Il 2025 porta importanti cambiamenti per i contribuenti in regime forfettario, in particolare per dipendenti e pensionati. Con l’approvazione della legge n. 203 del 2024, sono stati introdotti nuovi strumenti, come il contratto misto, e innalzate alcune soglie di reddito, offrendo maggiori opportunità a chi desidera integrare o diversificare il proprio reddito. Vediamo insieme le novità e agevolazioni per forfettari dipendenti e pensionati.
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Contratto misto: nuove opportunità per i dipendenti
Una delle principali novità del 2025 è l’introduzione del contratto misto, che permette di combinare lavoro dipendente e autonomo con lo stesso datore di lavoro, a determinate condizioni.
Per accedere a questa modalità, il dipendente deve rispettare requisiti stringenti:
- l’azienda deve avere almeno 250 dipendenti, calcolati secondo criteri specifici
- il contratto subordinato deve essere a tempo indeterminato e part-time, con un orario compreso tra il 40% e il 50% del tempo pieno previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato
- contestualmente, deve essere stipulato un contratto di lavoro autonomo o di prestazione professionale con lo stesso datore di lavoro
- il lavoratore autonomo deve avere un domicilio professionale distinto da quello dell’azienda
Questa novità offre ai lavoratori dipendenti una maggiore flessibilità per avviare un’attività autonoma, senza rinunciare ai vantaggi del regime forfettario, purché vengano rispettati tutti i requisiti.
Aumento del limite di reddito per dipendenti e pensionati
Per i dipendenti e i pensionati, il limite di reddito da lavoro subordinato o pensione per accedere o mantenere il regime forfettario passa da 30.000 euro a 35.000 euro annui.
Questa modifica rende il regime forfettario più accessibile e particolarmente vantaggioso per chi desidera integrare il reddito pensionistico o diversificare la propria attività lavorativa.
Regole per la fatturazione prevalente
Rimane in vigore il vincolo per cui i contribuenti forfettari non possono fatturare prevalentemente (oltre il 50% dei ricavi) al datore di lavoro attuale o a un datore avuto nei due anni precedenti l’apertura della partita IVA.
Questa regola è pensata per prevenire abusi del regime agevolato in casi di falsa partita IVA. Tuttavia, l’introduzione del contratto misto elimina questa causa ostativa se tutte le condizioni previste dalla normativa sono rispettate.
Conclusioni
Le novità introdotte nel 2025 rendono il regime forfettario ancora più flessibile e vantaggioso per dipendenti e pensionati. Tuttavia, la complessità delle norme, soprattutto quelle relative ai contratti misti, richiede una valutazione attenta e una pianificazione accurata per evitare errori o esclusioni dal regime agevolato.
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