autonomi e ai professionisti iscritti alla gestione separata INPS. L’indennità sarà calcolata in base al reddito medio annuo dichiarato, offrendo un sostegno concreto a una categoria che finora non beneficiava di questa misura.
Indennità maggiorata all’80% per tre mesi
Già nel 2024, la Legge di Bilancio aveva introdotto un’indennità maggiorata all’80% per uno dei mesi indennizzabili. Nel 2025, questa misura viene ulteriormente migliorata, consentendo ai genitori di usufruire di tre mesi con indennità all’80%, garantendo un ulteriore supporto economico nei primi mesi di vita del bambino.
Digitalizzazione delle procedure
Per semplificare l’accesso al congedo parentale, dal 2025 saranno disponibili nuovi strumenti digitali tramite il portale INPS. I genitori potranno inviare le richieste online utilizzando credenziali SPID, CIE o CNS, monitorando lo stato delle pratiche in tempo reale. Questa innovazione riduce i tempi di attesa e semplifica l’intero processo.
Beneficiari e limiti
Il congedo parentale è destinato ai lavoratori dipendenti pubblici e privati, inclusi i lavoratori marittimi e dell’aviazione civile, ma esclude i lavoratori domestici e a domicilio. La durata massima complessiva rimane di 10 mesi, elevabile a 11 se il padre si astiene dal lavoro per almeno tre mesi. I genitori possono usufruire contemporaneamente del congedo, purché non superino il limite complessivo stabilito.
Conclusioni
Il congedo parentale 2025 introduce significativi miglioramenti per sostenere le famiglie italiane. Con l’aumento dell’indennità, la maggiore flessibilità e l’estensione ai lavoratori autonomi, il legislatore punta a garantire un supporto concreto per la cura dei figli e a promuovere una maggiore parità tra i genitori. Per ulteriori dettagli e assistenza nella richiesta del congedo, si consiglia di consultare il portale INPS o rivolgersi a un consulente specializzato in diritto del lavoro e previdenza sociale.
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