Oggi parliamo degli artigiani, una categoria di contribuenti molto numerosa nel nostro paese, che statistiche alla mano, si identifica in moltissime partite Iva attive.
Quando pronunciamo la parola artigiani, ci vengono subito in mente attività legate alla produzione di oggetti, manufatti o prodotti realizzati tramite lavoro manuale.
Comprendere bene come aprire partita Iva artigiani è fondamentale per affacciarsi nel mondo del lavoro ed essere in regola con leggi e fisco.
Dopo una breve introduzione sulle caratteristiche generali, vediamo gli aspetti più importanti e se esistono agevolazioni fiscali. Vediamo inoltre come è possibile risparmiare sulle tasse, soprattutto se sei giovane e decidi di iniziare la tua attività.
Ti anticipiamo subito che questo è possibile grazie al regime forfettario, un regime agevolato introdotto con la Legge n. 190/2014 ossia la finanziaria 2015.
Se stai cercando un intermediario abilitato per aprire la partita Iva come artigiano, scopri il nostro servizio dedicato per avviare la tua attività in pochi giorni.
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Chi è un artigiano?
Si può definire artigiano, chi esercita una attività di impresa prevalentemente con il proprio lavoro manuale e crea valore.
Idraulici ed elettricisti, sono due categorie di artigiani molto conosciuti, ma anche web master e web designer, appartengono a questa categoria.
La legge 443/1*85 individua quei piccoli imprenditori che svolgono la loro attività nell’ambito dell’artigianato delineando, le caratteristiche di questa figura d’impresa.
Per tale legge è imprenditore artigiano colui che esercita personalmente, professionalmente ed in qualità di titolare, l’impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità con tutti gli oneri ed i rischi inerenti alla sua direzione e gestione e svolgendo in misura prevalente il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo.
L’artigiano è la figura fondamentale che non deve limitarsi a gestire l’impresa ma intervenire personalmente nel processo produttivo in misura prevalente con la propria manualità nella produzione.
In merito all’attività che deve svolgere un’impresa artigiana, l’art. 3 della legge 443\1985, dispone che questa deve svolgere un’attività di produzione di beni, anche semilavorati, o di prestazioni di servizi.
Sono di conseguenza escluse dall’attività dell’impresa artigiana le attività agricole e le attività di prestazione di servizi:
- commerciali;
- di intermediazione nella circolazione dei beni o ausiliarie di queste ultime;
- di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, salvo il caso che siano solamente strumentali e accessorie all’esercizio dell’impresa artigiana.
Riassumendo, possiamo dire che l’imprenditore artigiano è colui che impiega il proprio lavoro nella produzione e non solo nella gestione dell’impresa.
L’impresa artigiana in forma societaria
L’impresa artigiana, può anche costituirsi sotto forma di società e l’art. 3, visto precedentemente, detta la disciplina delle società artigiane.
I punti salienti a nostro giudizio sono:
- deve rispettare i limiti dimensionali e svolgere l’attività delle imprese artigiane;
- la maggioranza dei soci (o uno, nel caso di due soci) svolgano in prevalenza lavoro personale, anche manuale, nel processo produttivo e che nell’impresa il lavoro abbia funzione preminente sul capitale;
- non può essere svolta nella forma dei S.p.a. o di S.a.p.a..
Per quanto sopra si capisce che può essere svolta anche in forma di Srl o Srls ed anche in forme di cooperativa.
Riconoscere un’impresa artigiana
L’art. 5 della legge 443\1985, infine, istituisce un albo delle imprese artigiane, dove devono iscriversi le imprese che intendono godere delle agevolazioni che loro riservano le regioni.
Se leggi una visura camerale di un imprenditore artigiano, dovrai trovare il numero di iscrizione all’albo degli artigiani.
Aprire partita Iva artigiani
Aprire un attività artigianale, spesso comporta anche di usufruire di vantaggi sostanzialmente riconducibili a:
- godere di tutte le agevolazioni in tema di finanziamenti;
- non essere assoggettati a fallimento e procedure similari quali il concordato preventivo;
- condizioni economiche derivanti dal contratto di lavoro più favorevoli rispetto ad altri settori imprenditoriali quali l’industria.
Il regime forfettario per artigiani
Premesso che, soltanto l’artigiano persona fisica può usufruire del regime forfettario, vediamo gli aspetti più importanti che derivano dalla sua adozione.
Un primo valido motivo per aprire partita Iva artigiani, consiste nel risparmio sulle tasse da versare, in modo particolare se esistono determinati requisiti.
L’imposta sostitutiva nel regime forfettario, è pari al 15% e va applicata sul reddito imponibile, ma in determinati casi si riduce addirittura al 5%, vediamo quando.
