Il concordato preventivo biennale (CPB) è una soluzione fondamentale per le imprese che intendono ristrutturare i propri debiti e regolarizzare la propria posizione fiscale. Con il Provvedimento n. 403886 del 4 novembre, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le regole per l’esercizio dell’opzione di ravvedimento, da effettuare entro il 31 marzo 2025. Questo articolo fornisce un’analisi professionale delle disposizioni e dei vantaggi per chi aderisce.
Chi può optare per il ravvedimento?
Possono accedere al ravvedimento speciale i contribuenti che, entro il 31 ottobre 2024, hanno aderito al concordato preventivo biennale e che:
- hanno applicato gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA) per le annualità interessate
- hanno dichiarato una delle cause di esclusione dagli ISA legata all’emergenza COVID-19, come previsto dai decreti attuativi dell’articolo 148 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34.
Hanno indicato condizioni di non normale svolgimento dell’attività, in conformità con l’articolo 9-bis, comma 6, lettera a), del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50.
Il ravvedimento si applica anche a coloro che hanno dichiarato redditi d’impresa e di lavoro autonomo, a condizione che l’opzione venga esercitata per entrambe le categorie reddituali.
Modalità di esercizio del ravvedimento
L’opzione per il ravvedimento si effettua tramite la presentazione del modello F24, utilizzando i codici tributo istituiti con la Risoluzione n. 50/2024. È essenziale specificare l’annualità di riferimento e indicare il numero complessivo delle rate, se si sceglie il pagamento a rate. Il pagamento della prima o unica rata deve avvenire entro il 31 marzo 2025.
Per le società e associazioni trasparenti (articolo 5 del TUIR) e le società di cui agli articoli 115 e 116 del TUIR, l’opzione deve essere esercitata tramite:
- modello F24 per l’imposta sostitutiva dell’IRAP da parte della società o associazione
- modelli F24 per le imposte sostitutive sui redditi e le addizionali da parte dei soci o associati.
Se si opta per il pagamento rateale, questo deve avvenire in un massimo di 24 rate mensili, maggiorate di interessi al tasso legale a partire dal 31 marzo 2025. È importante notare che il pagamento tardivo di una rata (esclusa la prima) entro la scadenza della rata successiva non comporta la perdita del beneficio della rateazione.
Il ravvedimento non sarà considerato perfezionato se il versamento della prima rata o dell’intera imposta sostitutiva avviene dopo la notifica di processi verbali di constatazione, atti di accertamento o schemi di recupero di crediti inesistenti, come previsto dall’articolo 6-bis della legge 27 luglio 2000, n. 212. Il pagamento entro il termine stabilito è quindi fondamentale per evitare conseguenze fiscali più severe.
Vantaggi del ravvedimento
L’opzione per il ravvedimento consente di regolarizzare la propria posizione fiscale beneficiando di sanzioni ridotte. Questo strumento è particolarmente vantaggioso per le imprese che vogliono evitare il rischio di sanzioni elevate e migliorare la loro situazione finanziaria. Inoltre, dimostrare la volontà di sanare eventuali irregolarità contribuisce a rafforzare la credibilità dell’impresa nei confronti di creditori e istituzioni.
Conclusione
Il ravvedimento speciale legato al concordato preventivo biennale rappresenta un’opportunità cruciale per le imprese che cercano di superare un periodo di crisi finanziaria. La scadenza del 31 marzo 2025 è un termine da rispettare scrupolosamente, e le aziende interessate dovrebbero valutare attentamente questa opzione per evitare complicazioni future. È consigliabile consultare un commercialista esperto per una corretta pianificazione e gestione della procedura.
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