La gestione fiscale dei buoni pasto è fondamentale per aziende, esercenti e società emittenti. La corretta applicazione delle aliquote IVA e l’uso della fatturazione elettronica sono elementi chiave per evitare sanzioni e garantire la deducibilità e detraibilità dei costi. Vediamo le regole principali per la fatturazione e l’applicazione delle aliquote IVA sui buoni pasto.
Aliquote IVA per i buoni pasto: 4% o 10%?
L’aliquota IVA da applicare nella fatturazione dei buoni pasto dipende dal tipo di rapporto contrattuale:
- 4% di IVA tra società emittente e datore di lavoro, per la vendita dei buoni come servizio sostitutivo di mensa aziendale.
- 10% di IVA tra la società emittente e gli esercenti (come mense o ristoranti) che accettano i buoni pasto come forma di pagamento per la somministrazione di alimenti e bevande.
Questo regime è regolato dal Decreto Ministeriale n. 122/2017, che disciplina l’utilizzo dei buoni pasto come servizio sostitutivo di mensa aziendale. È fondamentale rispettare queste aliquote per garantire la conformità fiscale.
Fatturazione tra datore di lavoro e società emittente
Quando un’azienda acquista buoni pasto per i dipendenti, la società emittente emette una fattura con l’IVA al 4%. Questa fattura deve includere:
- numero di buoni pasto forniti e il loro valore nominale;
- aliquota IVA del 4%;
- importo totale della fornitura.
La base imponibile è costituita dal prezzo pattuito tra le parti, indipendentemente dal valore facciale del buono pasto.
Fatturazione tra esercente e società emittente
Quando un esercente accetta i buoni pasto, emette una fattura alla società emittente per ottenere il rimborso dei buoni ricevuti, applicando l’IVA al 10%. La fattura deve contenere:
- valore nominale dei buoni pasto accettati;
- aliquota IVA del 10% per la somministrazione di alimenti e bevande;
- dettagli delle prestazioni fornite.
Obbligo di fatturazione elettronica
Dal 1° gennaio 2019, tutte le operazioni relative ai buoni pasto devono essere fatturate elettronicamente. Questo obbligo riguarda sia il rapporto tra società emittente e datore di lavoro, sia quello tra esercente e società emittente. La fatturazione elettronica semplifica la gestione fiscale e garantisce trasparenza nelle transazioni.
Conclusioni
La corretta fatturazione dei buoni pasto richiede attenzione alle aliquote IVA applicabili e alle norme di fatturazione elettronica. Seguendo le regole previste per i vari rapporti contrattuali, le aziende, gli esercenti e le società emittenti possono gestire correttamente i buoni pasto, garantendo conformità fiscale e sfruttando i vantaggi in termini di deducibilità e detraibilità.
Lascia un commento