Per poter godere dell’imposta sostitutiva del 15% o del 5% per i primi 5 anni di attività, è necessario rispettare dei requisiti specifici.
Puoi trovarli, insieme ad altre informazioni nella nostra guida al regime forfettario.
Ti ricordiamo, che il limite di fatturato per l’anno 2021 è di 65.000€.
Un altro valido motivo per aprire partita Iva artigiani, è l’agevolazione riguardo all’applicazione dell’Iva.
Se aderisci al regime forfettario sei esonerato dall’applicazione dell’Iva in fattura e non sei tenuto a tenere i registri contabili.
I contributi INPS
Dopo aver analizzato le agevolazioni del regime forfettario, parliamo dei contributi INPS.
Innanzitutto gli artigiani sono tenuti all’iscrizione alla Gestione INPS artigiani.
Per l’anno in corso l’aliquota contributiva è pari al 24% da calcolare sul reddito percepito, ci sono però due casi eccezionali:
- artigiani con meno di 21 anni di età aliquota pari al 23,25% Legge 2 Agosto 1990, n. 233;
- artigiani già pensionati con più di 65 anni di età; riduzione del 50% dei contributi solitamente dovuti.
Ti ricordiamo però che 17.504 € è il reddito minimo su cui effettuare il calcolo dei contributi.
Se il tuo reddito è uguale o inferiore a 17.504 € devi versare 4.208,40 €.
Se hai adottato il regime forfettario ed hai optato per la riduzione del 35% dei contributi INPS, dovrai versare solamente 2.735,46 €.
Nel caso superassi tale soglia sei tenuto al versamento del 24% dei contributi calcolati sull’eccedenza.
Infine ti ricordiamo che il pagamento deve essere effettuato tramite F24:
- contributi fissi il 18 Maggio 2023, 22 Agosto 2023, 18 Novembre 2023, 16 Febbraio 2024;
- quote superiore al minimale; entro i termini per il pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche.
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Salve, ho un contratto da dipendente scaduto in dicembre. Vorrei proseguire l’attività nell’edilizia con il regime forfettario.
Quindi se ho capito bene il limite dei proventi è di € 25.000/anno.
Su questo devo pagare il 15% (non ho agevolazioni) dell’ 86% del reddito percepito?
Quindi ipotizzando di fatturare € 20.000 nel 2018 sono € 2.580,00. Quando devo pagare questa cifra?
Quali sono le altre somme da versare a INPS e INAIL (e con quali scadenze) considerando che dovrei iscrivermi come piccolo artigiano edile e il DURC è fondamentale per lavorare?
Oltre al Vs. onorario quali sono altri oneri e adempimenti?
Buongiorno Daniele, grazie per averci contattato. Rispondiamo alle domande che ci hai rivolto:
a) Il 15% di IRPEF viene versato in sede di dichiarazione dei redditi.
Aprendo la partita Iva nel 2018, le tasse dovranno essere versate a Giugno 2019.
b) L’importo dell’Inail varia a seconda dell’attività, siamo nell’ordine dei 300€ / 400€ all’anno.
c) l’importo INPS si divide in due parti:
i contributi fissi di 3.600€ all’anno (o 2.400€ con riduzione del 35% per chi applica il regime forfettario) se il reddito imponibile (ricavi x 86%) è inferiore a 15.586€.
sei coperto da questi contributi che si versano in 4 rate trimestrali durante l’anno.
I contributi variabili in percentuale invece devono essere versati se il reddito imponibile (ricavi x 86%) sono superiori a 15.586€, l’aliquota è del 23,64% e si paga in sede di dichiarazione dei redditi ma solo sulla differenza tra Ricavi x 86% e 15.586€.
d) il DURC è obbligatorio per lavorare nei cantieri
Oltre al nostro onorario dovrà sostenere anche il diritto camerale annuale, l’importo si versa una volta l’anno in sede di dichiarazione dei redditi, l’importo può variare a seconda della camera di commercio tra i 40 e gli 80 euro.
Per quanto riguarda i nostri servizi questi sono i link alle schede prodotto:
Servizio apertura partita Iva Artigiani
Gestione forfettari
Ti ricordiamo che i nostri servizi comprendono tutto per la gestione degli adempimenti fiscali relativi alla attività.
Ad esempio, acquistando gestione forfettari nel 2018 provvediamo alla tenuta della contabilità fino al 31/12/2018.
L’anno successivo, nel 2019 provvediamo all’invio telematico della dichiarazione dei redditi.
Potrai caricare la documentazione fiscale, come fatture attive e passive, nell’area riservata all’interno della nostra app. dedicata.
