Oggi la web economy propone nuovi modelli di business e nuove relazioni economiche centrate sulla riduzione delle barriere spaziali e temporali.
In questo contesto, il commercio elettronico assume sempre più importanza a discapito del commercio tradizionale.
Molto spesso, una nuova idea imprenditoriale, magari finalizzata alla vendita, si arena per le difficoltà fiscali ed amministrative tipiche del nostro paese.
Ecco quindi il motivo di questo articolo, fornirti le nozioni base che qualsiasi buon commercialista per ecommerce sarebbe in grado di darti.
Nel caso tu avessi dubbi o avessi bisogno di ulteriori chiarimenti contattaci oppure scrivi nel commenti.
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Cosa significa fare ecommerce
Le operazioni di commercio e vendita online possono assumere due distinte configurazioni:
Nel commercio elettronico indiretto l’ordine ed anche il pagamento vengono effettuati online, ma il bene viene spedito al domicilio dell’acquirente.
Invece il commercio elettronico diretto è caratterizzato dal fatto che l’intera transazione commerciale avviene per via telematica, attraverso la fornitura di prodotti virtuali non tangibili.
Un buon commercialista per ecommerce
Facciamo adesso una serie di considerazioni alle quali un buon commercialista per ecommerce, non deve sottrarsi.
La prima domanda è ovviamente scontata:
è possibile vendere online senza una partita Iva?
La risposta è semplice, se la cessione di un bene o di un servizio è occasionale non occorre aprire una partita Iva.
Se invece si perde l’occasionalità, la Legge italiana chiede al contribuente l’acquisizione di una partita Iva.
L’art. 81 del Tuir considera redditi diversi, e dunque non redditi d’impresa o professionali, i redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente.
Riguardo ai redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente, secondo la giurisprudenza (tra le altre sentenza Cassazione 31 maggio 1986 n. 3690) e la prassi con la risoluzione del 20 Giugno 2002 n. 204/E la qualifica di imprenditore commerciale può determinarsi anche da un solo affare in considerazione sua rilevanza economica e delle operazioni che il suo svolgimento comporta.
Riportiamo le parole della risoluzione ministeriale n. 204/E/2002 secondo la quale la qualifica di imprenditore deve essere attribuita anche a chi utilizzi e coordini soltanto un proprio capitale per fini produttivi.
Questo perché non è necessario che la funzione organizzativa dell’imprenditore abbia ad oggetto anche le altrui prestazioni lavorative, autonome o subordinate.
Inoltre è necessario che i mezzi di cui ci si avvale costituiscano un apparato strumentale fisicamente percepibile, in quanto quest’ultimo può ridursi al solo impiego di mezzi finanziari.
Inoltre è del tutto irrilevante che l’esercizio dell’impresa si esaurisca in un singolo affare.
Infatti anche la realizzazione in un unico affare può costituire impresa quando si implica il compimento di una serie coordinata di atti economici.
Facciamo qualche esempio
Facciamo adesso due esempi che ci aiutano a capire meglio questo aspetto:
- Se vendi occasionalmente su Ebay delle scarpe da running che non ha mai indossato oppure una bici quasi nuova di tuo figlio, sicuramente tale cessione non riveste attività commerciale e non sei tenuto ad aprire un partita Iva;
- Se vendi, anche se saltuariamente, piccole partite di scarpe da running che hai acquistato con l’intento della conseguente cessione on-line, sono attività commerciale e devi aprire un posizione Iva.
E’ evidente che non è importante il numero di volte in cui vendi su piattaforme online, ma è importante capire se la cessione è il compimento di una serie coordinata di atti economici.
Infatti la cessione di tre paia di scarpe può essere sia attività commerciale che occasionale.
Si dovrà determinare la consequenzialità tra acquisto dei beni e la successiva rivendita.
Non esistono dunque soglie predeterminate o numero di transazioni che determinano le condizioni per l’apertura della partita Iva ma soltanto la natura di questi fatti gestionali.
Consigli per la tua partita Iva
Una volta accertato che necessiti di una partita Iva, devi provvedere alla sua apertura e puoi farlo in due modi:
- recandoti direttamente presso l’Agenzia delle Entrate;
- rivolgendoti ad un commercialista.
Il nostro consiglio è di rivolgerti ad un consulente preparato che conosca esattamente la tua situazione.
