Con l’Ordinanza n. 25550 del 24 settembre 2024, la Corte di Cassazione ha chiarito un aspetto cruciale per il trattamento fiscale degli immobili detenuti dalle società. Gli immobili costruiti da una società in linea con il proprio oggetto sociale e successivamente venduti devono essere considerati beni merce e non beni patrimoniali.
La Disputa con l’Agenzia delle Entrate
Il caso ha origine da un accertamento dell’Agenzia delle Entrate nei confronti di una società in accomandita semplice (SAS). L’Ufficio ha rettificato il reddito imponibile della società, sostenendo che un fabbricato costruito e venduto fosse stato erroneamente classificato come bene patrimoniale. Secondo l’Agenzia, l’intero corrispettivo della vendita, pari a 140.000 euro, doveva essere incluso nei ricavi come previsto dall’art. 85 del TUIR. La società aveva dichiarato solo una plusvalenza di 20.000 euro, ma l’Agenzia ha contestato questa classificazione, ritenendo che l’immobile fosse un bene merce.
Dopo un primo rigetto da parte della Commissione tributaria provinciale, la società ha ottenuto una sentenza favorevole dalla Commissione tributaria regionale. Tuttavia, l’Agenzia ha fatto ricorso in Cassazione, insistendo che l’immobile rientrasse tra i beni merce.
Principio di Diritto Stabilito dalla Cassazione
La Cassazione ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, sottolineando che l’immobile costruito dalla società, in base al proprio oggetto sociale, doveva essere qualificato come bene merce. La Corte ha evidenziato:
- gli immobili si classificano in beni merce (destinati alla vendita), beni patrimoniali (destinati al mercato locativo), e beni strumentali (funzionali all’attività aziendale). La destinazione economica dell’immobile e la sua funzione effettiva determinano la corretta classificazione.
- l’assenza di registrazione dell’immobile tra le rimanenze è stata considerata un errore formale, non sufficiente a modificare la natura del bene. La destinazione reale dell’immobile ha prevalso sulla registrazione contabile.
Secondo l’art. 85 del TUIR, i corrispettivi delle cessioni di beni destinati alla produzione o allo scambio nell’attività d’impresa devono essere tassati interamente come ricavi. La Cassazione ha quindi stabilito che l’immobile venduto dalla società, rientrando nell’attività principale di costruzione e vendita, doveva essere trattato come bene merce.
Implicazioni Fiscali per le Società
Questa pronuncia ha importanti conseguenze per le società immobiliari. La corretta distinzione tra beni merce e beni patrimoniali è essenziale per determinare il reddito imponibile e il relativo trattamento fiscale. Le società devono quindi gestire e dichiarare i loro immobili in modo conforme alle norme tributarie, per evitare contestazioni.
Conclusione
La sentenza della Cassazione stabilisce un principio chiave: gli immobili costruiti e venduti da una società devono essere considerati beni merce, con tassazione integrale dei ricavi. Questo chiarimento rafforza la necessità di una gestione fiscale rigorosa e in linea con le disposizioni tributarie.
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