Il nostro lettore Claudio di Monza ci chiede maggiori informazioni in merito a cambio attività regime forfettario.
Ti invitiamo a scrivere nei commenti se anche tu hai domande relative a questo argomento.
Se hai un argomento di tuo interesse richiedi la tua consulenza gratuita ai nostri esperti.
Cambio attività regime forfettario
Buongiorno, navigando sul vostro sito ho notato che avete attivato questo nuovo servizio e ne approfitto subito.
Volevo sapere come devo muovermi per passare da un’ attività di libero professionista iscritto alla gestione separata ad una ditta individuale iscritta in camera di commercio.
Devo chiudere la partita Iva e riaprirne una nuova? Perdo la facoltà di applicare il regime forfettario? Prima dei saluti vi ringrazio e vi domando l’ultima cosa.
Il costo dei 199 euro annui del vostro servizio cosa comprende? Se mi abbono ed ho un problema fiscale a chi mi devo rivolgere?
Claudio – Monza
Problemi con il tuo commercialista?
Abbonati al nostro servizio, un consulente specializzato si prenderà cura della tua partita Iva.
La nostra risposta a Claudio
Salve Claudio, grazie per le tue domande. Il passaggio da libero professionista a commerciante o artigiano è possibile e non è assolutamente necessario chiudere la partita Iva.
Per prima cosa devi comunicare all’Agenzia delle Entrate il tuo cambio di attività tramite la sostituzione del codice ATECO per i professionisti con quello adatto all’attività scelta.
Inoltre devi procedere all’iscrizione alla Camera di Commercio e conseguentemente all’INPS ed eventualmente all’INAIL, tramite la cosiddetta ComUnica.
Come puoi vedere, non sono previste alcun tipo di sanzioni per i contribuenti che decidono di cambiare indirizzo alla propria attività, l’importante è seguire passo passo questi pochi processi.
Inoltre evitando di chiudere la partita Iva, se applichi il regime forfettario potrai continuare a godere della riduzione dell’aliquota di imposta sostitutiva al 5% fino al compimento del quinquennio.
Per quanto riguarda il nostro servizio per i contribuenti nel forfettario ti abbiamo inviato una email al tuo indirizzo con la descrizione dettagliata.
Potrai fare tutte le domande che vorrai al consulente fiscale che ti seguirà ogni giorno con le modalità che tu preferisci.
Un saluto
Lo Staff di regimeminimi.com
Con il nostro abbonamento gestiamo la tua Partita IVA!
Forfettario: 369€ / anno Iva Inclusa
Semplificato: 989 € / anno Iva inclusa
Per informazioni leggi come funziona il servizio e contattaci con il form qui sotto.
Arturo says
Salve, io ho la partita Iva con regime forfettario in ambito sportivo.
Mi hanno proposto un nuovo lavoro in ambito diverso, è possibile cambiare il cosice dell’attività o si può aggiungere un nuovo codice?
In più, i 30000 euro lordi da non superare, sono compresi dell’imposta da pagare all’ inps (che mi paga l’azienda) o no?
Grazie per l’aiuto
Staff says
Buongiorno Arturo, ti confermiamo che con la partita Iva è possibile sia cambiare il codice Ateco che aggiungerne uno nuovo.
Nel conteggio dei 30.000€ da non superare per mantenere il regime forfettario, a nostro avviso non devono essere conteggiati i contributi previdenziali ex enpals pagati dall’azienda.
Cordiali saluti
Lilli says
Salve io ho il caso contrario. Ho una p.iva commercio regime forfettario (sito web vendita spazi) e vorrei variare il tipo di attività divenendo libero professionista (elimino vendite e passo ad una prestazione di servizi). Domande:
– la cancellazione al registro imprese della cam com eqivale ad una cessazione dell’attività?
– la p.iva rimane la stessa, cambia solo il codice ateco ad essa attribuito?Il forfettariorimane?
– se non si effettua questo passaggio entro il 31 gennaio, cosa accade?Dovrò comunque pagare contributi dell’anno intero se la variazione avviene dopo tale data?
Indicatemi anche il costo della vostra gestione di contabilità in gestione separata forfettario.
Grazie
Staff says
Buonasera Lilli, rispondiamo alle tue domande.
Puoi effettuare solo la cancellazione alla camera di commercio, senza chiudere la tua attuale partita Iva.
Successivamente sarà sufficiente comunicare la variazione del codice Ateco all’agenzia delle entrate.
Se non chiudi entro il 31 di gennaio, con la possibilità di retroagire di 30 giorni, cessando la tua posizione INPS da commerciante al 31/12/2017 dovrai pagare i contributi per il mese di gennaio.
Il nostro servizio per la gestione in forfettario ed invio della dichiarazione costa 199 € +Iva all’anno.
Ti ricordiamo che abbiamo disponibili anche i servizi per la chiusura della posizione alla CCIAA e la relativa SCIA per il comune.
