Per soddisfare alcune richieste che ci sono arrivate, oggi parliamo degli agenti di commercio e degli aspetti fiscali strettamente correlati.
Se svolgi questa attività avere un commercialista agente di commercio online può rappresentare un riferimento per gli adempimenti fiscali e risparmiare sui costi e sulle tasse.
L’agente di commercio, è un lavoro che se svolto con metodo e disciplina può riservare anche grandi soddisfazioni economiche.
Quando si inizia l’attività è importante conoscere a fondo tutte le problematiche relative alla professione, ma soprattutto avere ben chiari gli aspetti legati alla fiscalità.
Lo scopo di questo articolo è quello di gettare uno sguardo sui contributi da versare e le tasse da pagare. Se hai domande, inserisci il tuo commento alla fine dell’articolo.
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L’agente di commercio
Un agente di commercio ha il compito di promuovere contratti di vendita a favore dell’azienda per la quale lavora.
Le caratteristiche variano da caso a caso in quanto il suo contratto lavorativo può prevedere:
- l’esclusiva in una determinata area geografica o meno;
- contratto a tempo determinato o indeterminato;
- il vincolo o meno ad una sola azienda;
- guadagno in percentuale o anche in quote fisse.
Inoltre è necessario distinguere due tipologie di agente di commercio:
- plurimandatari;
- monomandatari.
Gli agenti plurimandatari possono rappresentare più aziende, al contrario gli agenti monomandatari possono rappresentare esclusivamente una sola azienda.
Caratteristiche fondamentali
Un agente di commercio deve possedere caratteristiche caratteriali adatte a creare un rapporto di empatia con il cliente.
Solo in questo modo potrai invogliare i tuoi clienti ad acquistare i prodotti o i servizi dall’azienda che rappresenti.
La conoscenza di adeguate tecniche di vendita o particolari strategie di comunicazione, farà la differenza.
Alla fine dell’articolo, ti suggeriamo qualche libro interessante per migliorare questo aspetto, a nostro avviso determinante per svolgere questo lavoro.
Riassumiamo in tre punti le qualità che devi sviluppare:
- dare una buona impressione di sé;
- conquistare la fiducia del cliente;
- capire più informazioni possibili prima di presentare l’azienda.
Infine i codici ATECO più adatti sono:
- 46.11, ovvero Intermediari del commercio di materie prime agricole, di animali vivi, di materie prime tessili e di semilavorati;
- 46.12, ovvero Intermediari del commercio di combustibili, minerali, metalli e prodotti chimici;
- 46.13, ovvero Intermediari del commercio di legname e materiali da costruzione;
- 46.14, ovvero Intermediari del commercio di macchinari, impianti industriali, navi e aeromobili;
- 46.15, ovvero Intermediari del commercio di mobili, articoli per la casa e ferramenta;
- 46.16, ovvero Intermediari del commercio di prodotti tessili, abbigliamento, pellicce, calzature e articoli in pelle;
- 46.17, ovvero Intermediari del commercio di prodotti alimentari, bevande e tabacco;
- 46.18, ovvero Intermediari del commercio specializzato in altri prodotti;
- 46.19, ovvero Intermediari del commercio di vari prodotti senza prevalenza di alcuno.
Nel caso in cui si adotti il regime forfettario, il coefficiente di redditività corrispondente è del 62% ed il limite di fatturato è pari a 65.000 €.
L’aspetto previdenziale
Ai fini previdenziali gli agenti di commercio sono trattati alla stregua dei commercianti, per cui sono assoggettati alla Gestione INPS commercianti.
In relazione ai contributi da versare, occorre differenziare i contribuenti che percepiscono un reddito inferiore a 15.878 € da quelli che invece superano tale soglia.
Per tutti coloro che hanno un fatturato che non supera i 15.878 € annui, il versamento dei contributi minimi è pari a 3.832,45 €.
Rapportandoli al periodo di lavoro, si devono versare 319,37 € al mese a decorrere dal mese di apertura della partita Iva.
Ti ricordiamo che anche un solo giorno nel mese fa scattare l’obbligo del pagamento dell’intera quota mensile.
Per coloro che invece percepiscono più di 15.878 €, oltre alla quota mensile di 319,37 €, si dovrà versare il 24,09% sulla parte di reddito eccedente.
Oltre alla gestione INPS, gli agenti di commercio sono assoggettati anche all’ENASARCO.
I contributi ENASARCO sono aggiuntivi rispetto alla Gestione previdenziale INPS.
Per l’anno 2019, gli importi dei minimali contributivi e dei massimali provvigionali sono differenti a seconda che l’agente di commercio sia plurimandatario o monomandatario.
La differenza tra pluri e monomandatari, l’abbiamo già vista, concentriamoci quindi sui minimali e massimali su cui basare la contribuzione a carico degli agenti.
Minimale per Plurimandatari: 428 €
Minimale per Monomandatari: 856 €
Massimale per Plurimandatari: 25.554 €
Massimale per Monomandatari: 28.331 €
Agente plurimandatario
Per un agente plurimandatario, il massimale provvigionale annuo per ciascun rapporto di agenzia è pari a 25.554 €.
Il contributo massimo per mandato è pari a 4.216,41 €.
Il minimale contributivo annuo per ciascun rapporto di agenzia invece è pari a 428 €.
Agente monomandatario
Per un agente monomandatario il massimale provvigionale annuo per ciascun rapporto di agenzia è pari a 38.331 €.
Il contributo massimo per mandato è pari a 6.324,61 €.
Infine il minimale contributivo annuo per ciascun rapporto di agenzia è pari a 856 €.
L’aliquota contributo per il 2019 è pari al 16,50%.
Agente di commercio e regime forfettario
Un buon commercialista agente di commercio deve farti presente che è possibile risparmiare sulle tasse grazie all’esistenza di un regime agevolato.
Il regime forfettario, è stato introdotto con la Legge n. 190/2014 quella che viene chiamata comunemente la Legge finanziaria 2015.
Il contribuente che lo adotta, ottiene una serie di vantaggi ed agevolazioni ma soprattutto risparmia in modo considerevole sulle tasse da versare.
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato naturale per tutti i contribuenti che rispettano i requisiti richiesti.
Sul nostro blog, sono presenti molti articoli che trattano in modo approfondito questi argomenti.
Per ulteriori informazioni sui requisiti da rispettare leggi il nostro articolo limite volume d’affari regime forfettario.
La principale agevolazione del regime forfettario è l’imposta sostitutiva pari al 15%, che per i primi 5 anni di attività.
Se si rispettano determinati requisiti, si applica l’aliquota ridotta del 5%.
Il coefficiente di redditività da applicare al proprio fatturato è del 62% ed il limite di ricavi è di 65.000 €.
Prima abbiamo fatto riferimento a tecniche di vendita e marketing che un agente di commercio deve conoscere o affinare.
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Massimo Cesarano says
Buonasera, vorrei aprire una partita iva per agenzia di rappresentanza, devo iscrivermi anche alla camera di commercio ? Basta che ho un contratto di plurimandato o devo avere dei requisiti particolari ?
Grazie
Massimo
Staff says
Buonasera Marco, per l’attività di agente di commercio è sempre necessaria l’iscrizione alla camera di commercio.
Cordiali saluti