Nel contributo di oggi ci occupiamo di una questione particolare sentita, confermata dalle molte richieste che riceviamo su questo argomento.
In tempi dove il lavoro precario è molto diffuso, pur di non far sfuggire occasioni lavorative, è normale avere più posizioni lavorative aperte.
Un esempio classico è rappresentato di numerosi giovani che, in situazione di praticantato professionale, percepiscono anche redditi in qualità di amministratori di Srl.
Spesso ci sentiamo chiedere se esiste compatibilità tra le funzioni di amministratore unico Srl regime forfettario, o nel vecchio regime dei minimi.
Vediamo di dare una risposta che chiarisca finalmente questo aspetto.
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Amministratore unico Srl regime forfettario
La domanda che spesso ci viene rivolta è quella della compatibilità delle funzioni di amministratore di Srl con il possesso della partita Iva in regime dei minimi o forfettario.
Occorre precisare che la partecipazione a Srl non trasparenti non genera ostacoli alla successiva acquisizione di partita Iva in regime forfettario, anche se è stata svolta attività di amministrazione della medesima società.
Il Regime Forfetario di cui alla legge 190/14 modificato dalla legge 208/15, non può essere applicato da imprenditori o professionisti che esercitano l’attività e contemporaneamente sono titolari di quote partecipative in società personali o associazioni.
Una soluzione in questi casi è che tali quote siano cedute totalmente prima dell’inizio dell’attività tassata forfettariamente.
Non costituisce causa di esclusione dal regime il possesso di una partecipazione in una società di capitali non trasparente. Dunque il possesso di quote di srl in regime ordinario non preclude l’adozione al regime forfettario.
La cessione di quote sociali e la conseguente prosecuzione dell’attività non ostacola mai l’utilizzo del regime forfettario, fermo restando che non troverebbe applicazione la riduzione dell’imposizione sostitutiva prevista per le nuove attività (dall’aliquota del 15% a quella del 5%).
Anche la qualifica di amministratore di Srl non osta all’utilizzo del regime fiscale forfettario, anche perché la relativa normativa non pone un divieto esplicito per chi svolge – o abbia svolto in passato – un tale incarico.
Un ultimo accorgimento a chi desidera abbinare un rapporto di amministratore di società di capitali con il possesso di una partita Iva. Il regime forfettario nel 2018 non può essere scelto da chi nel 2017 deteneva un reddito da lavoro dipendente o assimilato superiore a 30.000 euro. Per evitare tale esclusione, come ha stabilito la circolare 10/E del 4 aprile 2016, è necessario interrompere il rapporto di lavoro nel 2017, e non nello stesso anno in cui si vuole applicare il regime forfettario.
Ci auguriamo che questo breve contributo su amministratore unico Srl regime forfettario, possa esserti stato utile.
Se hai domande su questo argomento, puoi richiederci una consulenza tramite il nostro servizio.
Un saluto – Staff regimeminimi.com
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Stefano Meriano says
Buonasera, vorrei sapere se, in situazione di regime forfettario con diverse attività ateco, il reddito ammissibile (per non finire in ordinario) è la somma dei redditi previsti per ogni attività.
Esempio: 30k per architetto e 25k x costruzioni edili.
Significa che nell’anno posso incassare 55k restando nel forfettario con la relativa tassazione?
Staff says
Buongiorno Stefano, nel regime forfettario quando si esercitano più attività, il limite di ricavi da rispettare è quello relativo al codice Ateco con limite di redditività più alto.
Nel tuo esempio il limite di ricavi per l’attività di architetto è di 30.000€, mentre quello di costruzioni è di 25.000€.
Pertanto per il cumulo, oltre a rispettare i limiti di ricavi per ogni attività, per il cumulo trai i due redditi il limite da rispettare è di 30.000€
Facciamo un breve schema per rendere tutto più semplice:
– ricavi architetto 30.000€ + ricavi costruzioni 25.000€ = fuori dal regime forfettario ricavi > 30.000€
– ricavi da architetto 2.000€ + ricavi costruzioni 28.000€ = fuori dal regime forfettario ricavi costruzioni > 25.000€
– ricavi da architetto 20.000€ + ricavi costruzioni 10.000€ = dentro il regime forfettario ricavi = 30.000€
Cordiali saluti.
Franco Rossini says
Buonasera,
sono un consulente in regime forfettario dal 2016, con tassazione al 5%.
Nel 2017 ho aperto una SRL di cui sono socio non operativo.
I compensi derivanti dall’attività di consulente per l’anno 2017 in regime forfettario ammontano a circa 29000 euro.
