Come consuetudine, eccoci giunti alla guida per il secondo acconto imposte 2024.
La scadenza del secondo acconto delle imposte sui redditi, tradizionalmente fissata al 30 novembre, slitta al 2 dicembre 2024, cadendo il 30 novembre di sabato. Questo appuntamento, tra i più rilevanti per l’anno fiscale, si accompagna a possibili proroghe e a significative novità, tra cui il debutto del concordato preventivo biennale.
Secondo acconto in scadenza: chi è chiamato al versamento
Sono chiamati al pagamento del secondo acconto:
- i titolari di partita iva
- i lavoratori dipendenti
- i pensionati che, dalla dichiarazione dei redditi 2024, risultano a debito.
L’acconto è dovuto quando l’imposta netta dichiarata, al netto di detrazioni, crediti d’imposta e ritenute supera i 51,65 euro. Il versamento riguarda imposte come IRPEF, IRES, IRAP, imposte sostitutive, incluse la cedolare secca e la flat tax per i forfettari.
In generale, l’importo è suddiviso in due rate:
- il primo acconto, generalmente versato a giugno (posticipato a luglio per le partite iva)
- il secondo acconto, da saldare entro il termine di novembre
Se l’importo complessivo è inferiore a 257,52 euro, l’acconto viene versato in un’unica soluzione entro la scadenza di fine novembre.
Novità: proroghe e possibilità di rateizzazione
Tra le ipotesi in discussione, vi è la possibilità di prorogare la scadenza al 16 gennaio 2025, accompagnata dalla possibilità di rateizzare il secondo acconto in sei rate, fino a maggio o giugno. Le proposte in esame prevedono due soluzioni:
- estensione a tutti i contribuenti, incluse le persone fisiche, le società di persone e di capitali soggette a ISA o parametri
- limitazione alle partite iva con ricavi o compensi fino a 170.000 euro, replicando quanto già previsto per l’anno precedente.
Entrambe le opzioni mirano a ridurre l’impatto finanziario per i contribuenti.
Concordato preventivo biennale: le regole per il secondo acconto
I titolari di partita iva che hanno aderito al concordato preventivo biennale, entro la scadenza del 31 ottobre 2024, affrontano per la prima volta il pagamento modulato sui redditi concordati con l’Agenzia delle Entrate. Le principali novità riguardano:
- una maggiorazione del 10% sull’acconto calcolato con metodo storico, applicata alla differenza tra il reddito concordato e quello dichiarato nell’anno precedente
- un sistema di flat tax incrementale strutturato su aliquote differenziate, legato al punteggio ISA conseguito nel periodo d’imposta 2023
Impatto delle nuove regole sul calcolo degli acconti
In caso di calcolo con metodo previsionale, il secondo acconto sarà calcolato come differenza tra l’importo complessivo dovuto (basato sui redditi concordati) e quanto già versato con il primo acconto. In alternativa, le maggiorazioni previste per il metodo storico si applicano sulla base delle disposizioni contenute nel decreto n. 13/2024.