Con l’affermarsi dello smart working, le regole sulla gestione delle assenze per malattia si applicano anche a chi lavora da remoto. La visita fiscale, infatti, resta uno strumento dell’INPS per verificare la legittimità dell’assenza, garantendo il corretto utilizzo dei benefici economici previsti dalla legge. Questo articolo chiarisce i principali obblighi e fasce di reperibilità per visita fiscale in smart working.
Problemi con il tuo commercialista?
Abbonati al servizio, un nostro esperto si prenderà cura della tua partita Iva.
Obblighi del lavoratore in malattia: cosa cambia con lo smart working
Anche durante la malattia, i lavoratori in smart working devono rispettare le regole stabilite per le visite fiscali. Gli obblighi principali includono:
- il lavoratore deve informare tempestivamente il datore di lavoro e ottenere un certificato medico valido, trasmesso telematicamente all’INPS dal medico curante
- è fondamentale garantire la propria presenza presso l’indirizzo indicato nel certificato medico, che può differire dalla residenza abituale
La visita fiscale può essere richiesta dal datore di lavoro o dall’INPS e, in caso di mancata reperibilità, il lavoratore può incorrere in sanzioni amministrative e disciplinari.
Fasce di reperibilità per la visita fiscale
Le fasce orarie di reperibilità sono uniformate per tutti i lavoratori, sia del settore pubblico sia di quello privato. Gli orari da rispettare sono:
- mattina dalle 10:00 alle 12:00
- pomeriggio dalle 17:00 alle 19:00
Questi orari valgono sette giorni su sette, inclusi i giorni festivi e i fine settimana.
Reperibilità in smart working: regole specifiche
Per i lavoratori in smart working, l’indirizzo indicato nel certificato medico diventa il luogo di reperibilità per la visita fiscale. In caso di malattia, è essenziale:
- indicare un domicilio aggiornato e corretto, anche se diverso dalla residenza abituale
- comunicare tempestivamente ogni cambiamento di indirizzo al medico curante e al datore di lavoro
- evitare attività incompatibili con lo stato di salute dichiarato
Queste regole garantiscono la corretta esecuzione dei controlli, evitando sanzioni o contestazioni.
Indennità di malattia: cosa spetta al lavoratore
Durante l’assenza per malattia, i lavoratori hanno diritto a un’indennità economica, erogata dall’INPS o anticipata dal datore di lavoro, calcolata come segue:
- per i primi tre giorni l’importo è stabilito dal contratto collettivo e a carico del datore di lavoro
- dal quarto al ventesimo giorno spetta il 50% della retribuzione giornaliera
- dal ventunesimo al centottantesimo giorno spetta il 66,66% della retribuzione giornaliera
Trascorsi i sei mesi, il lavoratore perde il diritto all’indennità e termina il periodo di comporto, oltre il quale non è garantita la conservazione del posto di lavoro.
Conseguenze dell’assenza ingiustificata alla visita fiscale
La mancata reperibilità durante le fasce orarie senza una giustificazione valida può comportare:
- sospensione dell’indennità di malattia da parte dell’INPS
- sanzioni disciplinari da parte del datore di lavoro, fino al licenziamento nei casi più gravi
- obbligo di giustificazione dell’assenza con documentazione adeguata, come certificati medici o dichiarazioni che attestino motivi validi
Conclusioni
Anche per i lavoratori in smart working, le regole relative alla visita fiscale rimangono valide e devono essere rispettate scrupolosamente. La corretta gestione del domicilio, la reperibilità durante le fasce orarie e la tempestiva comunicazione di eventuali variazioni sono fondamentali per garantire la conformità normativa e prevenire sanzioni.
Se hai dubbi sulla gestione della malattia in smart working o necessiti di supporto professionale, il nostro team è a tua disposizione per offrirti assistenza personalizzata e risposte chiare alle tue esigenze.
Lascia un commento