Cordiali saluti
Salve vorrei chiedere un’informazione in merito ai contributi degli artigiani in regime dei minimi apertura partita Iva giugno 2014, inizio attività gennaio 2015 . E’ normale ricevere una cartella Equitalia riferibile ai contributi per l’anno 2014?
Buonasera Anna, purtroppo se al momento della iscrizione in camera di commercio è stata comunicato come data di inizio attività, giugno 2014, sono dovuti anche i contributi INPS per quell’anno. Nonostante l’attività sia stata effettivamente avviata dal 2015. Sarebbe stato necessario iscrivere l’impresa in camera di commercio come inattiva e solo dopo attivare l’impresa. Cordiali saluti
Grazie . Dalla visura camerale leggo: comunicazione unica presentata ai fini r.i. e inps data iscrizione 08/06/2015? Che significa?
Grazie
Buonasera Anna, non abbiamo la tua visura quindi ci basiamo su quello che ci hai riportato, sembra che la comunicazione di iscrizione INPS è stata effettuata dal 08/06/2015.
Per verificare al meglio consigliamo di consultare il tuo cassetto previdenziale sul sito inps.it
Cordiali saluti
Salve, sono un’artigiana che costruisce strumenti musicali e vorrei sapere se e’ possibile vendere strumenti musicali senza fattura (se per esempio ne vendo 3 a 100euro l’uno durante tutto l’anno). Vorrei sapere nello specifico se c’e’ un minimo entro il quale non serve avere la pertita IVA e, nel caso in cui dovessi aprirne una a quanto ammonterebbero le spese di gestione.
Un’ultima domanda, posso usare la stessa partita IVA come musicista oppure e’ una cosa a parte?
Grazie mille,
Federica
Buonasera Federica, si ritiene che se l’attività non è esercitata con continuità e professionalità, ma saltuariamente durante l’anno, non è necessaria l’apertura della partita Iva.
Gli incassi derivanti da questa attività potranno essere gestiti tra i redditi occasionali.
In caso di apertura della partita Iva, si ricorda che questa deve essere utilizzata per tutte le attività svolte. Pertanto se fosse intrapresa anche l’attività da musicista, dovrà essere utilizzata la medesima partita Iva.
Cordiali saluti
Salve
Io vorrei aprire una partita Iva con il regime forfettario nel settore artigianale
Non ho capito bene se si possono scaricare le materie prime ex : (cemento, mattoni,…….)
Come funziona che non ho capito bene
Grazie mille
Buongiorno Giobbe, in regime forfettario i costi non possono essere scaricati perché vengono calcolati appunto in maniera forfettaria grazie al coefficiente di redditività. Prova a dare una occhiata alla nostra breve guida online sul regime forfettario.
Cordiali saluti
Buongiorno, sarei interessato ad aprire un’attività di massaggiatore e pensavo di poter richiedere l’aperture di una partita IVA artigiani. Questa attività la svolgerei nei giorni e nel tempo libero che ho oltre ad un lavoro dipendente in tutt’altro settore. Mi è stato detto che, avendo già un contratto da lavoratore dipendente, è vero che non dovrei versare nuovamente i contributi INPS ma non potrei comunque richiedere una partita IVA come artigiano. Vi chiedo conferma e, nel caso, quali altre tipologie di partita IVA potrei richiedere e, magari, le differenze tra le varie tipologie. Grazie in anticipo. Saluti
Buonasera Sergio, confermiamo quanto riportato.
Potrai essere iscritto comunque in camera di commercio, ma non nell’Albo Artigiani in quanto manca il principio di prevalenza di lavoro svolto nell’attività artigiana.
Cordiali saluti
Buongiorno,
Ho 33 anni, sono stato licenziato da poco e sto percependo la disoccupazione ma vorrei continuare ad esercitare la mia professione “muratore”. Mi potreste dare informazioni riguardo le agevolazioni per noi giovani? Se non ho capito male, il fatturato che dovro’ emettere non dovra superare i 25.000 Euro in un anno solare? Inps e Inail 4000 Euro all’anno devono esser pagati ai fini pensionistici, non capisco come viene calcolato l’irpef da pagare in base al fatturato cioe’ sui 25000 Euro.
La ringrazio
Distinti saluti
Buongiorno Michele, il limite di fatturato è stato innalzato a 65.000 euro dal primo gennaio 2019.
Puoi trovare le informazioni che cerchi sul nostro blog in particolare nella nostra guida al regime forfettario ed in altri articoli. Se decidi di aprire la partita Iva questo il link al nostro pacchetto:
Go artigiano
Cordiali saluti