Indubbiamente un consulente che conosce le dinamiche del mondo ecommerce saprà inquadrare al meglio la tua attività.
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Una volta aperta la partita Iva devi iscriverti al Registro delle Imprese tenuto dalle Camere di Commercio.
Tutti gli adempimenti di Legge per il commercio elettronico sono oramai digitali.
La pratica si chiama Comunicazione Unica ed è un insieme di file digitali che comprende:
- Registro delle Imprese;
- comunicazione all’Agenzia delle Entrate;
- modelli per l’INPS;
- modelli per l’INAIL;
- SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per il SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive).
L’ultimo consiglio di oggi è di prendere in seria considerazione la scelta del regime fiscale che più si adatta al tuo business.
Di fatti oggi è possibile adottare regimi fiscali agevolativi che ti permettono di risparmiare in modo considerevole nei primi anni della tua attività.
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Luca says
Save,
ho la partita iva come disegnatore di pagine web o simile non ricordo bene, ma è al regime dei minimi, vorrei sapere se posso creare e gestire un sito ecommerce come un marketplace, quindi offrendo un servizio credo attinente alle mie competenze informatiche.
Lei crede che possa farlo?
Staff says
Buonasera Luca, l’attività potrebbe essere sicuramente svolta, ma nostro avviso non può essere fatto con un inquadramento da libero professionista.
Si ritiene necessario l’aggiunta di uno specifico codice ateco e l’iscrizione in camera di commercio.
Cordiali saluti.
Luca says
Buonasera, grazie per la risposta, a livello di costi cosa comporta, perchè è come se fosse una startup o simile, si tratta di avviare un’attività nuova, mi chiedevo anche se potevo avere due partite iva una come profess. e l’atra per la’ttività di affiliazione.
A dire il vero non sono sicuro della riuscita del progetto per cui non voglio spendere molto se devo affrontare dei costi per la Camera di Commercio e tutto cio che comporta allora dovrei valutare di ricorrere ad un finanziamento, magari a fondo perduto!
Grazie per le risposte!
Staff says
Buonasera Luca, per le attività con iscrizione in camera di commercio, se vuoi conoscere i costi con il nostro servizio, puoi trovarlo al seguente link:
apri partita Iva artigiani
Cordiali saluti.
Victor says
Salve ho aperto la partita iva con il codice ateco 61.90.1 I / 61.90.1 P
SERVIZI DI ACCESSO TRAMITE CODICE ALL’INTERNO DI SITI INTERNET, CON ESCLUSIONE DELLE ATTIVITA’ DI CUI ALL’ART.25 D.LGS. N. 259
La mia domanda è se è coretto il lavoro che svolgo al momento.
Io ho un sito internet è tramite il sito vendo la chiave di accesso ai canali televisivi Russi (non italiani ) via internet
I miei clienti comprano la chiave, che è un codice. E tramite questo codice inserendolo nell apposita applicazione o sul sito internet si guardano i canali televisivi come esempio Discovery National Geographic etc. Però in russo. I miei clienti si trovano in Italia
Volevo sapere se faccio tutto in regola? E se la mia partita iva mi permette di svolgere questo tipo di attività.
Grazi in Anticipo.
Victor
Staff says
Gentile Victor, il codice da lei utilizzato, 61.90.1 concerne l’erogazione di servizi di accesso ad internet (ISP).
In particolare il codice ATECO 61.90.10 riguarda l’erogazione di servizi di accesso ad internet agli utenti finali da parte di operatori diversi da quelli che gestiscono le infrastruttura.
I codici sopra menzionati non sembrano rispondere in maniera adeguata al suo modello di business.
Indipendentemente dal codice ATECO utilizzato le facciamo presente che l’adozione del regime fiscale forfettario è sempre possibile, laddove si rispettino le soglie di legge.
Rimanendo esclusivamente alle questioni fiscali non vi sono preclusioni all’adozione del regime fiscale forfettario per la sua attività.
Non ci pronunciamo in questa sede sulla liceità della cessione di diritti televisivi via internet.
Cordiali saluti
Victor says
Grazie mille per la sua risposta,
Mi potrebbe indirizzare per favore che codice Ateco dovrei scegliere per registrare correttamente la mia attività.
Staff says
Buongiorno Victor, il codice Ateco per il commercio elettronico è il 47.91.10.
Cordiali saluti