Con il Decreto Legge n. 167/2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 novembre, è stata riaperta la possibilità di aderire tardivamente al Contributo Preventivo Biennale (CPB). Questa riapertura dei termini, fissata al 12 dicembre 2024, consente ai contribuenti che applicano gli ISA di regolarizzare la loro posizione fiscale. Tuttavia, per chi aderisce al CPB tra il 3 e il 12 dicembre, gli acconti d’imposta già scaduti dovranno essere regolarizzati tramite ravvedimento operoso.
Riapertura dei termini per l’adesione al CPB
Il termine ordinario per l’adesione al CPB per i soggetti ISA è scaduto il 31 ottobre 2024. Grazie al DL n. 167/2024, i contribuenti hanno ora la possibilità di aderire tardivamente, ma con alcune condizioni specifiche. In particolare, è necessario sanare eventuali ritardi nel pagamento degli acconti delle imposte relative al 2024 tramite il ravvedimento operoso.
La seconda rata degli acconti, relativa all’anno d’imposta 2024, deve essere versata entro il 30 novembre (prorogata al 2 dicembre per via del calendario). Per chi formalizza l’adesione al CPB dal 3 al 12 dicembre, è obbligatorio regolarizzare il mancato versamento attraverso il pagamento tardivo con sanzioni ridotte e interessi.
Come funziona il ravvedimento operoso per gli acconti CPB
Il ravvedimento operoso è uno strumento che consente di sanare i ritardi nei versamenti fiscali con l’applicazione di sanzioni ridotte e interessi legali. Con le modifiche introdotte dal Dlgs n. 87/2024, in vigore dal 1° settembre 2024, le sanzioni per i pagamenti tardivi sono state ulteriormente alleggerite:
- per ritardi fino a 90 giorni, la sanzione ordinaria del 25% è ridotta al 12,50%
- per ritardi fino a 15 giorni, la sanzione del 12,50% si riduce ulteriormente a 1/15 per ogni giorno di ritardo, con un’incidenza giornaliera dello 0,83% circa
Gli interessi legali sono calcolati al tasso vigente e devono essere sommati all’importo dovuto. Per regolarizzare gli acconti, il contribuente deve compilare il modello F24 utilizzando i codici tributo appropriati per l’imposta e il ravvedimento.
Regole per il calcolo degli acconti con il CPB
Le regole per il calcolo degli acconti d’imposta nel contesto del CPB sono definite dall’articolo 20 del Dlgs n. 13/2024. Gli acconti di IRPEF, IRES e IRAP sono determinati in base alle regole ordinarie, ma tengono conto dei redditi e del valore della produzione netta concordati con l’Agenzia delle Entrate.
Per il primo anno di adesione al CPB sono previste alcune maggiorazioni:
- 10% sulla differenza positiva tra il reddito concordato e quello dichiarato per l’anno precedente, in caso di calcolo degli acconti IRPEF/IRES sulla base del reddito dell’anno precedente
- 3% sulla differenza positiva tra il valore della produzione netta concordato e quello dichiarato per l’anno precedente, per gli acconti IRAP.
Per chi calcola gli acconti in base al reddito dell’anno in corso, la seconda rata deve essere calcolata come differenza tra l’acconto complessivo dovuto (sulla base dei redditi concordati) e quanto già versato con la prima rata.
Le maggiorazioni devono essere versate contestualmente alla seconda rata degli acconti o entro il termine previsto per il ravvedimento operoso.
Perché aderire al Concordato entro il 12 dicembre
Aderire al CPB entro il 12 dicembre 2024 consente ai contribuenti ISA di beneficiare di alcune opportunità importanti:
- regolarizzare la propria posizione fiscale evitando sanzioni amministrative più elevate
- accedere a un sistema di tassazione concordato, che può garantire maggiore certezza fiscale
- ridurre i costi del ravvedimento grazie alle nuove sanzioni agevolate
Tuttavia, per procedere correttamente, è fondamentale calcolare con precisione gli importi dovuti, comprese le maggiorazioni e gli interessi, per evitare ulteriori irregolarità.
Conclusioni
La riapertura dei termini per l’adesione al CPB rappresenta un’opportunità importante per i contribuenti ISA che non hanno rispettato la scadenza ordinaria. Chi aderisce tra il 3 e il 12 dicembre deve ravvedere gli acconti d’imposta scaduti utilizzando il ravvedimento operoso, approfittando delle sanzioni ridotte previste dalle normative aggiornate. Per garantire una gestione corretta della procedura, è consigliabile rivolgersi a un commercialista o a un consulente fiscale esperto.