Se svolgi la professione del geometra, è probabile che vuoi conoscere come avviare l’attività e risparmiare sui costi di gestione.
Un buon commercialista per geometri deve assisterti per tutto, dall’inizio dell’attività fino all’invio telematico della dichiarazione dei redditi.
Oggi, vediamo gli aspetti essenziali che riguardano questa attività, come aprire la partita Iva, il codice Ateco giusto e le tasse da pagare.
Un cenno anche all’inquadramento previdenziale dei geometri ed alle modalità di versamento dei contributi alla Cassa di Previdenza di appartenenza.
Per ulteriori domande sull’argomento, puoi inserire un commento in fondo alla pagina.
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Il codice ATECO per i geometri
Il primo aspetto che un commercialista per geometri ti deve portare a conoscenza è il codice ATECO da inserire nella pratica dell’apertura della partita Iva.
Il codice ATECO corretto è il seguente:
71.12.30 che corrisponde a Attività tecniche svolte da geometri.
Aprire la partita Iva
Per aprire la partita Iva gratis, puoi usare il nostro servizio GO professionisti.
Se intendi procedere da solo, devi compilare e far pervenire il modello AA9-12 con una delle seguenti modalità:
- telematicamente, attraverso gli strumenti di un consulente fiscale come regimemini.com;
- cartacea, direttamente alla sede territoriale dell’Agenzia delle Entrate;
- tramite raccomandata A/R
All’interno del modello AA9-12, dovrai inserire in aggiunta ai dati personali, alcuni dati specifici come la scelta della sede della propria attività, il codice Ateco corretto ed il regime fiscale adottato.
Ricordati che puoi inserire più Codici ATECO all’interno del modello AA9-12, che verranno considerati secondari.
Il regime forfettario
Per chi inizia l’attività o per chi non ha grossi volumi di fatturato esiste una ottima opportunità per risparmiare sulle tasse.
Un buon commercialista per geometri deve informarti che puoi risparmiare sulle tasse adottando il regime forfettario.
Il regime forfettario, ti pagare meno tasse e ti offre una serie di vantaggi soprattutto se inizi adesso l’attività.
Per l’anno 2019, puoi adottarlo se il volume dei tuoi affari non supera la soglia limite di 65.000 € all’anno.
La tabella ministeriale stabilisce che:
- il limite dei ricavi è di 65.000 €;
- il coefficiente di redditività è del 78%.
La caratteristica più importante del regime forfettario è che la base imponibile viene determinata a forfait ossia senza indagare analiticamente sulle spese effettive dell’attività.
L’aliquota dell’imposta sostitutiva è pari al 5% per i primi 5 anni della tua attività se soddisfi determinati requisiti o del 15% negli altri casi.
Per maggiori informazioni sul regime forfettario, sul nostro blog trovi altri articoli dedicati all’argomento.
Limite volume d’affari regime forfettario
Aprire partita Iva nel regime forfettario.
I contributi previdenziali per i geometri
La Cassa di Previdenza dei geometri è denominata CIPAG e sul sito potrai trovare moltissime informazioni e link interessanti che riguardano tutta l’attività professionale.
I contributi previdenziali andranno dunque versati alla Cassa Italiana Previdenza Assistenza Geometri secondo le modalità previste.
Sostanzialmente la contribuzione che i geometri dovranno versare si possono ricondurre a tre modalità:
- contributo soggettivo
si calcola in misura percentuale sul reddito professionale Irpef relativo all’anno precedente.
In tutti i casi esiste un minimo dovuto indipendentemente dal reddito professionale Irpef. - contributo integrativo
è il 5% del volume d’affari Iva.
Anche in questo caso esiste un minimo dovuto indipendentemente dall’ammontare del volume d’affari.
Ti ricordiamo che l’aliquota relativa al contributo integrativo è passata dal 4% al 5% a partire dal 1° Gennaio 2015.
Nei casi in cui i geometri prestino attività professionale a favore della Pubblica Amministrazione rimane in vigore l’aliquota precedente ovvero del 4%. - contributo di maternità
deve essere pagato da tutti gli iscritti e viene quantificato anno per anno.
Nel caso il geometra inizi l’attività nel corso dell’anno si applica il principio della frazionabilità.
Questo principio consente che i contributi soggettivo ed integrativo vengano calcolati in rapporto ai mesi di effettiva iscrizione durante l’anno.
Al contributo di maternità non si applica il principio di frazionabilità.
Il versamento dell’eventuale eccedenza rispetto al minimo soggettivo, ossia l’autoliquidazione, dovrà essere corrisposta per intero qualunque sia la durata di iscrizione.
La contribuzione per l’anno 2018
I contributi per l’anno 2018 si dividono in:
- soggettivo: 15% con un minimo di 3.250 €
- integrativo: 5% con un minimo di 1.625 €
- maternità: 8 €
Modalità di versamento
Le modalità con le quali i geometri sono tenuti al versamento dei contributi soggettivo, integrativo e di maternità sono le seguenti:
- il pagamento deve avvenire tramite F24;
- le scadenze sono le stesse di quelle fiscali.
Ti ricordiamo che la Cassa di Previdenza CIPAG prevede due agevolazioni per i geometri:
- per tutti coloro che si iscrivono per la prima volta e per i geometri che si iscrivono nuovamente dopo due anni dalla precedente cancellazione i contributi possono essere versati in quattro comode rate.
Ovviamente sull’ultima rata dovranno essere calcolati gli interessi relativi alla dilazione. - negli altri casi e per i geometri che dopo la cancellazione si sono iscritti nuovamente entro l’anno successivo i contributi possono essere versati in dieci comode rate attraverso Internet.
In caso di versamento in ritardo, è prevista una sanzione pari al 2% del contributo non versato se si provvede al pagamento entro 30 giorni dal termine previsto.
Se il ritardo è oltre i 30 giorni dal termine previsto la sanzione sarà pari al 10% se la CIPAG non ha ancora notificato la contestazione.
Per il caso più grave, ossia quando il contributo è omesso, la sanzione prevista è del 25%.
Modello Unico e dichiarazione dei redditi
Dopo aver parlato ampiamente dei contributi previdenziali vediamo adesso le modalità di compilazione.
Come tutti gli altri professionisti, anche i geometri devono presentare la dichiarazione dei redditi compilando uno specifico quadro del Modello Unico in base al regime fiscale adottato.
Chi si trova nel regime ordinario deve compilare il quadro RE Lavoro autonomo, chi ha adottato il regime agevolato dove compilare il quadro LM.
Per quanto riguarda il calcolo dei contributi da versare tutti sono tenuti a compilare la Sezione III del Quadro RR.
Sono esclusi dalla compilazione dell’Unico i soggetti che durante l’anno non hanno avuto la partita Iva e di conseguenza non hanno prodotto redditi.
I geometri iscritti all’albo anche se privi di partita Iva sono comunque obbligati a presentare la comunicazione dei redditi alla CIPAG.
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