Il 2024 porta con sé significative novità in materia di residenza fiscale per persone fisiche e società, introdotte dal Decreto Legislativo n. 209 del 27 dicembre 2023. Questa riforma, prevista dalla legge delega n. 111/2023, mira ad allineare la normativa italiana alle migliori prassi internazionali, semplificando e chiarendo i criteri per determinare la residenza fiscale, e integrandosi con le convenzioni contro le doppie imposizioni. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Residenza fiscale delle Persone Fisiche: cosa cambia
Il Decreto n. 209/2023 ha rivisto i criteri per stabilire la residenza fiscale delle persone fisiche, introducendo un parametro aggiuntivo che considera la presenza fisica sul territorio italiano.
Nuovi criteri di residenza
Dal 1° gennaio 2024, oltre all’iscrizione all’anagrafe della popolazione residente e ai concetti di domicilio e residenza definiti dal Codice Civile, diventa rilevante il criterio della presenza fisica. Una persona fisica è considerata fiscalmente residente in Italia se, per più di 183 giorni all’anno (184 giorni in caso di anno bisestile), soddisfa uno dei seguenti requisiti:
- iscrizione all’anagrafe (presunzione relativa)
- domicilio principale in Italia, definito come il luogo delle principali relazioni personali e familiari
- residenza abituale sul territorio italiano
- presenza fisica sul territorio, anche in forma frazionata
La normativa considera la presenza fisica anche in modo non continuativo, sommandone i giorni per raggiungere il totale richiesto. Questo rappresenta un importante aggiornamento rispetto alle regole precedenti.
Presunzione di residenza e possibilità di prova contraria
L’iscrizione anagrafica non è più una presunzione assoluta. Le persone fisiche possono ora fornire prove per dimostrare che non hanno una residenza effettiva in Italia, anche se risultano iscritte all’anagrafe.
Residenza fiscale e smart working
Un altro cambiamento riguarda chi lavora da remoto. I lavoratori in smart working che trascorrono la maggior parte dell’anno fiscale in Italia saranno considerati fiscalmente residenti, indipendentemente dalla sede del datore di lavoro o dalla fonte dei redditi.
Residenza Fiscale delle Società: nuovi criteri
La normativa del 2024 riforma anche i criteri per determinare la residenza fiscale delle società e degli enti, ponendo maggiore enfasi sulla sostanza economica rispetto alle formalità legali.
Nuovi criteri per la residenza delle società
Il Decreto ha modificato l’articolo 73 del TUIR, eliminando il criterio dell’oggetto principale e introducendo due criteri sostanziali:
- sede di direzione effettiva rappresenta il luogo in cui vengono prese le decisioni strategiche per la gestione della società.
- gestione ordinaria in via principale si riferisce al luogo in cui vengono svolte le attività di gestione quotidiana.
Questi criteri puntano a garantire un collegamento reale e verificabile tra l’entità giuridica e il territorio italiano.
Efficacia temporale delle modifiche
Le nuove regole si applicano dal 1° gennaio 2024 per le società con esercizio coincidente con l’anno solare. Per le società con esercizio a cavallo d’anno, le nuove norme saranno operative a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 29 dicembre 2023, mantenendo la vecchia disciplina fino alla chiusura dell’esercizio.
Chiarimenti operativi: la Circolare n. 20/E del 2024
L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n. 20/E del 4 novembre 2024, ha fornito le istruzioni operative per applicare le nuove disposizioni. Questi chiarimenti mirano a uniformare le modalità di determinazione della residenza fiscale e ridurre i potenziali contenziosi, aumentando la certezza giuridica per contribuenti e operatori del settore.
Conclusioni
La riforma della residenza fiscale per il 2024 rappresenta un passo importante verso un sistema fiscale più chiaro e allineato agli standard internazionali. Le persone fisiche e le società devono prepararsi adeguatamente per rispettare le nuove regole, affidandosi a professionisti esperti per una corretta pianificazione fiscale.
Se hai dubbi o necessiti di assistenza per adeguarti alle nuove disposizioni, è consigliabile consultare un commercialista o un consulente fiscale esperto, che può guidarti nel navigare tra le complessità della normativa.
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