La scadenza per le comunicazioni trimestrali delle liquidazioni IVA (Lipe) rappresenta un appuntamento cruciale per i titolari di partita Iva. Tra i quesiti più comuni emerge quello relativo all’obbligo di invio delle Lipe anche in caso di assenza di operazioni attive o passive nel trimestre di riferimento. Facciamo chiarezza su questa tematica alla luce delle normative vigenti e delle interpretazioni dell’Agenzia delle Entrate.
Comunicazioni trimestrali IVA: quando scadono e chi è obbligato?
Le comunicazioni trimestrali delle liquidazioni Iva, previste dall’articolo 21-bis del DL n. 78/2010, sono obbligatorie per tutti i titolari di partita Iva che effettuano liquidazioni periodiche. La scadenza per il terzo trimestre 2024, relativo ai mesi di luglio, agosto e settembre, è fissata per lunedì 2 dicembre 2024.
Queste comunicazioni riguardano i dati delle liquidazioni Iva effettuate nel periodo, indipendentemente dal risultato (credito o debito). Ma cosa succede se il trimestre non presenta alcuna operazione?
Lipe con saldo zero: obbligatorie o no?
La normativa stabilisce che non è obbligatorio inviare le comunicazioni trimestrali Iva nel caso in cui:
- non siano state effettuate operazioni attive o passive rilevanti ai fini Iva durante il trimestre
- la liquidazione Iva chiuda con un risultato pari a zero
- non vi siano crediti da riportare dal trimestre precedente
In questi casi, l’obbligo di comunicazione viene meno, poiché non ci sono dati da inserire nel quadro VP del modello.
Quando l’invio è obbligatorio anche con saldo zero?
Vi sono situazioni specifiche in cui, anche in assenza di operazioni, l’invio delle Lipe rimane obbligatorio:
- se dal trimestre precedente emerge un credito Iva da riportare, è necessario compilare la comunicazione per evidenziarlo, anche in assenza di nuove operazioni
- se ci sono dati rilevanti da riportare, come crediti o altre informazioni contabili.
Esoneri previsti per le comunicazioni IVA
Il comma 3, articolo 4 del DL 193/2016 prevede alcuni casi di esonero dall’obbligo di invio delle Lipe, tra cui:
- soggetti passivi non obbligati alla presentazione della dichiarazione annuale IVA
- contribuenti esonerati dall’effettuazione delle liquidazioni periodiche, a condizione che queste esenzioni permangano per tutto l’anno
Se le condizioni di esonero vengono meno nel corso dell’anno, il contribuente è tenuto a riprendere gli adempimenti, inclusa la trasmissione delle Lipe.
Rischi per il mancato invio delle Lipe
Il mancato rispetto dell’obbligo di invio delle comunicazioni trimestrali comporta sanzioni amministrative significative, che variano da 500 a 2.000 euro, riducibili tramite il ravvedimento operoso. È quindi fondamentale verificare la propria posizione contabile prima delle scadenze, per evitare errori o omissioni.
Conclusione
Le comunicazioni trimestrali IVA (Lipe) non devono essere inviate se il trimestre di riferimento non presenta operazioni e il saldo è pari a zero, a meno che non vi siano crediti da riportare o altri dati contabili da comunicare. Questa semplificazione, chiarita anche dall’Agenzia delle Entrate, riduce gli oneri per i contribuenti in specifiche situazioni di inattività.
Tuttavia, è fondamentale verificare con attenzione la propria posizione fiscale per evitare contestazioni o sanzioni. Con la scadenza del 2 dicembre 2024 alle porte, una gestione precisa e tempestiva degli adempimenti IVA è essenziale per mantenere la conformità alle normative vigenti. Affidarsi a professionisti del settore è il primo passo per garantire una gestione fiscale ottimale e senza errori.