Una guida per aprire una startup
Che cos’è una startup innovativa? Come sono cresciute in questi ultimi anni? Dove sono localizzate sul territorio italiano?
Oggi aprire una startup rappresenta un processo molto delicato e spesso non è semplice raggiungere il successo e farla crescere bene.
In questo articolo ti diamo le indicazioni su come aprire una startup ed analizziamo tutti i numeri.
Ricorda che maggiori informazioni puoi trovarle sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.
Se vuoi scoprire tutto sulle startup e capire come procedere mettiti comodo e leggi questa pagina che abbiamo preparato per te.
Con questa mini guida ti diamo alcuni consigli e spunti per farti avviare un’attività di successo.
Cos’è una startup
Questa definizione deriva dall’inglese e sta a significare partire, mettersi in moto.
Generalmente la caratteristica fondamentale è che in questa fase, l’azienda dispone di limitate risorse economiche.
Spesso si verifica anche la condizione di avere un numero esiguo di dipendenti.
Esistono diverse tipologie di startup, come ad esempio le spin-off e le newco.
Uno degli aspetti più importanti e sul quale ci soffermiamo è come avere lo status di startup innovativa.
Per averlo, si devono rispettare caratteristiche ben definite.
Una startup innovativa deve avere una sede o una filiale in Italia.
Non deve superare una produzione annua di cinque milioni di euro dal secondo anno, non distribuire utili e non essere attiva da più di 5 anni.
Infine è richiesto uno di questi tre requisiti:
- le spese di ricerca e sviluppo non devono superare il 15% del valore totale della produzione;
- un terzo dei dipendenti devono essere dottorandi o aver completato un dottorato e gli altri almeno una laurea magistrale;
- l’azienda deve avere una licenza o brevetto per un’invenzione sviluppata all’interno dell’azienda stessa.
Come avviare una startup
Come per tutte le altre forme d’impresa, anche l’avvio di una startup innovativa è una fase cruciale.
Vediamo brevemente come aprire una startup in modo semplice ed economico.
Di fondamentale importanza è la redazione di un buon business plan.
Il business plan è il documento che rappresenta il modello di business e gli obiettivi dell’impresa.
Per realizzarlo con criterio, un business plan deve contenere i dati anagrafici societari, la sede legale ed una presentazione del fondatore.
Devi descrivere il progetto con eventuali prodotti o servizi offerti ai potenziali clienti.
Chiare devono essere le strategie utilizzate per effettuare il piano di marketing, specificando punti di forza e di debolezza di cosa si offre.
Metti in evidenza anche cosa ti differenzia dagli eventuali competitor.
Inoltre devi evidenziare un piano economico finanziario triennale o quinquennale descrivendo fattibilità tecnica di tutto il progetto in base la processo produttivo.
Se previsti devi indicare gli investitori coinvolti e cercare di rendere appetibile l’iniziativa anche per altri.
A questo punto devi rivolgerti ad un notaio oppure utilizzare la piattaforma del Registro delle Imprese e procedere da solo.
Ne parliamo ampiamente più avanti.
I numeri delle Startup innovative
Per conoscere il numero delle startup innovative e conoscere quali sono accedi al sito del registro Imprese.
Se invece vuoi un report sull’andamento del mondo delle startup innovative ti suggeriamo di consultare il sito del Ministero per lo sviluppo economico.
Al termine del 4° trimestre 2019, il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese era pari a 10.882.
Il numero delle startup innovative in Italia è in costante aumento.
Tuttavia il numero delle startup innovative create in Italia rispetto al numero delle società di capitali costituite è ancora decisamente basse.
Soltanto il 2,98% delle società costituite nell’ultimo quinquennio può fregiarsi della qualifica di startup innovativa.
Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, abbiamo le seguenti percentuali:
- 73,7% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese;
- 17,6% opera nel manifatturiero;
- 3,4% opera nel commercio.
Un analisi accurata dimostra che le startup innovative con una prevalenza femminile, in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne, sono soltanto 1.468, il 13,5% del totale.
Il dato della presenza femminile, colpisce per la sua debolezza perché è molto inferiore al 21,9% osservato prendendo in esame l’universo delle neo società di capitali.
L’indagine statistica di Unioncamere ha rilevato che le startup innovative in cui almeno una donna sia presente nella compagine sociale sono 4.704, il 43,2% del totale mentre quelle a prevalenza giovanile (under 35) sono 2.153, il 19,8% del totale.
Sebbene quest’ultimo si tratti di un dato di oltre tre punti percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative (16,6%) non può ancora che colpire l’attenzione degli operatori per la sua debolezza.
Non meno interessante appare l’analisi della distribuzione geografica del fenomeno.
La Lombardia è la regione in cui è localizzato il maggior numero di startup innovative, 2.928, pari al 26,9% del totale nazionale.
Seguono il Lazio con l’ 11,3%, l’Emilia-Romagna con l’8,6% del totale nazionale.
Startup innovativa senza notaio
Eccoci giunti al termine, vediamo finalmente come aprire una startup senza l’intervento di un notaio.
Dal 20 Luglio 2016 è stata resa ufficiale la possibilità di aprire una startup innovativa senza un notaio.
Il Ministero delle Finanze ha messo a disposizione una piattaforma per la redazione dell’atto costitutivo e del proprio statuto.
La piattaforma offre allo startupper due modalità tecniche per costituirla senza notaio, vediamole:
- senza l’assistenza della Camera di Commercio
- con l’assistenza qualificata della Camera di Commercio.
Devi sapere che non tutte le Camere di Commercio, permettono di creare la startup insieme agli operatori camerali.
Costituire un startup senza notaio è sicuramente una opportunità da cogliere soprattutto in questo periodo.
Le peculiarità di questa tipologia di società sono molte, per questo è necessario essere seguiti da una studio di commercialisti specializzato in materia.
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