Vorrei sapere se posso ricevere un compenso amministratore di 4800 euro (tassato ai fini inps, ma non tassato ai fine irpef dato che rientra nella soglia dei 4800 annui), senza intaccare la tassazione agevolata per il prossimo anno del regime forfettario,
A detta del mio commercialista, tali 4800 euro non andrebbero ad intaccare il reddito del regime forfettario non essendo compensi per lavoro dipendente o proveniente da altra attività, ma esclusivamente compenso in quanto amministratore della società di capitali.
Vorrei inoltre sapere come verranno trattati tali redditi nella dichiarazione dei redditi dell’anno a venire.
Grazie
Franco Rossini
Staff says
Buonasera Franco, in merito al tuo quesito occorre precisare che la possibilità, per il socio di s.r.l. non trasparente, di essere contemporaneamente titolare di partita IVA in regime forfettario e amministratore
della società non risulta più controversa al contrario di quanto accadeva con il vecchio regime dei minimi.
Facciamo il punto sulla questione.
La compatibilità tra regime dei minimi ed amministratore della società risultava controversa, poiché l’Agenzia delle Entrate non aveva mai dato una risposta univoca sull’argomento.
La dottrina prevalente tuttavia affermava che il soggetto che fosse socio amministratore di s.r.l. potesse adottare il regime dei minimi, dato che la normativa di accesso non vietava l’accesso.
Con il regime forfettario e la normativa attuale le problematiche descritte sono venute meno in quanto il regime forfettario è un regime naturale e nessuno ha mai messo in dubbio che l’attività svolta dal soggetto con partita Iva è altro dalle prestazioni che possano scaturire dall’attività di amministraotre.
Pertanto concordiamo di massima con il tuo consulente fiscale sulla compatibilità dei due compensi.
Il compenso da amministratore sarà assoggettato con le ordinarie modalità.
Cordiali saluti
Claudia says
Salve, ringrazio anticipatamente per la vostra disponibilità.
Il mio è un caso un pò particolare, poiché premetto di essere socio non lavoratore e amministratore di una srls.
Nel 2017 ho percepito mediante prestazione occasionale 2550 euro lordi (committente unico, incarico unico per un totale di 2700 euro). Ho rilasciato la ricevuta di prestazione occasionale di 2550 (applicando la marca da bollo di 2 euro) che mi hanno pagato nel 2017 come acconto.
Dovrei nel 2018 emettere un altra ritenuta per i 150 euro rimanenti.
Inoltre vi è la possibilità di un altro incarico nell’anno 2018.
Cosa mi consigliate? Aprire partita Iva come geometra con iscrizione albo e cassa in regime dei minimi? è compatibile se sono socio e amministratore srl?
oppure partita Iva regime dei minimi ditta individuale perché meno onerosa?
oppure soluzione ultima per lo stesso committente emettere ricevuta con ritenuta d’acconto fino a 5.000 euro lordi e nel caso eventualmente superassi i 5.000 aprire partita Iva?
resto in attesa di una vostra risposta,
buon lavoro
Staff says
Buongiorno Claudia, se l’attività è svolta occasionalmente non sei obbligata all’apertura della partita Iva.
Premettiamo che non è più possibile aprire la partita Iva nel regime dei minimi, ma si potrà applicare il regime forfettario.
Ad ogni modo l’essere socio amministratore di una srl non comporta l’esclusione dal regime forfettario, a meno che l’srl non sia in regime di trasparenza.
Non possiamo aiutarti sulla dell’uno o l’altro inquadramento, in quanto sarebbe necessario uno studio approfondito della tua situazione reddituale.
Cordiali saluti.
Claudia says
Perfetto quindi l’unica cosa è stare nei 5000 lordi ? Giusto? Grazie ancora
Staff says
Buongiorno Claudia, potrebbe essere la soluzione più conveniente, fino a quando l’attività non viene svolta con continuità e professionalità.
Cordiali saluti
Mattia says
Buongiorno, vi chiedo cortesemente se è possibile, per un commercialista iscritto all’albo che ha optato per il regime dei minimi, ricoprire la carica di amministratore unico di una S.r.l. nella quale potrebbe essere socio di minoranza.
Vi ringrazio anticipatamente.
cordiali saluti
Staff says
Buonasera Mattia, si consiglia di mantenere prudenza nell’essere socio di srl e amministratore unico, in quanto la figura dell’imprenditore è incompatibile con la professione del dottore commercialista. Ad ogni modo, per i compensi della società, si ritiene necessaria l’emissione della fattura.
Cordiali saluti
Gabriele says
Salve e complimenti davvero per la vostra disponibilità e competenza!
Approfitto anche io e vi sottopongo questo quesito:
un socio di una Srl che è anche amministratore e percepisce un compenso pari a circa €25.000 può aprire partita IVA in regime forfettario? Può fatturare alla società di cui è socio per attività di consulenza?
E se sì, fino a che soglia potrebbe approfittare del regime forfettario? Fino a €30.000 o fino a €5.000?