Contattaci se sei interessata.
Cordiali saluti
Gina Peirano says
Il mio caso è leggermente diverso. Fino a marzo ero un venditrice porta a porta. Regime speciale soggetto ad imposta sostitutiva e applicazione IVA vendite.
Da aprile cambio codice attività all’Agenzia, mi iscrivo in camera di commercio e svolgo per la stessa azienda l’attività di agente di commercio. Posso optare per l’attività che inizia ad aprile per il regime forfetario, senza dover chiudere e riaprire partita iva ?
Staff says
Buongiorno Gina, quando si cambia regime fiscale, deve essere fatto dal 1° Gennaio.
Inoltre la variazione del regime va a coinvolgere tutte le attività svolte tramite la stessa partita iva.
Cordiali saluti
Gina Peirano says
Grazie, per la celere risposta e per la competenza.
Non continuerò a svolgere contemporaneamente le due attività, Con marzo termino l’attività precedente. Pensavo di cambiare codice ateco e optare per il nuovo regime a partire da aprile, facendo solo una variazione alla partita iva esistente.
Se non è possibile chiuderò la partita iva e ne aprirò una nuova..
Grazie ancora e complimenti.
Arcangela says
Forfettario :puo’ accedervi chi nei due anni precedenti ha perso i requisiti di regime dei minimi e nel 2019 inizia con una nuova partita iva ?
Staff says
Buongiorno Arcangela, se nell’anno 2018 è stato rispettato il limite di ricavi di 65.000€ può procedere all’apertura di una nuova partita iva nel regime forfettario.
Cordiali saluti
Stefania says
Buongiorno , attualmente ho in attività on line in regime forfettario , imposta sostitutiva al 5%. Dall’anno prossimo però dovrò pagare il 15% perché sono scaduti i 5 anni ma io vorrei cambiare attività e aprire una casa vacanza .
Se chiudo entro il 2019 la mia attuale partita iva e nel 2020 ne apro un’altra con un diverso codice Ateco posso usufruire nuovamente dell’imposta al 5% per le start up ?
Mi fate sapere i costi dell’operazione e se voi ve ne occupate , grazie
Staff says
Buonasera Stefania, per godere dell’agevolazione dell’aliquota al 5%, è necessario che siano trascorsi almeno tre anni dalla chiusura della precedente attività. Quindi chiudendo nel 2019 e riaprendo nel 2020 non potrai godere della riduzione al 5%. Riceverà per email un preventivo per l’evasione di tutte le pratiche indicate.
Cordiali saluti
Daniela says
Buonasera,
sto per aprire partita iva per lavoro presso uno studio di ingegneria. Mi hanno proposto la flat tax che prevede imposte nella misura percentuale del 15%, avendo tutti i relativi requisiti. Tutto chiaro fin qui. Prevedo di dover aprire la partita iva prima dell’esame di abilitazione e quindi iscrizione all’Ordine professionale. Quindi per il momento aprirò solo la partita IVA. Successivamente all’abilitazione professionale farò iscrizione ad Inarcassa e qui sorgono i dubbi. Siccome chi è iscritto ad inarcassa oltre alla relativa percentuale del 4% paga il 5% di imposte per partita iva (in luogo del 15%) per i primi 5 anni, dopo l’iscrizione (ad inarcassa) il mio regime per partita iva potrà cambiare dal 15% al 5%? O mi competerà il 15% (P.I.) + il 4% (inarcassa)?
Spero di aver esposto in maniera chiara il problema.
Staff says
Buonasera Daniela, l’applicazione dell’aliquota al 5% in luogo del 15%, è condizionata dal rispetto di determinati requisiti e non dall’iscrizione o meno ad Inarcassa.
I requisiti da rispettare sono i seguenti:
– non devi aver esercitato nei tre anni che precedono l’avvio dell’attività, altra attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma familiare o associata;
– l’attività svolta non deve essere una prosecuzione di un’attività già svolta nella forma di lavoro dipendente, ad esclusione del periodo di pratica obbligatoria per l’accesso ad arti o professioni;
– in caso di prosecuzione di attività svolta da altro soggetto, i ricavi realizzati al 31/12/18 non devono essere superiori al limite di 65.000€.
Attenzione a non confondere l’agevolazione al 5% prevista per il regime forfettario, con le agevolazioni contributive di INARCASSA previste per i nuovi iscritti.
Cordiali saluti
FORTUNA says
Salve, sono titolare di ditta individuale per lavori edili con regime forfettario, se cambio o aggiungo installazione di impianti perdo il rgime forfettario?
Staff says
Buongiorno, il regime forfettario si perde esclusivamente quando vengono meno i requisiti di applicazione.
In caso di variazioni dell’attività in genere non si perde il regime forfettario e tantomeno l’aliquota agevolata al 5% dove presente.
Ovviamente in caso di installazione di impianti è necessario possedere i requisiti tecnici richiesti
Cordiali saluti