Il risarcimento per demansionamento è un tema complesso che coinvolge sia aspetti giuridici sia fiscali. La distinzione tra danno emergente e lucro cessante è cruciale per determinare il trattamento fiscale corretto e per sapere come procedere con eventuali adempimenti. Approfondiamo insieme questi concetti e le implicazioni pratiche per lavoratori e aziende.
Danno emergente vs. lucro cessante: cosa sono?
Quando un lavoratore subisce un demansionamento, il risarcimento può essere classificato come:
- danno emergente si tratta della perdita economica reale subita, come le spese sostenute a causa del demansionamento (ad esempio, costi per riqualificarsi professionalmente). Secondo la normativa vigente, le somme destinate a risarcire questo tipo di danno non sono imponibili e non devono essere assoggettate a ritenute alla fonte.
- lucro cessante si riferisce al mancato guadagno, ovvero ai redditi che il lavoratore avrebbe ottenuto se non fosse stato demansionato (come un premio o un avanzamento mancato). In questo caso, le somme sono imponibili e devono essere tassate.
Tassazione del risarcimento per demansionamento
Il trattamento fiscale del risarcimento dipende dalla sua classificazione. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello n. 185/2022, il risarcimento per demansionamento che compensa la perdita della capacità professionale è considerato danno emergente e, quindi, non è soggetto a ritenuta alla fonte.
Come recuperare le ritenute versate erroneamente
Per correggere eventuali errori nella tassazione del risarcimento, l’azienda deve compilare una dichiarazione integrativa del modello 770. Ecco come procedere.
Compilazione del modello 770 rettificativo:
- nel frontespizio, inserisci il protocollo della dichiarazione originaria da rettificare
- nel quadro ST, indica il versamento errato, specificando 0 nella colonna “Ritenute operate”
- nel rigo SX1, colonna 2 “Versamenti in eccesso” devono essere inserite le somme versate erroneamente. Questa somma va cumulata nel rigo SX4, colonna 4, “Credito risultante dalla presente dichiarazione”, e nella colonna 5 deve essere indicato quanto è già stato utilizzato in compensazione
Adempimenti per lavoratori e aziende
Se un lavoratore ritiene di aver subito un demansionamento, è importante raccogliere tutte le prove documentali per supportare la richiesta di risarcimento. Le aziende, invece, devono fare attenzione a classificare correttamente il risarcimento per evitare errori fiscali.
Conclusioni
Il risarcimento per demansionamento può essere considerato danno emergente o lucro cessante, con importanti differenze sul piano fiscale. Mentre il primo non è tassabile, il secondo lo è. Le aziende devono seguire attentamente le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per recuperare eventuali somme trattenute erroneamente. Una corretta gestione fiscale e una conoscenza approfondita della normativa possono fare la differenza nella tutela dei diritti dei lavoratori e nel rispetto degli obblighi aziendali.
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