Spero di essermi spiegato bene 🙂
Grazie mille!
Staff says
Buonasera Gabriele, a nostro avviso il compenso percepito come amministratore di Srl, non inibisce l’applicazione del regime forfettario per una partita Iva personale.
Inoltre a livello normativo non ci sono ostacoli alla fatturazione dalla partita Iva individuale alla Srl.
Cordiali saluti
Giuseppe says
Buonasera ho un negozio di articoli per la casa come ditta individuale, vorrei passare al regime forfettario, premetto che ho aperto la partita IVA nel 2017 e il mio commercialista mi diceva che non posso passare al regime forfettario perché ho il vincolo dei 3 anni volevo sapere se è vero e se per ovviare a questo vincolo è possibile cambiare ditta individuale in una srls socio unico così da poter usufruire del regime forfettario già dal 2019 e non aspettare 3 anni.
In attesa di una risposta colgo l’occasione per cordiali saluti
Giuseppe
Staff says
Buonasera Giuseppe, se ha aperto partita Iva nel 2017, ma ha preferito adottare il regime ordinario anziché il regime forfettario, dovrà aspettare il superamento del vincolo triennale.
Il passaggio a Srls non servirebbe a niente, in quanto il regime forfettario non è applicabile alle società.
Attenzione però, Il passaggio al regime forfettario probabilmente sarà possibile a partire dal 2019 per le modifiche che il Governo sia in procinto di applicare nella nuova legge di Stabilità. Infatti il vincolo triennale viene meno quando uno dei regimi fiscali coinvolti viene modificato.
Cordiali saluti
Matteo says
Buongiorno,
Per la mia attività professionale ho una partita IVA in regime forfettario e sono iscritto alla gestione separata. Contemporaneamente ricopro la carica di amministratore in una Srl e per questa ho una posizione Inps gestione commercianti. I contributi versati in relazione a questa seconda posizione possono essere portati in deduzione nel quadro LM insieme a quelli della gestione separata? Non percepisco compenso da amministratore e non ho altri redditi da cui dedurli.
Grazie,
Matteo
Staff says
Buonasera Matteo, a nostro avviso possono essere portati in deduzione dal reddito da partita Iva, solamente i contributi versati ai fini della partita Iva stessa, quindi solamente quelli in Gestione Separata.
Cordiali saluti
giordano tobia says
Buongiorno, sono socio amministratore e titolare operativo di una srl.
Avrei la necessita di aprire una partita IVA ,volevo sapere se è possibile e se non rischio di andare in conflitto di interessi con la mia altra societa che opererebbe nello stesso settore.
Grazie in anticipo
Staff says
Buongiorno, è possibile aprire partita Iva, ma attenzione molto probabilmente dal 2019 per i soci di Srl non sarà più possibile applicare il regime forfettario (nuova clausola della Legge di Bilancio 2019), avendo così come unica possibilità l’apertura con regime ordinario.
Cordiali saluti.
Eugenio Vola says
Buonasera
La sociertà a responsabilità limitata può aderire al regime forfettario se rientra nei limiti di ricavi fissati.dalla legge ( ora a e 65.000) ?.
Grazie e saluti
Staff says
Buonasera Eugenio,
il regime forfettario è applicabile solamente dalla persone fisiche (liberi professionisti o ditte individuali) e non dalle società.
Cordiali saluti
Luca Nolli says
Buongiorno,sono un agente di commercio che vorrebbe entrare nel regime forfettario 2019.Con il nuovo anno mi si prospetta l ipotesi di diventare anche amministratore di una Srl a socio unico la cui titolare è mia moglie.(con un compenso 1000 eur anno)…il nuovo incarico ostacola il mio passaggio al forfettario?
Grazie per la risposta ,Luca
Cordialita
Staff says
Buongiorno Luca, fino a quando non ci sarà un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate non possiamo sbilanciarci.
Ad ogni modo un’ultima interpretazione della normativa dice che nel caso in cui con partita Iva individuale venisse svolta un’attività completamente diversa da quella svolta dalla società, tale partecipazione non costituirebbe causa ostativa all’applicazione del regime forfettario.
Cordiali saluti
Annunziato says
Salve ho una proposta per fare l’amministrazione delegato di una srl start-up e mi chiedo, io sono in possesso di una p.iva ateco 46.19.03 in regime forfettario posso usarla per i compensi? Oppure devo/posso farlo con il contratto da collaboratore in regime di Inps separata?
Staff says
Buongiorno Annunziato, può essere utilizzata la partita Iva in regime forfettario.
Si ricorda che la causa di esclusione da tale regime è la partecipazione di controllo in Srl con attività riconducibile a quella svolta con partita Iva. Se non si ha quote di maggioranza, ma solo la carica di amministratore, non è preclusa l’applicazione del forfettario.
Cordiali saluti